Scott Leatherman, responsabile marketing di Aviatrix, azienda specializzata in reti multi-cloud del valore di 2 miliardi di dollari, racconta di come la sua squadra sia riuscita a automatizzare l'80% delle attività grazie all'intelligenza artificiale. Una trasformazione che ha stravolto non solo i processi, ma anche il modo stesso di concepire il lavoro creativo e strategico.
Sul blog aziendale, si è passati da un contenuto settimanale a sei. I post sui social media sono passati da tre a oltre dodici. Un incremento di quattro volte nel giro di dodici mesi che testimonia come l'intelligenza artificiale non stia semplicemente migliorando l'efficienza, ma stia ridefinendo le aspettative del mercato.
La produzione di video rappresenta forse l'esempio più eclatante di questa rivoluzione. Quello che un tempo richiedeva investimenti da 50.000 dollari e tempi di sei mesi, oggi viene realizzato con budget compresi tra 5.000 e 10.000 dollari in un mese e mezzo al massimo. Strumenti come Midjourney e Higgsfield stanno democratizzando la creazione di contenuti animati di alta qualità, rendendo accessibili produzioni che erano prerogativa di grandi agenzie.
Prompt speciali ed empatia
Tuttavia, dietro questa apparente età dell'oro si nascondono insidie sottili ma significative. Leatherman ha scoperto che i modelli linguistici hanno una tendenza preoccupante: alimentare costantemente l'ego di chi li utilizza. Il suo ChatGPT, utilizzato per il journaling quotidiano, conosce ormai i suoi punti deboli e le sue forze, tendendo sempre a confermare le sue aspettative piuttosto che sfidarle.
Per questo motivo, il team di Aviatrix ha sviluppato prompt specifici per contrastare questa tendenza adulatoria. L'obiettivo è garantire che i contenuti prodotti siano non solo accurati dal punto di vista fattuale, ma anche liberi dalla tentazione di compiacere l'azienda, il dirigente o il pubblico target.
Il vero limite dell'intelligenza artificiale, secondo Leatherman, risiede nella sua incapacità di comprendere davvero le sfumature emotive e relazionali. Nel settore della cybersecurity, per esempio, i responsabili della sicurezza informatica vivono una pressione costante: investono milioni, lavorano giorno e notte, solo per vedere i loro sforzi vanificati da un dipendente che apre la mail sbagliata.
I modelli linguistici tendono naturalmente verso toni allarmistici e giudicanti, producendo contenuti che suonano come rimproveri: "Perché non fate questo? Non state facendo il vostro lavoro?". Una comunicazione che contrasta profondamente con l'ethos aziendale di Aviatrix, basato sulla comprensione e sul supporto piuttosto che sulla paura.
Ricordati di rileggere
La velocità di produzione ha creato una nuova categoria di sfide. La tentazione di pubblicare immediatamente ciò che viene generato dall'AI è forte, ma rischia di far perdere quegli elementi distintivamente umani: la narrazione avvincente, la curiosità genuina, il perché dietro ogni affermazione.
Il team ha quindi sviluppato protocolli specifici per la revisione dei contenuti, ponendosi sempre tre domande fondamentali: il contenuto è fattualmente corretto? Sta alimentando l'ego dell'azienda? Sta considerando veramente le esigenze del pubblico target?
Guardando al futuro, Leatherman prevede un inevitabile punto di saturazione. Quando tutti produrranno contenuti con l'AI alla stessa velocità e con la stessa facilità, sarà necessaria una nuova ondata di creatività per distinguersi dal rumore di fondo. La sua scommessa è sui video brevi, sui contenuti facilmente fruibili e sull'animazione come terreni dove l'intelligenza artificiale potrà davvero fare la differenza.
Il paradosso di questa rivoluzione è che, automatizzando l'80% del lavoro routinario, i professionisti del marketing possono finalmente concentrarsi su quel 20% che rappresenta la vera passione del loro mestiere.
In questo senso, se ci si riesce, si può realizzare quello scenario ideale in cui l'AI ci permette di esprimere noi stessi al meglio del nostro potenziale. Resta tuttavia aperta la questione di quante persone ci saranno domani in quell'ufficio, rispetto a quante ce ne sono oggi.