Il fenomeno della “Connected Car” e della Smart Mobility in Italia descrive l’evoluzione dei veicoli tradizionali in piattaforme digitali capaci di interagire in tempo reale con infrastrutture, altri mezzi e servizi cloud. Questa trasformazione, guidata da innovazioni nelle telecomunicazioni, nell’elettrificazione e nei servizi “Mobility as a Service”, sta ridefinendo l’esperienza di guida, la gestione delle flotte aziendali e la pianificazione urbana.
Nel 2024 il mercato italiano delle auto connesse e della mobilità smart ha raggiunto un valore di 3,3 miliardi di euro, segnando un incremento del 16 % rispetto all’anno precedente, performance in linea con i principali Paesi occidentali che stanno registrando tassi di crescita compresi tra il 10 % e il 20 %. Il settore, nonostante la stagnazione delle vendite complessive – poco più di 1,5 milioni di immatricolazioni nel 2024 e un -0,6 % nei primi quattro mesi del 2025 – continua ad attrarre investimenti in soluzioni telematiche, ADAS e servizi urbani come la gestione dei parcheggi e la sharing mobility.
Contesto normativo e infrastrutturale
A livello europeo la direttiva “eCall” e i regolamenti UNECE WP.29 impongono l’integrazione di sistemi di chiamata automatica d’emergenza e standard di cybersecurity nei veicoli nuovi. In Italia, gli Ecobonus hanno sostenuto l’immatricolazione di veicoli elettrici (con relative wallbox) e ibridi, ma la rete di ricarica rimane fortemente sbilanciata verso il Nord (58 % dei punti) rispetto al Sud e alle Isole (23 %), rallentando una transizione omogenea verso modelli di mobilità a zero emissioni.
Alla fine del 2024 circolavano in Italia 17,7 milioni di vetture connesse, pari al 44 % del parco auto nazionale, ovvero una su tre. Di queste, 5,6 milioni dispongono di SIM nativa in ambito consumer, 1,6 milioni sono impiegate da flotte aziendali per il fleet management e 10,5 milioni utilizzano box GPS/GPRS per finalità assicurative, segno di una domanda diversificata e in rapida espansione. Sul fronte privato, il 92 % degli utenti utilizza regolarmente le funzioni smart (infotainment, monitoraggio della ricarica, ADAS) e il 61 % è disposto a condividere i propri dati di guida in cambio di servizi a valore aggiunto.
Mobilità elettrica e comportamenti dei consumatori
La quota di auto elettriche pure (BEV) e plug‑in hybrid (PHEV) immatricolate nel 2024 si è fermata al 7,5 % del totale, pur salendo al 9,7 % nei primi mesi del 2025, per un parco circolante complessivo di 624 mila veicoli, circa l’1,5 % del totale. Tra gli ostacoli principali all’acquisto di un’auto a zero emissioni, gli italiani indicano il prezzo di vendita (26 %), i costi di ricarica (19 %) e di manutenzione (17 %). Solo il 10 % dei consumatori intende adeguarsi immediatamente al divieto di vendita di veicoli termici previsto per il 2035, mentre il 34 % attende un miglioramento di convenienza e affidabilità prima di orientarsi verso l’elettrico.
La diffusione della connettività allarga la superficie di attacco per potenziali cyber‑minacce, rendendo imprescindibili robuste soluzioni di crittografia end‑to‑end e policy chiare per la gestione dei dati in conformità al GDPR. L’ecosistema, frammentato tra costruttori, fornitori di primo livello e operatori telecom, soffre ancora di standard non omogenei che rallentano l’interoperabilità delle piattaforme. D’altro canto, la convergenza tra veicoli connessi, trasporto pubblico e piattaforme di sharing mobility apre la strada a modelli integrati che potrebbero ridurre il traffico urbano fino al 20 % entro il 2030, secondo le stime dell’Osservatorio del Politecnico di Milano.
Futuri scenari e innovazioni
L’evoluzione verso soluzioni Vehicle‑to‑Everything (V2X) promette comunicazioni in tempo reale tra veicoli, infrastrutture e pedoni, migliorando sicurezza e fluidità del traffico. L’avanzamento delle tecnologie LIDAR, radar e telecamere connesse in cloud è destinato a favorire lo sviluppo di livelli di guida autonoma 3 e 4, almeno in scenari urbani controllati. Inoltre, l’adozione di architetture di edge computing ridurrà drasticamente la latenza delle applicazioni safety‑critical, potenziando la reattività dei sistemi di assistenza alla guida.
Il mercato italiano della Connected Car e della Smart Mobility vive una fase di accelerazione, sostenuta dalla crescita a doppia cifra del settore e dall’interesse crescente degli enti locali per progetti di Smart Road. Per consolidare questo slancio, sarà cruciale estendere in modo uniforme le infrastrutture di ricarica, promuovere standard condivisi per la connettività e la cybersecurity, e rafforzare l’alfabetizzazione digitale dei consumatori per far emergere in modo chiaro i benefici a lungo termine di un ecosistema di mobilità intelligente. Solo così l’Italia potrà posizionarsi come un polo di eccellenza nella transizione verso una mobilità sostenibile, sicura e innovativa.