Crisi nel settore automobilistico: tutti i marchi con un futuro poco chiaro

Gli ultimi mesi non sono stati semplici per nessuno e anche il settore automobilistico ha accusato il colpo, con alcuni marchi che hanno dovuto necessariamente rivedere i propri piani di sviluppo.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Emissioni al limite
, connettività, autonomia, una pandemia globale, Brexit, carenza di semiconduttori, mutevoli abitudini di consumo, blocco del Canale di Suez ... l'elenco delle sfide a breve e lungo termine
che l'industria automobilistica deve affrontare è incredibile e talvolta al limite della fantascienza. Se alcuni grandi marchi sono riusciti a superare gli imprevisti senza problemi, altri produttori potrebbero non navigare in buone acque. Chi ha problemi al momento?

Jaguar è sicuramente uno dei marchi più in crisi; sebbene abbia dichiarato di voler passare l’intera flotta all’elettrico entro il 2025, il produttore ha venduto l’anno scorso appena 100mila vetture, praticamente tutte le Series 3 di BMW vendute in Europa nel 2020. Per limitare la spesa nello sviluppo di una nuova piattaforma elettrica, il produttore potrebbe collaborare con qualche produttore cinese o indiano, nella speranza di poter seguire la strategia di Geely con Volvo e Lotus.

L’Alfa Romeo, purtroppo, è un altro grande marchio che non ha raggiunto ottimi risultati nell’ultimo periodo. Lo scorso anno il Biscione ha venduto appena 35mila vetture in tutta Europa e poco meno di 20mila negli Stati Uniti. Per limitare le continue perdite, è stato deciso di non sviluppare più la piattaforma Giorgio ma di adeguare un sistema del gruppo Stellantis per i futuri modelli; un cambio di rotta radicale ma fondamentale.

Sulla stessa scia anche DS che, nonostante il successo raggiunto prima con PSA e ora con Stellantis, fatica a guadagnarsi una vera fetta di mercato. Mentre in Europa il gruppo riesci a galleggiare, in Asia è stato registrato un vero e proprio tracollo nelle vendite.

Che ci crediate o no, anche Smart non è in buona salute. Nonostante il produttore dovrebbe essere nella posizione ideale per prosperare in un mondo incentrato sulla riduzione delle emissioni e della congestione, Daimler ha stipulato una joint venture con Geely (al 50:50) nel tentativo di avviare le vendite anche in Cina. Sebbene sia passato quasi un anno, le proposte di Smart non sembrano essere particolarmente apprezzate come invece accade in Europa.

I profitti di Lamborghini nel 2020 sono stati stellari, un vero e proprio record per il produttore di Sant’Agata Bolognese. I facoltosi clienti non solo hanno acquistato le velocissime supercar, ma hanno scelto anche il SUV ad alte prestazioni Urus. Con la vendita di quest’ultimo, Lamborghini è riuscita a diversificare ulteriormente la clientela e si vocifera sia in arrivo una variante “Evo”, simile quindi all’attuale Huracan Evo. Nonostante gli ottimi risultati, alcune voci di corridoio suggeriscono che Volkswagen sia intenzionata a vendere il marchio, in quanto la richiesta di investimento per la transizione alla piattaforma EV (come Rimac e Nio) potrebbe essere troppo elevata da sostenere.