La nuova frontiera del Data Center virtuale

Come affrontare il problema del Data Center Virtualization e uscirne vincenti

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a cura di Giuseppe Saccardi

La virtualizzazione del Data Center è un tema caldo ma molto critico. Il perché, spiega ITway, deriva dal fatto che molte Virtual Machines necessitano di risorse sempre maggiori e parimenti richiedono prestazioni sempre più estreme dallo storage.

Inoltre, come se non bastasse, i server compiono milioni di IOPS, mentre gli storage riescono a gestire solamente tra le 100 e le 200 IOPS, e non possono di conseguenza reggere il carico di lavoro loro imposto. In un ambiente virtualizzato, dal momento che più app vengono attivate simultaneamente, si ha poi un ulteriore sovraccarico.

Questo sovraccarico complessivo, evidenzia ITway, crea il diffuso "problema del collo di bottiglia" sullo storage, e limita il numero di Virtual Machine supportate dal sistema.

Per risolvere il problema ITway ha sviluppato OCZ VXL, una soluzione con cui si è proposta di fornire un sistema di performance virtuali che distribuisce in maniera efficace le risorse flash sulle diverse Virtual Machine, in modo da massimizzare le performance delle applicazioni chiave.

La soluzione VXL

Consistenti i dati di targa del prodotto, che indicano come la VXL possa incrementare di sino a 10 volte il numero di macchine virtuali gestibili dal sistema, consentendo in pratica un notevole risparmio sull'acquisto di hardware e riducendo parimenti il TCO. Diminuito, evidenzia la società, ne risulta anche il numero di hard disk esterni necessari.