Auto elettriche, la Germania ci ripensa: dal 2035 anche le endotermiche

Grande marcia indietro per la Germania che, nelle scorse ore, ha precisato che il blocco del 2035 potrebbe non essere così restrittivo come inizialmente indicato.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il desiderio della Commissione europea di mettere al bando i veicoli endotermici a partire dal 2035 rischia di affrontare un ostacolo davvero importante e inatteso, come il dietrofront da parte della Germania. Mentre fino a pochi giorni fa l’esecutivo del cancelliere Olaf Scholz si era dimostrato favorevole alla transizione, ora la musica sembra essere cambiata con un improvviso cambio di rotta.

Infatti, stando a quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti, Volker Wissing, Berlino ha ritirato il suo sostegno incondizionato alla proposta di Bruxelles; si torna quindi a parlare di motori tradizionali purché alimentati con combustibili sintetici, i famosi e-fuel. La nuova decisione politica, oltre a spazzare via le decisioni prese dal governo di Angela Merkel, rinsalda l’asse con la Francia, contraria fin dal principio con il programma Fit-for-55.

Mentre sino ad ora la Francia era rimasta isolata, ora con il supporto della Germania può contare su un valido aiuto. Tra le numerose dichiarazioni, la Germania, come la Francia, sposa maggiormente anche le soluzioni ibride che potrebbero contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti. La scelta della Germania tuttavia non sorprende più di tanto considerate le continue rimostranze dei costruttori, dei rappresentanti di categoria e delle associazioni. La filiera chiede da tempo un approccio olistico, che tenga in considerazione tutte le tecnologie e le alternative possibili per raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione. Anche l’Italia, nei giorni scorsi, aveva anticipato che la data limite per le endotermiche fissata per il 2035 era solo “indicativa” e che erano attesi maggiori sviluppi.

Chi sarà il prossimo e cosa succederà a Bruxelles? Al momento non è chiaro, sicuramente sarà necessario stabilire, una volta per tutte, i limiti per l’Euro 7 così da assicurare ai costruttori nuovi margini di manovra. Il processo di approvazione della normativa Euro 7 era inizialmente atteso per il quarto trimestre del 2021, per essere successivamente posticipata ad aprile 2022 e ora a luglio 2022.