Amazon Web Services ha siglato un accordo da un miliardo di dollari con il governo statunitense, nell'ambito della strategia nota come OneGov. Quest'ultima è un tentativo di eliminare gli acquisti isolati delle singole agenzie federali. Secondo questa filosofia operativa, il governo punta a negoziare accordi standardizzati che coprano l'intero panorama federale, riducendo drasticamente i tempi e i costi delle procedure di acquisizione. L'approccio rappresenta un cambio di paradigma significativo rispetto al passato, quando ogni agenzia doveva negoziare separatamente termini e condizioni per i propri acquisti tecnologici.
Michael Rigas, amministratore ad interim della GSA, ha sottolineato come questo nuovo accordo permetterà alle agenzie federali di "migliorare l'erogazione di servizi critici, sfruttare le tecnologie cloud e di intelligenza artificiale avanzata, e ridurre drasticamente i costi". La prima fase del programma OneGov si concentra specificamente sui prodotti IT, con particolare attenzione alle piattaforme cloud.
Un miliardo di crediti per la modernizzazione
L'accordo con AWS prevede la distribuzione di crediti utilizzabili fino al 31 dicembre 2028, che le agenzie potranno impiegare per l'adozione del cloud, la formazione del personale e altre attività necessarie per migrare dalle infrastrutture obsolete ai sistemi cloud moderni. Questi "crediti incentivanti" saranno aggregati tra tutte le agenzie civili federali, creando un pool di risorse condivise che dovrebbe massimizzare l'efficienza degli investimenti.
Le agenzie che otterranno accesso ai crediti attraverso la GSA potranno utilizzarli per acquistare servizi cloud AWS, servizi di modernizzazione di infrastrutture e applicazioni, assistenza per la migrazione e crediti formativi. L'accordo prevede inoltre un "coinvolgimento semplificato" tra AWS e le agenzie federali, con maggiori risparmi per i contratti diretti.
Una serie di accordi strategici
L'intesa con Amazon non rappresenta un caso isolato nel panorama OneGov. Da aprile, la GSA ha annunciato diversi contratti significativi, incluso un accordo siglato il mese scorso per offrire tecnologie Oracle a prezzi fortemente scontati agli acquirenti governativi. Particolarmente interessante è stata anche la partnership con OpenAI, che garantisce l'accesso a ChatGPT Enterprise per un dollaro simbolico alle agenzie federali.
Come gli altri accordi OneGov, anche quello con Oracle e OpenAI apre le acquisizioni all'intera amministrazione federale, seguendo la logica di standardizzazione e centralizzazione che caratterizza questa nuova strategia. L'approccio riflette una crescente consapevolezza dell'importanza delle tecnologie emergenti, dall'intelligenza artificiale al cloud computing, nel modernizzare l'apparato governativo americano.
L'ingresso rafforzato di AWS nel mercato del cloud computing federale arriva in un momento particolarmente favorevole per l'azienda di Seattle. Recentemente, infatti, Microsoft si è trovata al centro di controversie dopo che ProPublica ha rivelato l'utilizzo di lavoratori cinesi per supportare clienti governativi americani su Azure, nonostante anni di corteggiamento delle istituzioni federali da parte di Redmond. Questo episodio potrebbe aver creato opportunità per concorrenti come AWS nel delicato settore dei contratti governativi.
La strategia di modernizzazione del governo federale americano rappresenta una sfida complessa che richiede partner tecnologici affidabili e sicuri. L'accordo con AWS si inserisce in questo contesto, offrendo alle agenzie federali strumenti per abbandonare le infrastrutture obsolete in favore di soluzioni cloud moderne e scalabili, con implicazioni significative per l'efficienza operativa dell'intera amministrazione pubblica statunitense.