Il colosso svedese del "compra ora, paga dopo" si prepara a sbarcare a Wall Street con una valutazione che racconta una storia di ambizioni ridimensionate e nuove strategie. Klarna ha depositato martedì scorso presso la Securities and Exchange Commission la documentazione per quotarsi al New York Stock Exchange, mettendo sul mercato 34,3 milioni di azioni con il ticker KLAR. La fascia di prezzo prevista, tra 35 e 37 dollari per azione, dovrebbe fruttare all'azienda circa 1,3 miliardi di dollari di proventi.
La quotazione valuterebbe Klarna intorno ai 14 miliardi di dollari, una cifra che impallidisce di fronte ai 50 miliardi raggiunti nel 2021 durante l'euforia pandemica per i pagamenti digitali. Questo ridimensionamento riflette le turbolenze del mercato fintech, ma anche una maturazione strategica che va ben oltre il semplice modello BNPL (Buy Now, Pay Later).
Assistiamo infatti a l'evoluzione di un ecosistema che la stessa Klarna definisce legato al suo "brand dirompente". L'azienda scandinava ha utilizzato i pagamenti dilazionati come trampolino di lancio per trasformarsi in una piattaforma di finanza integrata, puntando su un mercato dalle dimensioni colossali.
Le dimensioni del mercato potenziale fanno girare la testa: Klarna stima che i 19 trilioni di dollari di spesa globale dei consumatori rappresentino un'opportunità di ricavi da pagamenti di circa 520 miliardi di dollari. La spesa retail e per viaggi a livello mondiale (escludendo la Cina) dovrebbe raggiungere i 35 trilioni nel 2027.
Nei dodici mesi terminati a giugno 2024, Klarna ha facilitato transazioni per 112 miliardi di dollari in volume lordo di merci, con una crescita del 13% su base annua. I ricavi hanno toccato quota 3 miliardi di dollari, segnando un incremento del 17% rispetto all'anno precedente.
Geografia della crescita
La presenza geografica di Klarna si estende su 26 paesi, servendo 111 milioni di consumatori attivi e 790.000 commercianti. In Svezia, il mercato più maturo, l'83% degli adulti utilizza attivamente i servizi Klarna. Negli Stati Uniti, definiti dall'azienda come il principale motore di crescita, quasi la metà dei primi 100 merchant nei mercati chiave integra Klarna nei propri sistemi di checkout.
L'espansione non si limita più alle tradizionali categorie dell'e-commerce. Oltre il 60% delle transazioni viene ora processato al di fuori dei checkout retail online tradizionali, con acquisti in negozio e tramite app che guidano la crescita dell'utilizzo.
Il 66% dei primi 100 commercianti nei mercati principali ha utilizzato la rete pubblicitaria di Klarna, trasformando l'advertising in una fonte di ricavi in rapida espansione. Da 13 milioni di dollari nel 2020, i ricavi pubblicitari sono schizzati a 184 milioni nei dodici mesi terminati a giugno, rappresentando una fetta dell'opportunità globale di advertising digitale da 570 miliardi di dollari.
La trasformazione in banca digitale
La roadmap futura punta decisamente verso l'ampliamento dei servizi finanziari. Klarna detiene già 14 miliardi di dollari in depositi dei consumatori, una base che l'azienda intende sfruttare per espandere le soluzioni di retail banking. Grazie alla licenza bancaria europea, può finanziare il 95% delle proprie attività di prestito attraverso depositi, considerati più stabili e meno costosi del finanziamento garantito da asset.
L'intelligenza artificiale rappresenta un altro pilastro strategico. L'assistente shopping AI lanciato nel 2024 fa parte di una strategia per creare quello che Klarna descrive come un "assistente personalizzato e affidabile che rende l'empowerment finanziario senza sforzo". Integrando l'AI in underwriting, customer service e discovery dello shopping, l'azienda punta a scalare mantenendo sotto controllo rischi e costi.
I dati sul credito testimoniano la solidità del modello: il 99% dei prestiti viene ripagato puntualmente, con perdite su crediti che rappresentano solo lo 0,52% del volume lordi di merci, ben al di sotto del 2,6% dei competitor svedesi e del 2,9% delle banche statunitensi. A tal proposito, però, è doveroso ricordare che solo pochi mesi fa il problema sembrava molto più serio.
Il saldo medio per consumatore si ferma a 80 dollari, contro i 6.730 delle carte di credito tradizionali negli USA, con una durata media del prestito di 40 giorni.