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a cura di Dario D'Elia

"Road to Zero Strategy" è il titolo del pacchetto di riforme che il Regno Unito si appresta a varare per diventare il punto di riferimento mondiale per i veicoli a emissioni zero. Una sorta di Brexit dall'inquinamento automobilistico. Il Ministro dei trasporti Chris Grayling ha esplicitato un obiettivo ambizioso: il 50% di auto nuove - nella migliore delle ipotesi 70% - e fino al 40% dei furgoni dovranno essere a basse emissioni dal 2030.

Si parla di sostenere lo sviluppo delle reti di ricarica per le auto elettriche, ridurre le emissioni dei mezzi già circolanti e favorire la diffusione di auto, furgoni e camion a zero emissioni. Nello specifico si propone l'installazione di punti di ricarica in fase di costruzione di nuovi edifici e illuminazione pubblica con soluzioni integrate.

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La creazione di un Charging Infrastructure Investment Fund da 400 milioni di sterline (452 mln di euro) per accelerare l'implementazione di infrastrutture di ricarica e sostenere imprese del settore. Bisogna infatti considerare che attualmente nel paese vi sono solo 14.256 paline di ricarica, un dato positivo rispetto ad altri paesi comunitari ma comunque non adeguato.

Un programma di ricerca da 40 milioni di sterline (45 mln di euro) per lo sviluppo di un sistema di ricarica wireless a basso costo. Un programma di Electric Vehicle Homecharge Scheme che preveda 500 sterline (565 euro) per ogni possessore di auto elettrica disposto a condividere il suo punto di ricarica domestico.

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Sovvenzioni per le imprese che decidono di installare punti di ricarica per i dipendenti e anche per i cittadini che decidono di acquistare auto elettriche almeno fino al 2020. Creare una Electric Vehicle Energy Taskforce per affrontare con le aziende energetiche e quelle automobilistiche il tema delle infrastrutture di produzione e distribuzione.

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"Le misure, insieme, porranno il Regno Unito all'avanguardia della rivoluzione globale automobilistica e aiuteranno a ottenere aria più pulita, un miglior ambiente e una solida economia pulita", si legge nel documento ufficiale. Una rivoluzione globale che a livello industriale si stima possa valere 7.600 miliardi di sterline all'anno dal 2050.

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Da ricordare poi che lo stesso "Air quality plan" prevede la fine delle vendite delle auto con motori convenzionali a benzina e diesel dal 2040. Insomma, si sta pre-configurando una strategia a lungo termine per rispettare davvero gli obiettivi e attivare collaborazioni con l'industria di settore, centri ricerca, associazioni di consumo, pubbliche amministrazioni e partner internazionali.

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"Le prossime decadi (del secolo) saranno trasformative per la nostra industria automobilistica, la nostra infrastruttura e il modo in cui viaggiamo. Ci aspettiamo di vedere più cambiamenti nel settore trasporti nei prossimi 10 anni di quanti ce ne sono stati nel secolo scorso", ha dichiarato Grayling.

Da rilevare che "Road to Zero Strategy" ha una posizione neutrale nei confronti delle tecnologie disponibili e non prevede ad esempio divieti futuri nei confronti dell'ibrido.