La gigantesca macchina economica di Alphabet ha deciso di accelerare ulteriormente i suoi investimenti nell'intelligenza artificiale, annunciando una revisione al rialzo delle spese in conto capitale che porterà l'azienda madre di Google a investire 85 miliardi di dollari nel 2025. Questa cifra rappresenta un incremento del 62% rispetto ai 52,5 miliardi spesi nel 2024 e supera di 10 miliardi le precedenti previsioni dell'azienda. Il motivo di questa escalation finanziaria è chiaro: soddisfare la crescente domanda di servizi cloud basati sull'AI che sta letteralmente esplodendo nel mercato globale.
La strategia dei numeri vincenti
I risultati del secondo trimestre 2024 hanno fornito ad Alphabet la solidità finanziaria necessaria per sostenere questi investimenti massicci. L'utile netto è cresciuto del 19% raggiungendo i 28,2 miliardi di dollari, pari a 2,31 dollari per azione, superando le previsioni degli analisti che si attestavano a 2,20 dollari. I ricavi totali hanno toccato quota 96,4 miliardi di dollari, con un aumento del 14% che ha battuto anche in questo caso le stime di Wall Street ferme a 93,98 miliardi.
Google Cloud ha rappresentato il vero motore di questa crescita, registrando un incremento del 32% con ricavi pari a 13,6 miliardi di dollari nel trimestre. Il servizio cloud ha ora un tasso di crescita annuale che supera i 50 miliardi di dollari, con un portafoglio ordini che continua ad espandersi e tassi di abbandono da parte dei clienti "molto bassi", come ha sottolineato il CEO Sundar Pichai.
L'infrastruttura come chiave del futuro
Durante la conference call con gli analisti, Pichai ha chiarito che due terzi degli investimenti in conto capitale del secondo trimestre sono stati destinati ai server, mentre il resto è andato a data center e apparecchiature di rete. "I nostri investimenti nell'infrastruttura AI sono cruciali per soddisfare la crescita e la domanda dei clienti cloud", ha spiegato il CEO, difendendo la strategia di investimenti massicci come necessaria per costruire una "base installata" efficiente.
Nonostante gli investimenti record, le azioni di Alphabet hanno registrato un calo dell'1,3% nelle contrattazioni after-hours, attestandosi a 189,05 dollari. Gli investitori sembrano preoccupati per l'entità degli esborsi, anche se la società ha rassicurato sulla capacità di generare un ritorno sull'investimento robusto, particolarmente in questo momento cruciale per l'intelligenza artificiale.
La guerra dei talenti nel mondo AI
Un tema caldo emerso durante la presentazione dei risultati riguarda la competizione serrata per accaparrarsi i migliori talenti nel campo dell'AI. Microsoft avrebbe assunto circa due dozzine di dipendenti da Google DeepMind negli ultimi mesi, incluso Mustafa Suleyman, co-fondatore di DeepMind ora a capo dell'AI in Microsoft. Anche Meta si è mossa aggressivamente, assumendo tre ricercatori Google che avevano lavorato su una versione precedente del modello Gemini.
Pichai ha minimizzato l'impatto di queste defezioni, sostenendo che Google rimane competitiva su tutti i fronti che contano per attrarre i top researcher: dalla potenza di calcolo disponibile alla qualità dei colleghi di lavoro. L'azienda ha risposto colpo su colpo, siglando un accordo di licenza da 2,4 miliardi di dollari con la startup AI Windsurf e reclutando il suo CEO Varun Mohan insieme ad altri ricercatori chiave.
I frutti dell'innovazione AI
I servizi Google hanno mostrato una crescita solida del 12%, raggiungendo 82,5 miliardi di dollari di ricavi, trainati da ricerca, abbonamenti, piattaforme e pubblicità YouTube. Un dato particolarmente significativo riguarda AI Overviews, che ora conta oltre 2 miliardi di utenti mensili in 200 paesi e territori, generando il 10% in più di query di ricerca a livello globale. Per YouTube, i video brevi stanno finalmente generando ricavi per visualizzazione paragonabili a quelli dei video tradizionali.
Il flusso di cassa libero ha subito una contrazione significativa del 61% su base annua, scendendo a 5,3 miliardi di dollari, riflettendo l'intensità degli investimenti. Per finanziare questa strategia espansiva, Alphabet ha emesso obbligazioni senior non garantite a tasso fisso per raccogliere 12,5 miliardi di dollari, destinati a scopi aziendali generali e presumibilmente a sostenere ulteriormente la corsa all'AI che definirà il prossimo decennio tecnologico.