Volkswagen si prepara ad abbandonare la nomenclatura "ID." per le sue vetture a batteria, segnalando un'importante evoluzione nella percezione dei veicoli elettrici. Non più una categoria separata e distintiva, ma parte integrante dell'offerta di prodotto. Questa decisione, annunciata da Martin Sander, membro del consiglio di amministrazione VW, in un'intervista al magazine austriaco Auto und Wirtschaft, rispecchia come l'elettrificazione stia rapidamente passando dall'essere una novità a rappresentare la nuova normalità nel panorama automobilistico. "Le auto avranno di nuovo nomi veri", ha dichiarato Sander, rivelando un ritorno alle denominazioni tradizionali che hanno caratterizzato la storia del marchio.
Il 2026 segnerà la linea di demarcazione nella strategia di naming di Volkswagen. La ID.2, citycar elettrica molto attesa che dovrebbe debuttare proprio in quell'anno, probabilmente riceverà un nome completamente diverso, abbandonando il prefisso che ha caratterizzato l'intera gamma elettrica finora. Stesso destino attende la recentemente presentata ID.Every1, concept che anticipa una piccola elettrica (per cui vi servirà una wallbox) urbana destinata a posizionarsi nella fascia entry-level del mercato. Questa mossa segue una tendenza già avviata da altri produttori premium tedeschi: Mercedes ha già annunciato l'abbandono graduale della denominazione EQ per le sue elettriche, mentre Audi ha rivisto il proprio sistema di numerazione per integrare meglio i modelli a batteria nella propria offerta.
Il prefisso ID., lanciato ufficialmente con la compatta ID.3 e poi esteso a modelli come ID.4, ID.5 e l'iconico ID.Buzz (reinterpretazione elettrica del celebre "pulmino" Volkswagen), aveva uno scopo ben preciso: marcare visivamente e concettualmente l'ingresso del marchio nell'era della mobilità sostenibile. Una strategia che, nonostante alcune difficoltà iniziali legate soprattutto al software, ha contribuito a posizionare Volkswagen tra i protagonisti della transizione elettrica.
I nuovi nomi che Volkswagen sceglierà per sostituire la nomenclatura ID. rimangono per ora avvolti nel mistero. "Li comunicheremo a tempo debito", ha spiegato Sander nell'intervista, mantenendo alto l'interesse degli appassionati. È lecito ipotizzare che il marchio possa recuperare denominazioni storiche dalla sua ricca tradizione, o creare nuovi nomi evocativi che mantengano un collegamento con l'identità del brand senza necessariamente evidenziare la natura elettrica dei veicoli.
Questa trasformazione nell'approccio alla nomenclatura si accompagnerà anche a un'evoluzione stilistica. Kai Grunitz, altro dirigente di spicco del costruttore tedesco, ha infatti confermato che il 2026 vedrà l'introduzione di diversi restyling significativi. L'abbandono del prefisso ID. rappresenta quindi solo un aspetto di un più ampio rinnovamento dell'identità del marchio di Wolfsburg, che sembra orientarsi verso una normalizzazione dell'elettrico all'interno della propria gamma.
La decisione di Volkswagen segna un passaggio fondamentale nella storia dell'automobile: l'elettrificazione non è più una tecnologia da evidenziare attraverso denominazioni speciali, ma sta diventando la norma nel settore automobilistico. Abbandonare la nomenclatura distintiva significa riconoscere che i veicoli elettrici non sono più una nicchia sperimentale, ma prodotti maturi che possono competere ad armi pari con i loro equivalenti a combustione interna, integrandosi pienamente nel panorama automobilistico contemporaneo.
Per i consumatori, questo cambiamento potrebbe rappresentare un'ulteriore semplificazione nella comprensione dell'offerta Volkswagen, eliminando una distinzione che rischiava di creare confusione. In un mercato dove l'elettrificazione avanza rapidamente, avere nomi più familiari e intuitive potrebbe contribuire ad accelerare l'adozione di massa dei veicoli a batteria, obiettivo primario di tutti i grandi costruttori impegnati nella transizione energetica.
Con questa trasformazione nella strategia di naming, Volkswagen non solo aggiorna la propria immagine, ma manda anche un messaggio chiaro al mercato: l'era in cui l'elettrico era un'eccezione da sottolineare è finita. Il futuro è già qui, e non ha più bisogno di etichette speciali per farsi riconoscere.