Si dice spesso, e non senza ragione, che l'IA sta minacciando i ruoli junior, e in particolare gli sviluppatori. Il conseguente paradosso e ovvio: se non entrano junior oggi, non ci saranno senior domani che possano fare quei lavori che l'IA non è in grado di fare. Non esiste una formula magica per trasformare direttamente un neolaureato in un esperto senza passare attraverso anni di apprendimento pratico, errori e crescita graduale.
Bisogna quindi fare molta attenzione quando si pensa di ridurre il numero di neoassunti, perché tanto con l'IA e un senior puoi fare tutto lo stesso. A volte è vero, verissimo, ma si rischia di mettere una brutta ipoteca sul futuro.
Sì ma, si potrebbe obietttare, anche le IA doventeranno sempre più potenti e più precise, e quindi a un certo punto il problema si risolverà da solo, no?
Beh, non è detto che le Ia possano superare i loro limiti in tempi brevi: ad oggi, per quanto ne sappiamo, c'è una costante insuperabile che è il prodotto di Scopo e Precisione. E siccome desideriamo IA che siano sempre più generaliste, che siano in grado di fare un po' di tutto, non possiamo averle che siano anche precise. Dunque, ne consegue, servono esseri umani competenti e preparati che possano dedicarsi a corregere gli errori e a valutare gli output.
L'attuale entusiasmo per le AI al posto dei junior, quindi, rischia di creare un vuoto generazionale e potrebbe rivelarsi una scelta particolarmente problematica nel momento in cui gli attuali senior andranno in pensione. Questa prospettiva dovrebbe allarmare qualsiasi dirigente con una visione strategica a lungo termine, eppure sembra essere sistematicamente ignorata in favore di benefici immediati e costi differiti.
Ovviamente è anche una scelta molto invitante dal punto di vista finanziario: formare un sviluppatore junior richiede investimenti considerevoli: centinaia di migliaia di euro tra stipendio, formazione, mentoring e il tempo necessario perché diventi pienamente produttivo. Durante questo periodo, possono commettere errori costosi, richiedere supervisione costante e rallentare temporaneamente i progetti. Al contrario, uno strumento di AI può essere attivato immediatamente, funzionare ventiquattro ore su ventiquattro e non richiedere pause caffè o ferie.
Questa logica tuttavia funziona solo finché esistono senior per supervisionare e correggere gli output dell'intelligenza artificiale. È una strategia che offre vantaggi immediati ma presenta un conto da pagare tra dieci o venti anni, quando la mancanza di ricambio generazionale si farà sentire in modo devastante.
Il valore nascosto della diversità generazionale
Ridurre il ruolo dei junior a mere "mansioni semplici" rappresenta una comprensione superficiale del loro contributo reale ai team di sviluppo. I programmatori alle prime armi portano con sé qualità che spesso mancano ai colleghi più esperti: curiosità incontaminata, prospettive fresche e la preziosa abitudine di mettere in discussione pratiche consolidate.
Un team composto esclusivamente da sviluppatori senior rischia di trasformarsi in una nave con troppi capitani e nessun marinaio. Tutti vogliono prendere decisioni architetturali, nessuno vuole occuparsi dell'implementazione, nessuno vuole stare sulle attività operative (che sono noiose, lo sappiamo). Questa dinamica genera tensioni e può paralizzare la produttività molto più di quanto farebbe la presenza di alcuni junior da formare.
Quando un'organizzazione elimina la diversità di esperienza, aumenta esponenzialmente il bus factor; quante persone dovrebbero lasciare il progetto (metaforicamente investite da un autobus appunto) prima che il progetto stesso collassi? Ebbene, team composti solo da senior tendono a creare silos di conoscenza, dove informazioni critiche rimangono concentrate in singoli individui. Individui che a un certo punto diventano il progetto stesso: se qualcuno manca, non necessariamente per un incidente mortale, addio progetto.
Il processo di mentoring, al contrario, distribuisce naturalmente la conoscenza e costringe i senior a articolare e sistemizzare le loro competenze tacite. Spiegare concetti complessi a un principiante spesso rivela lacune o assunzioni errate che altrimenti rimarrebbero nascoste, migliorando la comprensione di tutti i membri del team.
Se proviamo a immaginare un futuro popolato solo da sviluppatori senior supportati da AI, è un po' come a sostituire un'orchestra sinfonica con un gruppo di solisti accompagnati da sintetizzatori. Tecnicamente la musica può essere prodotta, ma perde quella complessità di sfumature e quella ricchezza di interazioni che nascono solo dalla collaborazione tra musicisti di diversi livelli di esperienza.
Non dovremmo temere Terminator che bussa alla nostra porta, ma piuttosto la graduale erosione delle fondamenta su cui si basa l'innovazione tecnologica: la trasmissione di conoscenze da una generazione all'altra.
La vera minaccia non viene da macchine che vogliono distruggere l'umanità, ma da decisioni aziendali miopi che potrebbero involontariamente compromettere il futuro dell'intero settore tecnologico. Il momento di agire per preservare questo equilibrio è adesso, prima che sia troppo tardi per correggere la rotta.