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a cura di Federico Vecchio

L’America sta vivendo un momento particolare per quanto riguarda la mobilità, dopo l’elezione di Joe Biden infatti c’è stata una forte sterzata verso il Green, mettendo in secondo piano l’industria petrolifera che con il Governo Trump aveva favorito.

Sentendosi minacciati dalle politiche di Biden, l’American Fuel and Petrochemical Manufacturers (AFPM) ha dichiarato al giornale americano Reuters di essersi già rivolta ai rappresentanti statali e nazionali delle industrie del mais e dei biocarburanti per illustrare le alternative ai veicoli elettrici in modo da mantenere vivo il mercato dei combustibili liquidi.

Infatti i produttori di petrolio vogliono puntare tutto sui biocarburanti avendo compreso che il tempo dei combustibili classici sta per finire ma Biden non ha lasciato margine di interpretazione focalizzandosi al 100% sull’elettrico; l’idea del Presidente è ben chiara e concreta grazie alle dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa in cui ha ammesso di voler convertire l’intera flotta governativa ad EV e reintrodurre i sussidi federali per l’acquisto di un auto a zero emissioni.

Sono solo un ricordo quindi i giorni di Trump dove il riscaldamento globale era sottovalutato, Biden è chiaramente in piena corsa nella direzione opposta per riparare i danni fatti dall’amministrazione precedente andando addirittura sospendere i contratti di locazione per le trivellazioni.

La California ha deciso di bandire tutti i motori a combustione interna entro il 2035, una scelta che ha influito anche sugli altri Stati che stanno valutando soluzioni similari; General Motors ha annunciato che produrrà solo veicoli elettrici, gettando l’industria petrolifera ancora più nel baratro anche se le aziende leader nel settore dei biocarburanti aspettano l’opportunità giusta.

Il piano è semplice quanto efficace, ridurre le emissioni tramite un cambio di miscela dei carburanti, andando ad aumentare gli ottani per rendere la benzina meno inquinante, utilizzando l’etanolo - preso dalle aziende di biocarburanti - essendo quest’ultimo uno dei più potenti booster di ottani conosciuti. Il progetto sarà esposto a febbraio in un incontro a cui dovrebbero essere presenti esponenti anche della Renewable Fuels Association (RFA) ma i presupposti sono negativi, infatti il capo della RFA Geoff Cooper ha anticipato di non voler prendere parte alla discussione dall’ AFPM per questo fantomatico accordo "win-win".

La rivalità di lunga data tra AFPM e RFA potrà essere messa in secondo piano pur di provare a non lasciare il dominio assoluto all’auto elettrica o sarà troppo tardi?