La casa automobilistica svedese ha confermato che la tecnologia, denominata Ride Pilot, sarà disponibile per la prima volta nello stato americano della California, noto per la sua lungimiranza in relazione alla guida autonoma. Si prevede che le prove inizieranno lì entro la metà di quest'anno.
Volvo ha affermato che una volta che la tecnologia sarà stata approvata per l'uso in autostrada, la funzione diventerà un abbonamento aggiuntivo al nuovo SUV elettrico, un sostituto indiretto dell'XC90, prima di essere esteso ad altri veicoli elettrici. Per il costruttore, sempre attento alla sicurezza attiva e passiva dei conducenti (e utenti della strada), la guida autonoma rappresenta un importante traguardo con lo scopo, anche, di rendere l’esperienza di guida stessa più comoda e divertente.
Volvo, che è stata una delle prime pioniere dei sistemi di guida assistita e delle auto a guida autonoma, utilizza aggiornamenti software via etere (OTA) combinati con una configurazione di sensori all'avanguardia. Il software è sviluppato dalla società di software di guida autonoma Zenseact insieme ai programmatori interni di Volvo e agli sviluppatori di Luminar, uno dei suoi partner tecnologici. Il sistema prevede oltre due dozzine di sensori in aggiunta al classico lidar presente ormai in numerosi apparecchi.
La combinazione software-sensore sarà montata inizialmente sul SUV elettrico e sarà disponibile ai clienti solo dopo aver superato un rigoroso protocollo di verifica a test; le prove non saranno svolte esclusivamente in California, ma anche in Europa. Volvo ha precisato che quando Ride Pilot sarà finalmente ultimato e avrà ottenuto tutte le certificazioni del caso, sarà prima introdotto in America e, successivamente, in tutto il resto del mondo. Al momento non è chiaro su quali proposte ibride arriverà, non ci rimane che attendere per maggiori informazioni.
