La rete di ricarica non è adeguata ad alimentare le auto elettriche del futuro

Un nuovo rapporto dell'ACEA evidenzia (nuovamente) quanto la rete di ricarica europea non sia adeguata per le sostenere le vetture elettriche attese nei prossimi anni.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

ACEA, l’Associazione europea dei produttori di automobili, in una recente nota ha precisato nuovamente la necessità da parte dell’Unione Europea di adottare un piano più ambizioso per accelerare la creazione di un’infrastruttura per la ricarica delle auto elettriche. Una strategia più che necessaria per supportare tutte le auto elettriche attese nei prossimi anni con la tanto desiderata transizione ecologica.

Di questa situazione ne abbiamo già parlato in questo approfondimento dedicato, più in dettaglio, all’infrastruttura italiana, e sappiamo che le case automobilistiche si sono dichiarate “preoccupate” dell’attuale infrastruttura decisamente poco adeguata. ACEA ricorda che le vendite di auto a ricarica elettrica (ibride ed elettriche pure) sono aumentate di 10 volte negli ultimi cinque anni, raggiungendo 1,7 milioni di unità l'anno scorso. Invece, il numero di caricatori pubblici nell'Unione Europea non è cresciuto di pari passo, ma è aumentato di solo 2,5 volte nello stesso periodo.

Secondo i dati diffusi dalla nuova ricerca di McKinsey, entro il 2030 serviranno quasi 7 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l’UE per soddisfare la richiesta energetica delle auto in circolazione. La ricerca, all’interno del documento “Alternative Fuels Infrastructure Regulation” evidenzia che l’Unione Europea dovrebbe installare ogni settimana 14mila punti di ricarica per poter raggiungere il target entro il 2030. Con colonnine di ricarica non si intendono esclusivamente gli stalli dedicati alle vetture, in centro città o nelle aree extra urbane, ma anche quelli ideati per i veicoli pesanti che saranno collocati per lo più in autostrada.

A seguito dei risultati della ricerca, ACEA invita nuovamente ad intensificare con urgenza gli investimenti nelle infrastrutture per auto, furgoni, camion e autobus a ricarica elettrica. Un ruolo fondamentale lo faranno anche le colonnine ad uso privato installabili all’interno di garage e parcheggi coperti, ma la strada per avere una capillarità adeguata e vicina a quella delle pompe di benzina è ancora decisamente lunga.