Il sistema ISA non funziona, le auto non capiscono a che velocità andare

Il sistema ISA, obbligatorio per le nuove auto da luglio, incontra difficoltà a causa del disordine nella segnaletica stradale, compromettendo la sicurezza e l'efficacia della tecnologia.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il sistema di Intelligent Speed Assist (ISA) potrebbe avere qualche problema di troppo, come suggerisce una breve analisi condotta da. A partire dal prossimo luglio, questo sistema diventerà obbligatorio per tutte le nuove auto immatricolate, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza stradale attraverso il controllo automatico della velocità in base ai limiti rilevati. In sostanza, l’auto legge i cartelli e regola la velocità di conseguenza, attivando il limitatore. 

In teoria è una buona cosa, perché aumenta la sicurezza e ci mette al riparo dalle multe Tuttavia l'inchiesta di Quattroruote ha messo in luce come, nonostante il potenziale di ISA nel ridurre gli incidenti e migliorare la sicurezza su strada, il sistema si trovi spesso in difficoltà a causa dello stato della segnaletica italiana

Durante un test su un circuito di 40 chilometri che comprendeva diverse tipologie di strade, sei diversi modelli di auto equipaggiate con ISA hanno registrato 28 errori nel riconoscimento dei limiti di velocità. Considerato un totale di 240 Km, non è proprio un disastro ma probabilmente un margine di errore troppo elevato per pensare di usarlo come strumento quotidiano. 

Secondo QR il problema è soprattutto la segnaletica stradale in Italia, in particolare per le troppe variazioni nei limiti di velocità. Un cambio ogni 1.265 metri e, in alcuni tratti, una "densità" di segnali ancora maggiore.

Queste condizioni creano una sfida significativa per ISA, che si basa sulla lettura visiva dei cartelli per determinare il limite di velocità corrente. La presenza di segnali danneggiati, distorti, coperti o non aggiornati può facilmente trarre in inganno il sistema, portando a errori nella regolazione della velocità del veicolo. 

Abbiamo poi il problema dei limiti troppo bassi in prossimità di un cantiere. Tentare di rispettarli è particolarmente difficili, perché da una parte ci sente presi in giro, vittime di una regolamentazione kafkiana e surreale. Dall’altra, è probabile che gli automobilisti dietro noi si attacchino al clacson fino a romperlo, presi dalla disperazione. 

Assurdità a parte, il problema della sicurezza stradale resta più che evidente. In Italia abbiamo un gran numero di incidenti e di vittime, spesso innocenti, e in linea di massima il mancato rispetto delle regole è il fattore centrale o almeno una concausa determinante. Dunque, l’idea di un’auto che rispetti i limiti di velocità a prescindere dalla volontà del guidatore non sembra sbagliata. Sempre che il sistema funzioni, ovviamente.