Nel mondo della creazione di contenuti digitali, il successo dipende dal 70% dalla preparazione strategica e solo dal 30% dall'esecuzione. E a volte vale anche per i "prodotti virali", come il recente caso delle bambole Labubu.
Quello dei "prodotti virali" è un mercato che secondo iMedia Research passerà da 5,2 miliardi di dollari nel 2023 a oltre 13,8 miliardi nel 2027.
Sì, bello, ma diventare virale è una questione di fortuna. Oppure c'è una strategia possibile, che sia utile almeno per aumentare le chance si successo? Ci si può provare, partendo dalla comprensione profonda di tre elementi fondamentali che determinano il destino di qualsiasi contenuto prima ancora che venga creato.
Quando la serie "Ugly Betty" conquistò l'enorme successo che molti ricordano, non fu un caso. Dietro questo trionfo si nasconde un sistema metodico che può essere applicato a qualsiasi settore creativo, dalle app ai prodotti fisici. Il segreto sta nell'identificazione precisa della nicchia, nell'analisi psicologica del pubblico e nella comprensione dei meccanismi specifici di ogni piattaforma.
L'analisi del comportamento del pubblico rivela pattern sorprendenti che sfidano le aspettative creative. Temi come il bullismo, gli amori proibiti e le differenze generazionali emergono costantemente come trigger emotivi efficaci, indipendentemente dalle preferenze personali dei creatori. La ricerca dell'audience diventa quindi un esercizio di empatia strategica: comprendere non ciò che ci interessa, ma ciò che muove realmente il nostro pubblico target.
Ogni piattaforma sociale sviluppa algoritmi, comportamenti degli utenti e formati di contenuto che favoriscono approcci specifici. La distribuzione multi-piattaforma richiede quindi la creazione di contenuti creativi separati per ciascun canale, ottimizzati secondo le peculiarità tecniche e culturali di ogni ambiente digitale.
L'arte dello "scrolling intelligente"
Contrariamente al consumo passivo di contenuti, il trend-watching professionale richiede un approccio sistematico e analitico. Dedicare 20-30 minuti mattina e sera allo "scrolling strategico" significa trasformare i feed social in strumenti di ricerca. Il processo inizia con l'addestramento degli algoritmi: seguire i competitor, interagire con contenuti rilevanti, cliccare sulle loro pubblicità e commentare attivamente.
L'analisi dei contenuti virali deve andare oltre la superficie. Quante varianti creative stanno testando i competitor? Quali mercati geografici stanno prendendo di mira? Quali pattern di engagement emergono? La documentazione sistematica di queste osservazioni rivela tendenze che i singoli post non possono mostrare, creando un vantaggio competitivo sostanziale.
Il framework universale dei prodotti virali
Dall'analisi di centinaia di prodotti virali emergono caratteristiche comuni che attraversano tutti i settori creativi. La prima regola è costruire su fondamenta consolidate: invece di partire da zero, è più efficace sviluppare concetti che hanno già dimostrato successo. Questo non significa copiare, ma identificare gli elementi fondamentali che funzionano e svilupparli intelligentemente.
L'integrazione dei trend richiede automazione e velocità di implementazione. Gli strumenti di intelligenza artificiale accelerano il processo creativo, permettendo di cavalcare le tendenze quando sono ancora calde. L'esecuzione ad alto livello deve garantire driver di engagement immediati che catturano l'attenzione entro i primi secondi, sia che si tratti di hook narrativi coinvolgenti per le serie, onboarding intuitivo per le app, o soluzioni eleganti ai problemi degli utenti per i prodotti fisici.
Oltre il successo: la sostenibilità del fenomeno virale
L'errore più comune dopo aver ottenuto un successo virale è fermarsi. Anche giganti come Netflix spesso non sfruttano appieno il potenziale dei loro hit - si pensi all'enorme opportunità mancata di non aver prodotto immediatamente un sequel di "Wednesday". Ogni prodotto dovrebbe essere progettato per evolversi ed espandersi, trasformando il successo momentaneo in un ecosistema duraturo.
La mentalità vincente nel panorama digitale contemporaneo richiede una visione a lungo termine che va oltre il singolo contenuto virale. La strategia di estensione deve essere integrata fin dalla fase di concezione, creando le basi per sviluppi futuri che possano capitalizzare sull'momentum iniziale e costruire un brand sostenibile nel tempo.
Sì ma ... funziona?
Anche applicando tutti i metodi alla perfezione, non è detto che il vostro contenuto diventi virale. Analizzare bene il pubblico, trovare la giusta leva psicologia, seguire e analizzare i trend restano però fondamentali.
Perché se è vero che anche facendo tutto bene le cose potrebbero non funzionare, è verissimo che se si lavora male sicuramente non funzioneranno.