L'Italia accelera la sua corsa verso un'economia cashless, ma inciampa nell'ultimo miglio: il punto vendita fisico. Un nuovo report di Nuek (Gruppo Indra) rivela infatti una netta spaccatura: mentre l'e-commerce (anche transfrontaliero) vola, l'adozione di alternative al POS tradizionale, come il SoftPOS, resta stagnante al 38%, frenata da barriere culturali e generazionali.
Eppure la tecnologia SoftPOS, che trasforma un comune smartphone in un terminale di pagamento, potrebbe rendere le cose più semplici e, forse, anche aiutare a pagare meno commissioni.
Questa soluzione si è affermata altrove nel mondo (62% in America Latina), forse proprio perché in certe aree l'infrastruttura bancaria è meno diffusa e consolidata. Ma c'è anche un tema di fiducia verso una tecnologia relativamente nuova e poco compresa.
L'analisi di Nuek, basata su 5.200 interviste, posiziona l'Italia in fondo alla classifica europea per l'adozione del SoftPOS. Siamo superati da Portogallo (oltre 50%) e Spagna (40%). Il problema non è la disponibilità della tecnologia, ma la sua percezione. La mancanza di fiducia (citata dal 29% degli italiani) e la preferenza per altri metodi (28%) sono le barriere principali.
Il fattore determinante è il divario generazionale. Solo il 13% degli over 55 in Europa ha utilizzato il SoftPOS almeno una volta e il 42% di questo gruppo ignora persino l'esistenza di questa opzione.
"Quello che sta accadendo oggi è un cambiamento di paradigma: la funzione del terminale è integrata nello smartphone, il commercio diventa più agile e i costi si riducono drasticamente", afferma Javier Rey, CEO di Nuek.
La difficoltà del SoftPOS contrasta con l'esplosione dell'e-commerce transfrontaliero. Qui l'Italia è leader: l'87% della popolazione bancarizzata ha fatto acquisti fuori dall'UE. È la percentuale più alta tra i 13 Paesi analizzati, e solo il 40% ha riscontrato problemi (la percentuale più bassa).
Anche i modelli di subscription faticano a decollare nel commercio locale, diversamente da quanto accade in America Latina. In Italia, la penetrazione è inferiore al 33%, spinta quasi solo dai giovani (18-34 anni). La forma di pagamento preferita per questi servizi resta l'addebito diretto (36%), un metodo tradizionale, segno di un'abitudine consolidata che le nuove soluzioni faticano a scalfire.
Il report di Nuek disegna un'Italia a due velocità. Siamo pronti a superare il contante, ma non tutte le alternative digitali sono percepite allo stesso modo. Come si costruisce la fiducia necessaria per far sì che l'innovazione on-the-go (il SoftPOS) raggiunga la stessa maturità che abbiamo ormai consolidato nell'online?