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Commvault punta gli occhi sul mercato italiano

Il vendor vede grandi opportunità nel mercato nostrano, che intende approcciare con una decisa strategia orientata al potenziamento del canale e del riconoscimento del brand a livello locale

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a cura di Loris Frezzato

Pubblicato il 30/12/2013 alle 15:40 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:48

? da circa 16 anni che Commvault si posiziona in maniera stabile sul mercato internazionale e da due anni a questa parte ha cambiato la propria strategia, orientandosi con forza verso il mercato enterprise, volendo approcciare in maniera decisa i propri clienti.

Anni, questi ultimi, che hanno visto un rapido cambiamento nell'organizzazione a livello mondiale, e in EMEA c'è stato un recente avvicendamento sia nel management sia di come vengono gestite le varie Region, con la Southern Europe che oggi comprende Francia, Spagna, Italia e Portogallo, che da qualche mese è sotto la responsabilità di Joaquin Reixa. "Specialmente nella Southern Region, e in particolar modo in Italia, stiamo osservando un enorme potenziale di mercato - afferma Reixa - sul quale non siamo ancora attivi in maniera aggressiva".

Joaquin Reixa - Regional director Southern Europe di Commvault

"Innanzitutto per il fatto che fino a oggi il brand non è ancora abbastanza forte sul mercato a livello locale per potere intraprendere azioni importanti. Abbiamo in Italia una struttura con ancora poche persone e con un canale che è agli inizi e che conta ancora pochi partner, il che significa che il lavoro da fare è ancora molto, e che le opportunità che si aprono per noi e per il nostro canale sono davvero interessanti".

Prima del recente arrivo in Italia con una sede propria, gestita da un anno e mezzo da Roberto Massoli, in qualità di Channel manager, Commvault era presente nel nostro Paese attraverso distributori, il primo dei quali è stato Systematika, cui poi, con la volontà di ampliare la rete dei partner italiani, si è aggiunto anche Icos.

"L'impegno che ci siamo presi ora è di investire pesantemente per lo sviluppo del mercato italiano - riprende il regional director -, proprio per il fatto di avere a disposizione un bacino di utenti e di partner non coperto ed estremamente interessante, e la riprova è la partecipazione, per la prima volta, a Smau Milano, per incontrare clienti e partner cui presentare le opportunità fornite dalla nostra piattaforma di data management Simpana, che con la nuova versione, la 10, si è arricchita di ben 300 funzionalità".

Novità nella release che promettono riduzione dei rischi, dimezzamento dei costi e di una sensibile semplificazione dell'operatività dell'80%, cui si aggiunge un abbassamento dei costi per il supporto che può arrivare fino al 35%. Un impegno che, continua Reixa: "Ci vedrà attivi nella ricostruzione del modo di approcciare il rapporto con i clienti e il nostro canale, essendo un'azienda che si orienta interamente all'indiretta".

"Al momento non abbiamo ancora creato una rete di integratori che siano realmente fidelizzati sulla nostra offerta, con dei partner che fino ad oggi hanno spesso collaborato con noi in maniera opportunistica, mentre è sulla definizione di un commitment con il canale che vogliamo lavorare. E il primo passo per il raggiungimento di questo obiettivo è avere a che fare con distributori che investano sul nostro brand".

Per il mercato italiano le previsioni sono di non superare la decina di partner, a conferma della necessità di avere un canale che sia fortemente motivato e con le corrette competenze per poter cogliere le opportunità del mercato. Al momento i partner italiani sono 5 o 6, dei quali 3 sono fidelizzati avendo ottenuto le dovute certificazioni.

"Ma il nostro obiettivo è di arrivare ad avere un canale di alto livello, con pochi partner che abbiano forti competenze sulla nostra offerta - ribadisce il manager -, tutti certificati e impegnati nello sviluppo congiunto del mercato enterprise. E a questo aggiungere un secondo livello di certificazione per quei partner che si rivolgono alle aziende di medie dimensioni, per lo più gestiti autonomamente dai distributori, che attiviamo per lo sviluppo e la qualificazione del canale".

Distributori che non dovranno avere un ruolo da 'banca' o da 'fulfillment', ma essere realmente protagonisti nel supporto ai partner per lo sviluppo del business, con supporto tecnico pre e post sales, creando valore nel canale. Per i partner è a disposizione un articolato programma di formazione, abilitante la certificazione, ottenibile attraverso alcuni centri training autorizzati. Al momento non sono presenti in Italia, ma anche su questo fronte i lavori sono rapidamente in progressione. 

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