Aston Martin: l'elettrico può aspettare (cinque anni)

La casa inglese non ha fretta di lasciare i motori termici, ma ammette che il cambiamento è inevitabile.

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a cura di Alessandro Martini

Aston Martin, in modo simile a Toyota e Stellantis, assume un atteggiamento votato alla prudenza nel salto generazione verso l'elettrico. La casa britannica, forte della sua nicchia personale, non vuole abbandonare in tempi rapidi la combustione interna, malgrado le notizie dei mesi scorsi. Lo precisa l'amministratore delegato Tobias Moers parlando a Motortrend di presente e immediato futuro. Entrambi saranno caratterizzati da una duplice strategia che guarda sì a ibride ed elettriche, ma non dimentica assolutamente i motori termici.

Lo stesso Moers fa sapere che non ci sarà un modello 100% elettrico in casa Aston Martin prima del 2026 e quindi per altri cinque anni vedremo prevalentemente auto a benzina. O ibride come la recente Valhalla per quanto si tratti di progetti speciali più costosi sia nella produzione che (soprattutto) nel prezzo. In ogni caso, Aston Martin sa bene che c'è ancora un pubblico interessato alle auto a benzina e rappresenta buona parte del suo target. Di fatto, anche arrivati al 2030, quando buona parte della produzione sarà elettrificata, ci saranno ancora motori termici in catalogo.

Per quanto riguarda la scelta del primo modello elettrico, si parla principalmente dell'erede della DB11 che proprio nel 2026 avrà circa dieci anni. Questo perché i nuovi modelli Aston Martin sono sempre stati "due porte" e perché la stessa DB11 aveva lanciato una "nuova era" nel 2016. Ma da qui ai prossimi cinque anni, naturalmente, i piani potrebbero cambiare radicalmente e un modello totalmente inedito prenderne il posto. Tutto dipenderà dal mercato e dalla direzione che prenderanno le scelte dei clienti, come sempre.

In generale, Tobias Moers resta entusiasta della transizione energetica a patto che sia fatta nel giusto modo. Ad esempio, sta assemblando un team di ingegneri per realizzare internamente gran parte della componentistica dedicata alla linea EV. In questo modo, sarà ridotta (soprattutto economicamente) la dipendenza dai fornitori, le cosiddette terze parti. E considerando che non servirà moltissimo, sul lato dell'elettricità per i prossimi cinque anni, il nuovo team avrà tutto il tempo di fare pratica.