L'evoluzione della BMW M3 si presenta all'orizzonte con un duplice volto: da un lato l'inevitabile abbraccio alla mobilità elettrica (servirà la wallbox?...), dall'altro un sorprendente ritorno alle origini ma con tecnologie rivoluzionarie. La casa bavarese ha infatti svelato che la prossima generazione della sua iconica berlina sportiva non seguirà un percorso univoco verso l'elettrificazione, ma manterrà un'anima termica accanto a quella a batteria, rassicurando così i puristi del marchio. Una strategia che rivela come BMW stia navigando con cautela la transizione energetica, cercando di non alienare la sua base di clienti più tradizionalista mentre si proietta verso il futuro.
Mike Reichelt, responsabile del progetto BMW Neue Klasse, ha fornito dettagli illuminanti sul futuro della M3 in un'intervista a Top Gear. L'aspetto più sorprendente riguarda proprio la versione a combustione interna che affiancherà quella elettrica. "Offriremo anche la M3 con un nuovo tipo di motore sei cilindri," ha affermato Reichelt, "perché comprendiamo che potrebbe essere prematuro per alcuni appassionati passare completamente ai veicoli elettrici." Una mossa strategica che evidenzia come BMW stia cercando di bilanciare innovazione e tradizione.
Questo "nuovo" propulsore rappresenta un enigma affascinante. Se l'attuale M3 monta il poderoso S58, un sei cilindri in linea biturbo da 3,0 litri capace di erogare fino a 523 CV, il motore della prossima generazione potrebbe essere una versione profondamente elettrificata dello stesso, presumibilmente con potenze vicine ai 700 CV della controparte elettrica. BMW ha inoltre chiarito che non seguirà il controverso downsizing adottato da Mercedes, escludendo categoricamente l'adozione di un quattro cilindri per la M3.
La variante completamente elettrica, invece, si preannuncia rivoluzionaria con un'architettura da 800 volt e oltre 700 CV di potenza. Secondo Reichelt, questa versione sarà in grado di "raggiungere nuove vette e attrarre nuovi gruppi target" grazie a un comportamento dinamico completamente differente rispetto alle precedenti generazioni.
Il cuore tecnologico della nuova M3 sarà il sistema di controllo delle prestazioni denominato "Heart of Joy", presentato nel concept Vision Driving Experience. Questa piattaforma integra in un'unica unità i controlli per trasmissione, frenata, recupero energetico, ricarica e sterzo, elaborando le informazioni a una velocità dieci volte superiore rispetto ai sistemi precedenti. Il risultato promesso è una precisione di guida senza precedenti, specialmente nelle situazioni più impegnative.
Reichelt ha sottolineato che l'obiettivo principale non è più la pura velocità in accelerazione, ma l'eccellenza dinamica complessiva: "Non si tratta di creare l'auto con l'accelerazione 0-100 km/h più rapida, ma piuttosto un veicolo che offre dinamiche precise. La nostra unità di controllo permette di entrare in curva con un certo angolo di sterzata senza necessità di correzioni a metà percorso."
Quanto ai tempi di commercializzazione, la nuova Serie 3 basata sulla piattaforma Neue Klasse dovrebbe debuttare entro la fine dell'anno corrente, con arrivo nelle concessionarie all'inizio del 2026. Per la nuova M3, invece, bisognerà attendere almeno un anno in più, con un lancio previsto tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027. La duplice strategia di BMW rappresenta un caso di studio interessante su come i costruttori premium stiano affrontando la transizione energetica: non un salto nel buio, ma un processo graduale che porta con sé il meglio di entrambi i mondi.