Lunghe attese per auto nuove: il mercato dell'usato è sicuro?

I rischi del mercato dell'usato: attenzione alle truffe sui chilometri e allo stato delle batterie dei veicoli elettrici

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a cura di Florinda Maraschi

Destreggiarsi nel mercato del nuovo non è semplice. Se si ha necessità di acquistare una nuova auto, da alcuni mesi ormai, oltre alle difficoltà nella scelta del modello e del tipo di l’alimentazione più adatta alle proprie esigenze, si sono aggiunti i lunghi tempi di attesa per la consegna dei veicoli. I motivi sono ormai piuttosto noti: la crisi dei semiconduttori che ha influenzato tutto il mercato automobilistico e non solo, a partire da metà del 2022, a cui nei mesi scorsi si è affiancata la crisi energetica scaturita dalla guerra che sta flagellando il cuore dell’Europa.

Se il nostro mezzo a quattro ruote non è più efficiente e abbiamo urgenza di sostituirlo, l’alternativa può essere quella di rivolgersi al mercato dell’usato. Da sempre, scegliere un veicolo di seconda mano, comporta la necessità di effettuare dei controlli minuziosi sull'affidabilità del mezzo, perché il rischio di truffe è dietro l’angolo, ed è ancora maggiore proprio in questo periodo, in cui più utenti della strada si sono dovuti necessariamente rivolgere nell’impossibilità di ricevere in tempi brevi una vettura appena uscita dalla fabbrica.

I dati di carVertical suggeriscono che da alcuni anni, gli italiani mostrano di avere una predilezione particolare per i marchi tedeschi. Infatti in Italia, un'auto su tre fra quelle controllate sulla piattaforma, è stata importata da un altro paese.  Questo ha evidenziato che, tra tutte le auto controllate su carVertical in Italia, le BMW hanno avuto la quota maggiore (14,9%), seguite dalle Audi con una quota del 12,7% e dalle Volkswagen (10,8%). Le Fiat si posizionano quarte, con il 9,1%.

Inoltre, consultando la cronologia delle ricerche, si evidenzia anche un'altra tendenza: la maggioranza (71,7%) degli acquirenti di auto usate è interessata ai veicoli con motori diesel. Le auto a benzina hanno una quota di appena il 27,8%. Le auto ibride (0,1%) ed elettriche (0,3%) non sembrano ancora molto popolari, ma iniziano ad avere un loro mercato.

Attenzione alle truffe

Anche in Italia, come nel resto d’Europa, la truffa più diffusa riguarda la manomissione del contachilometri: venditori senza scrupoli riducono i chilometri per aumentare il valore di un'auto e guadagnare di più. Secondo carVertical, piattaforma di controllo della cronologia dei veicoli, la frode del chilometraggio in Italia è molto più diffusa rispetto ad altri Paesi dell'Europa occidentale.

Con 40 milioni di autovetture immatricolate, il mercato italiano dell'usato ha meno veicoli con chilometraggio modificato (11%) rispetto alla media UE (15,2%), ma questi dati implicano che circa 4 milioni di auto (più di un'auto su dieci) circolanti in Italia nascondono un chilometraggio manomesso.

Come valutare le auto elettriche e ibride

Trattandosi di tecnologie più recenti, forse le auto elettriche intimoriscono maggiormente gli acquirenti, che potrebbero non sapere cosa bisogna controllare per assicurarsi che il veicolo elettrico o ibrido usato sia un buone condizioni. Tuttavia, cambiano le tecnologie, ma non le cattive abitudini. Secondo uno studio di carVertical, anche i veicoli elettrici sono soggetti a truffe di vario tipo, tra cui, la frode sul chilometraggio.

Infatti le auto elettriche utilizzano gli stessi contachilometri digitali di qualsiasi altro veicolo, e possono essere soggette alla truffa dello “scarico del chilometraggio”. Anzi, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, i contachilometri digitali sono molto più facili da manomettere rispetto a quelli meccanici presenti nei veicoli più datati.

Il 15,6% di tutti i veicoli presenti in Europa sarebbe soggetto a chilometraggio falsificato. La quota di veicoli elettrici manomessi è simile: il 13,4%. Ciò suggerisce, a prescindere dal tipo di automobile usata che si decide di acquistare, sia essa elettrica o a combustibili fossili, i rischi di imbattersi nella frode sul chilometraggio sono quasi gli stessi. Ma questo non è l’unico pericolo in cui si può incappare, optando per un veicolo di seconda mano.

Difatti in Europa, un'auto usata su due ha subito un incidente. E per i veicoli elettrici le percentuali sono poco inferiori: il 43,6% dei veicoli elettrici usati ha avuto un incidente. Inoltre, servendo principalmente come mezzo per spostarsi in città, a parità di vecchiaia, i veicoli elettrici sono naturalmente soggetti ad un numero di incidenti maggiore.

I danni subiti a seguito di un sinistro stradale possono essere anche di lieve entità, e riparati senza che il veicolo perda affidabilità. Ma per i mezzi elettrici entra in ballo un’altra importante variabile: se i pacchi batteria subiscono danni, devono essere sostituiti per evitare malfunzionamenti o rischio di incendio. I nuovi pacchi batteria sono costosi, e alcuni conducenti potrebbero preferire vendere il proprio veicolo come se non avesse mai subito incidenti, anziché sostituirle.

Ne consegue che, forse ancora più che nel caso di veicoli a combustione interna, la lettura del contachilometri è utile per valutare le condizioni dell'auto. Ricordiamo che la maggior parte dei produttori infatti offre una garanzia di almeno 100.000 km per le batterie.

Secondo Matas Buzelis, responsabile delle comunicazioni di carVertical afferma che “A seconda della capacità, la sostituzione della batteria può costare decine di migliaia di euro o addirittura la metà del valore di un'auto. Anche se, in genere, i veicoli elettrici sono più economici da mantenere rispetto ai veicoli con motore a combustione interna, la batteria resta la parte più costosa di un'auto elettrica".

Cosa cambia con la sostituzione della batteria di un’auto elettrica

La batteria di un’auto elettrica è un componente chiave dell’intero veicolo e determina la sua reale autonomia. Effettuare il cambio batteria per un veicolo a zero emissioni può rappresentare un vero e proprio toccasana, in grado di migliorare notevolmente le prestazioni in condizioni di utilizzo reale della vettura.

Con una batteria nuova di zecca, infatti, un’auto elettrica può ottenere un evidente boost in termini di autonomia. La sostituzione, infatti, permette di cancellare gli effetti della degradazione della batteria precedente sull’autonomia di utilizzo della vettura. Si tratta, quindi, di un’operazione che, in futuro, potrebbe diventare una consuetudine per le auto elettriche, permettendo di prolungarne la carriera e, contestualmente, di eliminare il problema del calo dell’autonomia reale nel tempo.

La questione del costo del cambio batteria resta, inevitabilmente, un tema delicato e potrebbe diventare sempre più rilevante. L’idea di spendere 10-20 mila euro per una sostituzione fuori garanzie potrebbe, infatti, spingere più di un’automobilista a rinunciare a quest’opportunità ed ai suoi effetti positivi sulla vettura, imparando a convivere con i problemi di autonomia o addirittura valutando l’acquisto di una nuova vettura.