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Sovranità dei dati e IA: imperativo universale

L'era dell'IA agenziale richiede sovranità tecnologica: due regole fondamentali determinano chi emerge vincitore in questa trasformazione digitale.

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Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 28/08/2025 alle 17:51

La notizia in un minuto

  • Solo il 13% delle grandi imprese mondiali ha sviluppato un approccio vincente all'AI, ottenendo un ritorno sull'investimento quintuplo rispetto ai concorrenti e una fiducia competitiva superiore del 250%
  • Quasi il 30% delle grandi aziende sta già trasformandosi nelle proprie piattaforme di dati e AI, con oltre il 95% che pianifica di seguire questa strada entro tre anni per raggiungere la sovranità digitale
  • Le aziende leader costruiscono infrastrutture ibride sovrane basate su quattro pilastri - conformità, osservabilità, sicurezza e agilità - che permettono all'AI di interagire con il mondo reale mantenendo pieno controllo sui dati
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

La corsa verso l'intelligenza artificiale autonoma sta ridisegnando il panorama imprenditoriale globale con una velocità senza precedenti. Mentre le precedenti ondate di trasformazione digitale hanno richiesto decenni per affermarsi, la rivoluzione dell'AI agentica potrebbe compiersi nell'arco di soli tre anni. È la previsione condivisa da oltre 2.050 dirigenti d'azienda operanti in 13 economie mondiali, che concordano su un punto: il momento di agire è adesso.

I numeri raccontano infatti una storia di disparità crescente tra le aziende che hanno già intrapreso il percorso di trasformazione e quelle che stanno ancora tentennando. Soltanto il 13% delle grandi imprese mondiali ha sviluppato un approccio vincente, ma i risultati sono straordinari: questi leader registrano un ritorno sull'investimento quintuplo rispetto ai concorrenti e implementano capacità di AI generativa su scala doppia. La loro fiducia nel rimanere competitivi nei prossimi tre anni è superiore del 250% rispetto alla media del settore.

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Il restante 87% delle aziende non è necessariamente in difficoltà, ma si trova decisamente indietro nella corsa. Il loro ritorno sugli investimenti in intelligenza artificiale rappresenta, nel migliore dei casi, una frazione di quello generato dai leader del settore. Nel peggiore dei casi, mostrano una produttività inferiore di cinque volte, rimanendo ancorati a infrastrutture obsolete e incapaci di soddisfare le crescenti aspettative di clienti, autorità di regolamentazione e azionisti.

La sovranità digitale come imperativo strategico

Più di 10.000 delle 34.500 grandi imprese mondiali - quasi il 30% del totale - hanno già deciso di trasformarsi nelle proprie piattaforme di dati e intelligenza artificiale. Entro tre anni, oltre il 95% delle aziende globali dichiara di voler seguire la stessa strada, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica, che si tratti del Giappone, dell'India, degli Stati Uniti o delle regioni EMEA e MEA.

Quasi il 90% di queste organizzazioni considera la sovranità sui propri dati e AI come assolutamente critica

La convinzione di muoversi verso un'infrastruttura sovrana di dati e AI è condivisa a livello planetario. Le aziende leader in Scandinavia, Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giappone stanno rapidamente costruendo le proprie piattaforme autonome. Tra il 13% delle aziende ad alte prestazioni, la maggiore concentrazione di storie di successo emerge in Germania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti.

Ciò che distingue questo 13% di eccellenza non è solo quello che fanno, ma il modo in cui pensano. Quasi il 90% di queste organizzazioni condivide una mentalità distintiva: considera la sovranità sui propri dati e AI come assolutamente critica per la missione aziendale. Credono fermamente che tutti i loro dati - strutturati e non strutturati - debbano essere accessibili in tempo reale, indipendentemente da dove sono archiviati. 

Questa filosofia non rimane teorica, ma trova validazione empirica. Una ricerca che ha analizzato oltre 15.000 simulazioni, combinando 15 capacità di AI agentica e generativa con sette metriche economiche e 35 variabili di infrastruttura dati, ha dimostrato che le organizzazioni focalizzate sull'accesso sovrano in tempo reale hanno costantemente superato la concorrenza. Dal punto di vista statistico, questo modello di successo ha mostrato un punteggio predittivo eccezionalmente alto, confermando che questo approccio mentale non è solo utile, ma essenziale.

Architettura integrata su quattro pilastri

La sovranità non riguarda semplicemente la proprietà, ma l'architettura stessa del sistema. Le organizzazioni di maggior successo non si limitano a parlare di sovranità: l'hanno progettata attraverso quattro livelli interdipendenti: conformità, osservabilità, sicurezza e agilità.

Hanno costruito ambienti dove l'intelligenza artificiale può interagire con il mondo reale senza compromettere l'integrità dei dati o violare gli obblighi normativi. Gli agenti di previsione finanziaria, per esempio, devono attingere da CRM, esperienza cliente, funnel di vendita, dati contabili e benchmark esterni. Gli agenti edge potrebbero aver bisogno di elaborare segnali provenienti da veicoli, sensori o infrastrutture di telecomunicazioni.

Tra le aziende profondamente impegnate in questo percorso, oltre il 40% opera su un'infrastruttura veramente ibrida - una che supporta la piena osservabilità attraverso tutti gli ambienti, dal cloud alle installazioni locali, fornendo controllo centralizzato attraverso un'unica interfaccia di gestione. Questo permette loro di rispondere simultaneamente a minacce competitive, cambiamenti normativi e richieste dei clienti.

Quello a cui stiamo assistendo è una migrazione globale non solo verso l'AI, ma verso l'AI sovrana. Più che mai, le aziende stanno comprendendo che semplicemente "avere" l'intelligenza artificiale non è sufficiente. Il vero successo deriva dal possedere completamente l'infrastruttura, i dati e l'intelligence dall'inizio alla fine.

Fonte dell'articolo: www.cio.com

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