Il mercato delle infrastrutture IT è in fermento, e da circa un paio d'anni aziende e PA in tutto il mondo si trovano oggi a rivalutare le fondamenta dei propri data center, spinte dalla necessità di garantire agilità operativa e prevedibilità dei costi. Da una parte si tratta della "semplice" ricerca di alternative rispetto ai fornitori esistenti - che per una ragione o per l'altra non vanno più bene. Ma si tratta anche e soprattutto di cercare e trovare una piattaforma capace di sostenere l'innovazione futura, dall'hybrid cloud all'IA.
In questo scenario di profonda riflessione tecnologica, il .NEXT on Tour di Nutanix, che farà tappa al Museo Alfa Romeo di Arese il 18 novembre, si candida a diventare un appuntamento strategico. L'evento è concepito come una sede di confronto pragmatico per chi è chiamato a disegnare l'infrastruttura del futuro, unificando la gestione del cloud privato e pubblico.
Per anni, una specifica piattaforma di virtualizzazione è stata la lingua franca del data center. Oggi, le nuove strategie commerciali e di licenza post-acquisizione obbligano le organizzazioni a valutare se adeguarsi a condizioni mutate o intraprendere un percorso di evoluzione. La preoccupazione diffusa non riguarda solo il potenziale impatto sui costi, ma il rischio di un consolidamento del vendor lock-in, in un momento storico in cui, al contrario, si cerca agilità e interoperabilità.
Per i professionisti IT e i manager che stanno definendo le roadmap infrastrutturali per i prossimi anni, l'evento Nutanix .NEXT ad Arese offre un confronto tecnico e strategico sulle alternative infrastrutturali. L'agenda completa e le modalità di partecipazione sono disponibili sulla pagina di registrazione ufficiale.
La domanda che circola nei corridoi non è più se evolvere la propria infrastruttura, ma come farlo garantendo un percorso sicuro, sostenibile e tecnologicamente all'altezza. È la ricerca di un'architettura ibrida e unificata, che non sia un salto nel buio ma un passo strategico.
Nutanix: l'alternativa diventata piattaforma
In questo scenario, Nutanix si posiziona in modo assertivo. L'azienda, nota per essere stata la pioniera dell'iperconvergenza, si propone come player di riferimento con cui confrontarsi alla pari. Il mercato sembra dare ragione a questa visione, con una crescita di nuovi clienti registrata nell'ultimo anno definita 'esponenziale' dall'azienda, molti dei quali in cerca di una modernizzazione della propria piattaforma.
L’iperconvergenza è un’architettura IT che integra in un unico sistema virtualizzato le risorse di calcolo, storage e rete, gestite attraverso un software centralizzato. Questo approccio semplifica la gestione dell’infrastruttura, migliora la scalabilità e riduce la complessità operativa rispetto ai data center tradizionali.
L'obiettivo dichiarato è offrire una piattaforma che garantisca migrazioni a basso rischio, ma che soprattutto mantenga, se non migliori, la semplicità di gestione che gli amministratori di sistema avevano faticosamente raggiunto. Si evita così di dover ricostruire da zero competenze e processi operativi, liberando risorse per l'innovazione
I clienti vivono una forte incertezza sulla gestione infrastrutturale. Nutanix non è più un'alternativa, ma un player di riferimento. Siamo presenti per aiutare le aziende a completare migrazioni di successo e senza rischi, migliorando la semplicità operativa".
- Thomas Giudici, Sales Manager Commercial @ Nutanix
Il cuore della proposta non è più solo, quindi, la Nutanix Cloud Infrastructure (NCI), ovvero l'iperconvergenza, ma una piattaforma software integrata. L'idea è fornire uno stack completo che poggi su un'unica console di gestione, capace di orchestrare carichi di lavoro eterogenei, dalla virtualizzazione tradizionale alle applicazioni moderne.
La risposta alle esigenze di PMI e PA
e la necessità di ripensare l'infrastruttura è sentita trasversalmente, le risposte devono essere scalabili. Per le Piccole e Medie Imprese, spesso dotate di budget e personale IT limitati, l'approccio di Nutanix si basa su una modularità spinta. È possibile iniziare con configurazioni minime, da due o tre nodi (server fisici), garantendo comunque alta affidabilità e funzionalità di livello enterprise grade.
Non esistono versioni "light" del software per l'SMB: il prodotto è lo stesso.
Ciò che cambia è il modello di licenza, pensato per essere granulare. Una PMI può decidere di acquistare inizialmente solo lo strato di virtualizzazione e iperconvergenza (la versione "starter" di NCI). In un secondo momento, se l'azienda cresce e ha bisogno di consolidare i propri file server, può aggiungere le licenze specifiche (Nutanix Unified Storage - NUS), pagando solo per ciò che serve, quando serve.
Questo mix di semplicità e scalabilità ha trovato riscontro nel settore pubblico. In particolare, diversi enti della Sanità italiana hanno adottato la piattaforma. Le aziende sanitarie, da sempre alle prese con la necessità di digitalizzare (si pensi alle cartelle cliniche) e la cronica carenza di personale IT specializzato, hanno trovato in questa piattaforma una risposta progettata per richiedere meno personale per la gestione e per essere più semplice da usare.
Un ultimo pilastro strategico, fondamentale per evitare di cadere dal lock-in software a quello hardware, è l'agnosticità della piattaforma. Nutanix non produce "ferro". Il suo software gira su hardware standard dei principali OEM, tra cui Lenovo, Dell, HP e Super Micro. Il cliente è libero di scegliere il fornitore hardware che preferisce, magari quello da cui ha già un contratto di fornitura e assistenza, disaccoppiando le due scelte.
Oltre la virtualizzazione: IA e Kubernetes in casa
"Offriamo alle PMI una modularità che parte da configurazioni minime, ma con lo stesso livello 'enterprise grade'. Il nostro licensing granulare permette di iniziare con la virtualizzazione e aggiungere servizi solo quando servono, pagando su misura".
- Thomas Giudici, Sales Manager Commercial @ Nutanix
La strategia di Nutanix, tuttavia, non guarda solo al consolidamento dell'esistente (la migrazione da VMWare), ma punta a gestire i due carichi di lavoro che stanno definendo l'innovazione: Kubernetes e Intelligenza Artificiale. La Nutanix Kubernetes Platform (NKP) è stata progettata per permettere alle aziende di gestire e orchestrare i container e le applicazioni cloud native all'interno della propria infrastruttura privata, affiancandoli alle macchine virtuali tradizionali.
er MSP e partner di canale che devono guidare i clienti nell'evoluzione delle loro infrastrutture IT, il .NEXT di Arese è l'occasione per definire nuove alleanze strategiche e tecniche di migrazione. Scopri l'agenda dedicata al canale e le opportunità di sinergia sulla pagina ufficiale dell'evento.
L'altro tema è l'IA. Mentre molti si rivolgono ai grandi hyperscaler, Nutanix propone una soluzione (Nutanix AI - NI) per implementare l'Intelligenza Artificiale on-premise. L'obiettivo è duplice: garantire la piena sovranità e sicurezza dei dati aziendali, che non lasciano il data center, e assicurare costi operativi (OPEX) più prevedibili, evitando gli "spike" di spesa che spesso caratterizzano i modelli a consumo del cloud.
Questo delinea la visione dell'azienda sull'architettura del futuro: il modello ibrido come standard de facto. Un modello pragmatico dove l'on-premise (stabile, sicuro e con costi prevedibili) gestisce i carichi di lavoro costanti, mentre il cloud pubblico (accessibile tramite la soluzione NC2) offre agilità e scalabilità elastica per gestire picchi di carico stagionali, tipici di settori come la GDO o il fashion.
"L'evento di Arese garantisce la presenza di executive di altissimo profilo, incluso il nostro CTO Worldwide. È un'opportunità unica per i clienti di interfacciarsi direttamente con chi definisce le strategie globali dell'azienda e pianificare migrazioni".
- Thomas Giudici, Sales Manager Commercial @ Nutanix
Cosa aspettarsi dall'evento di Arese
L'evento del 18 novembre sarà l'occasione per toccare con mano questa strategia. Non sarà una conferenza a senso unico: è confermata la presenza di executive di altissimo profilo, tra cui il CTO Worldwide e il VP EMEA, a disposizione per un confronto diretto.
Clienti e prospect avranno la possibilità di organizzare sessioni private e workshop ad-hoc (chiamati EBX) con gli executive. Questi incontri sono pensati per discutere strategie congiunte, approfondire la roadmap o pianificare migrazioni complesse parlando direttamente con chi definisce lo sviluppo del prodotto.
Il pomeriggio, invece, sarà dedicato alle sessioni di breakout tecniche. Questi sono spesso i momenti più utili per il personale tecnico, perché è qui che si affrontano, insieme ai partner dell'ecosistema, gli aspetti tecnici decisivi di ogni migrazione. Si otterranno risposte a domande concrete come: "La piattaforma è compatibile con la mia soluzione di backup? Come si integra con la mia rete?".
Infine, l'invito è esteso a tutto l'ecosistema. L'evento è aperto non solo ai clienti finali, ma anche a partner, MSP e rivenditori. Il riassestamento del mercato VMWare ha avuto un impatto anche sul canale, e molti operatori si trovano nella condizione di dover cercare nuove alleanze strategiche per continuare a servire i propri clienti. Arese sarà una sede per esplorare queste nuove sinergie.
L'attuale dinamica del mercato sta semplicemente agendo come un catalizzatore, spingendo le organizzazioni a rimettere in discussione architetture date per scontate. La vera domanda che manager e CIO devono porsi è se l'infrastruttura su cui poggiano oggi è ancora adatta a supportare le sfide di domani, dall'IA ai modelli ibridi.