Il colosso cinese delle auto elettriche BYD ha visto il valore delle sue azioni scendere parecchio nelle ultime ore. Una prestazione deludente dovuta agli investimenti per crescere globalmente, mentre allo stesso tempo il mercato interno cinese si fa sempre più difficile.
Il marchio, con una presenza sempre più forte anche in Italia, ha costruito il proprio successo globale grazie in particolare a prezzi molto bassi - possibili grazie anche a una supply chain molto ottimizzata.
I risultati del secondo trimestre hanno però evidenziato quanto sia difficile mantenere la redditività quando le autorità governative iniziano a limitare le pratiche commerciali che fino a ieri erano considerate standard nel settore.
La stretta normativa che cambia le regole del gioco
Le autorità cinesi hanno infatti avviato una campagna di controllo severa contro quelle che definiscono "pratiche scorrette del settore", prendendo di mira in particolare gli sconti eccessivi e i ritardi nei pagamenti ai fornitori che sono diventati la norma nell'industria automobilistica elettrica del paese. BYD, nella sua relazione finanziaria, ha ammesso apertamente che la redditività a breve termine è stata compromessa proprio da queste dinamiche di mercato, inclusi sconti aggressivi e investimenti eccessivi nel marketing.
Gli analisti di Jefferies hanno descritto la situazione con termini particolarmente coloriti, sostenendo che il tradizionale "playbook" di BYD sia stato sostanzialmente compromesso da questa stretta normativa. La strategia che per anni aveva permesso all'azienda di sfruttare i vantaggi della sua catena di fornitura per tagliare i prezzi in modo aggressivo non può più essere applicata con la stessa efficacia di prima.
Il mercato ha reagito duramente ai risultati finanziari: lunedì le azioni di BYD sono crollate fino all'8%, riflettendo la delusione degli investitori per i dati del secondo trimestre. L'utile netto è precipitato del 30% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un risultato che ha colto di sorpresa molti analisti che si aspettavano una performance migliore dal principale rivale di Tesla in Cina.
Tuttavia, non tutto è nero nel panorama finanziario di BYD. I ricavi internazionali hanno registrato un balzo del 50% rispetto alla prima metà dell'anno precedente, dimostrando che la strategia di espansione globale sta iniziando a dare i suoi frutti. Questo risultato rappresenta una boccata d'ossigeno importante per un'azienda che si trova a navigare in acque sempre più turbolente nel mercato domestico.
L'espansione internazionale di BYD non è solo una questione di numeri, ma di presenza fisica e strategica sui mercati chiave. L'azienda ha investito massicciamente nella costruzione di una flotta proprietaria di navi cargo specializzate nel trasporto di automobili, un investimento che dimostra la serietà delle sue ambizioni globali. Queste imbarcazioni stanno servendo mercati cruciali come Europa, Brasile e Messico, dove la domanda per i veicoli elettrici cinesi continua a crescere.
I piani industriali dell'azienda confermano questa strategia: sono in costruzione o in fase di progettazione stabilimenti produttivi in Brasile, Ungheria e Turchia. Si tratta di investimenti che permetteranno a BYD di ridurre i costi logistici e di aggirare eventuali barriere commerciali - rendendo di fatto inutili i dazi europei. Così BYD si posiziona come un produttore veramente globale piuttosto che come un semplice esportatore cinese.
Il sorpasso europeo che fa tremare Elon Musk
Un dato particolarmente significativo riguarda le performance europee: il mese scorso BYD ha venduto più veicoli di Tesla nel vecchio continente, replicando un risultato già ottenuto una volta quest'anno. Per Tesla, che per anni ha dominato il mercato globale delle auto elettriche premium, vedere un concorrente cinese superarle in un mercato maturo come quello europeo rappresenta un campanello d'allarme importante.
Gli analisti di Jefferies hanno sintetizzato la situazione attuale di BYD con una metafora efficace: "il treno delle opportunità facili ha perso velocità". La combinazione di leadership tecnologica, economie di scala e tagli dei costi che aveva alimentato la crescita esplosiva dell'azienda negli ultimi anni non può più essere sfruttata con la stessa intensità. Fino a quando BYD non riuscirà a trovare nuove fonti di vantaggio competitivo, concludono gli esperti, è probabile che le sue performance continuino a deludere le aspettative del mercato.