Call My Agent: Italia, recensione: un remake che parla al cuore del cinema italiano

Call My Agent: Italia è la nuova serie italiana disponibile dal 20 gennaio su Sky e NOW: un remake potente e travolgente.

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a cura di Nicholas Mercurio

Disponibile a partire dal 20 gennaio su NOW e Sky Original, Call My Agent: Italia è una serie composta da sei episodi della durata di cinquanta minuti ciascuno, con un cast stellare e alcuni ospiti iconici del mondo del cinema, e non solo. È ispirata a Dix Pour Cent: Call My Agent, la versione francese uscita nel 2015, che in Francia ha ottenuto un successo stratosferico. Immaginatevi di vivere per un momento all’interno del grande mondo dello spettacolo, tra cene eleganti, volti conosciuti e persone altolocate che contano i loro profitti e ridono degli insuccessi altrui. Call My Agent: Italia è stata prodotta da Sky Studios e Palomar, scritta dalla penna di Lisa Nur Sultan e diretta da Luca Ribuoli, celebre per Casa e Bottega con Nino Frassica.

Un’agenzia che non guarda in faccia nessuno

La Claudio Maiorana Agency, la più rinomata fra le agenzie del mondo dello spettacolo, è riconosciuta a livello globale per aver lanciato talenti e film come La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. È un ambiente di lavoro tosto, imprevedibile e dominato da Claudia Maiorana, un nome importante del cinema italiano. Questo regno, conquistato con la forza, è il terreno di sfida di quattro agenti con lo stesso obiettivo: portare la CMA sul tetto del mondo e, se ci riescono, a mettersi i bastoni fra le ruote l'uno con l'altro.

I protagonisti principali delle vicende sono la fedele e inflessibile Lea Martelli (Sara Drago), l’ambizioso e stratega Vittorio Baronciani (Michele Di Mauro), l’impacciato Gabriele Di Lillo (Maurizio Lastrico) e la saggia Elvira Bo (Marzia Ubaldi). Le vicende raccontate in Call My Agent: Italia non si limitano soltanto a questi protagonisti, ma raccontano la storia di un altro personaggio, decisamente più giovane e inesperto, che conosce molto poco dell’ambiente cinematografico ed è alle prime armi. Stiamo parlando di Camilla, una misteriosa ragazza giunta a Roma dal Veneto, interpretata dalla talentuosa Paola Buratto.

A causa di innumerevoli eventi, l’intera agenzia è chiamata a reagire e a sistemare ogni problema prima che arrivi l'inevitabile. Oltre ai personaggi di finzione, sono presenti anche Paola Cortellesi, i già menzionati Paolo Genovese e Paolo Sorrentino, che interpretano loro stessi lungo l’arco dei sei episodi proposti. Non mancano Matilde De Angelis, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Claudio Guzzanti.

Call My Agent: Italia è una serie appassionante e divertente

Call My Agent: Italia è una serie appassionante e divertente. Con un cast del genere, d’altronde, non potrebbe essere altrimenti. Si ride, si piange ma si riflette anche sulla vita di tutti i giorni. Il merito è di una narrazione ben scritta ed entusiasmante, che ha avuto la capacità di migliorarsi di episodio in episodio. Proponendo momenti ironici e taglienti, la scrittura di Call My Agent: Italia lascia di stucco per la sua qualità e il suo perfetto bilanciamento tra comedy e storia drammatica, con entrambe le correnti che si incontrano per creare un risultato che lascia allo spettatore molto più di quanto si penserebbe.

La sceneggiatura coinvolge grazie alla cura minuziosa nel ricreare un ambiente di lavoro frenetico e complesso da sopportare. L’agenzia non ha tempo per nessuno, neppure per sé stessa, e si ritrova a correre talmente veloce da lasciare qualcuno indietro: la produzione, proprio come Il Diavolo Veste Prada, propone una visione estrema di un posto di lavoro che non fa sconti a nessuno. Se i primi episodi sono introduttivi, i restanti mettono in luce le fragilità delle sue fondamenta.

Scrivere scene appassionanti, intelligenti e ben pensate non è da tutti, e chi ha diretto la serie ha avuto la sensibilità di comprendere come impostare ogni sequenza in maniera encomiabile. In Call My Agent: Italia non si ride mai forzatamente, ma lo si fa maniera spontanea: il suo più grande pregio è proprio questo. Nel panorama nostrano, purtroppo, sono presenti molte proposte che non tengono in considerazione questo aspetto, ma In Call My Agent: Italia, invece, c’è spazio per ogni cosa: dalla seriosità complessa da digerire, a momenti leggeri e spensierati. Complice una conoscenza invidiabile del materiale originale in lingua francese, questo adattamento all’italiana risulta scritto persino meglio grazie alle interpretazioni dei suoi attori e degli ospiti.

Pur essendo solo un remake all’omonima serie televisiva, Call My Agent: Italia va ben oltre le aspettative per via della sua trama. Camilla, che si ritrova a dover crescere frettolosamente, si dimostra una protagonista fresca e matura perché deve conquistarsi ogni cosa, soprattutto la fiducia dell’agenzia. E Lea Martelli, spesso coinvolta in situazioni complicate da gestire, è il reale talento al suo interno mai totalmente sfruttato.

Complici le interpretazioni di Paola Buratto e Sara Drago, in cui si nota la loro sensibilità e il loro amore verso questo medium, sottolineato dalla regia e dai vari contributi di attori e registi del nostro cinema. I vari set scelti, in cui sono spesso presenti poster dei film apprezzatissimi come Chiamami col tuo nome, spesso lasciano senza fiato per l’ottima qualità della resa scenica.

Roma, d’altronde, è sempre affascinante: lo si è compreso recentemente con La Grande Bellezza, e lo rivediamo oggi con Call My Agent: Italia, al cospetto dell’Altare della Patria e della Basilica di San Pietro. La produzione, inoltre, ha dato importanza anche ai vari vicoletti e ai quartieri cittadini come la Garbatella e i Parioli, luoghi conosciuti per la movida romana diventati dei simboli nella nostra cultura.

In conclusione

Call My Agent: Italia sorprende e coinvolge in modo inaspettato grazie alla sua scrittura e ai protagonisti che ne hanno preso parte. Anche se non è stata ancora annunciata una seconda stagione, è lecito attendere fiduciosi e speranzosi che possa arrivare a breve, perché c'è ancora molto da scoprire.

Questo remake non è solo un omaggio all’Italia, al cinema italiano e al mondo dello spettacolo, ma è una dichiarazione d’amore alle storie originali. C’è amore, c’è commozione, c’è rabbia e c’è difficoltà: o si vince, o si muore. Non esistono terre di nessuno. E in questo preciso caso appartengono a tutti.