Aumenta il costo dell'energia elettrica: i distributori pronti a chiudere di notte

A causa dell'aumento del costo dell'energia elettrica, i distributori di benzina sono pronti a chiudere durante le ore notturne

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a cura di Davide Raia

La crescita del costo dell'energia elettrica rischia di condizionare anche il mondo delle quattro ruote italiano. Già nelle prossime settimane, infatti, i distributori di benzina potrebbero restare chiusi durante le ore notturne. L'ipotesi, sempre più realistica, è legata al costo oramai insostenibile dell'elettricità da utilizzare per l'illuminazione degli impianti stradali di distribuzione durante le ore notturne.

La conferma è arrivata da Paolo Castellana, vicepresidente della Figisc (Federazione italiana che tutela i gestori degli impianti di carburante). A causa del costo elevato dell'elettricità per l'illuminazione e dai ricavi ridotti legati ai rifornimenti notturni, per i distributori di benzina è diventato quasi del tutto impossibile andare avanti con il servizio notturno.

La differenza nei costi di gestione è elevatissima. Come sottolineato da Castellana, infatti, nel dicembre del 2020 per 1000 kWh di energia elettrica si registrava una spesa di 1.000 euro. Oggi, poco più di un anno dopo, la stessa quantità di energia elettrica si traduce in una spesa di 2.500 euro. Il rincaro, secondo la federazione dei gestori di impianti di carburante, non può essere scaricato sul consumatore finale e, quindi, non c'è modo di compensare questa forte crescita dei costi.

Da notare, intanto, che anche gli automobilisti devono fare i conti con problemi rilevanti. In particolare, il costo dei carburanti è in netta crescita arrivando, per i self-service, ad una media di 1,831 euro al litro per la benzina e 1,707 euro al litro per il diesel con il GPL che si attesta a 0,819-0,834 euro. La crisi energetica ha spinto in alto anche la spesa del metano, ora compreso tra 1,78 e 1,918 euro al chilo.