Darksaber: la spada laser mandaloriana

Quale ruolo esercita la Darksaber nella cultura mandaloriana?

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a cura di Manuel Enrico

La tradizione di Star Wars ci ha insegnato che le spade laser, le armi tipiche di Jedi e Sith, hanno colorazioni precise, che identificano in un certo qual modo anche la visione del mondo dei possessori. Nella Trilogia Classica (Una nuova speranza, L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi) abbiamo visto lame di colore verde e blu per i Jedi e rosse per i Sith, mentre con la Trilogia Prequel (La minaccia fantasma, L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith) è apparso anche il viola, colore associato alla spada laser del maestro Jedi Mace Windu. Con l’avvento del Canon, l’universo espanso di Star Wars, è comparsa però un’altra spada laser particolare: la Darksaber. Un’arma decisamente affascinante, che si è guadagnata anche una riproduzione da parte di Hasbro, che ha realizzato la Star Wars Black Series – Darksaber.

Ma cosa ha di così peculiare questa arma? Come lascia intuire il suo nome, questa spada laser è caratterizzata da una lama nera, colorazione decisamente atipica per le tradizionali armi dei possessori della Forza. All’interno del Canon sono apparsi altri colori atipici per le spade laser, come le due lame bianche di Ahsoka Tano, ma la Darksaber non è una semplice spada laser. Comparsa per la prima volta nella serie animata Clone Wars, questa leggendaria arma è un simbolo di potere per i Mandaloriani, i letali guerrieri resi celebri da figura come Boba Fett e Djn Djarin, che vedono nella Darkasaber una manifestazione della propria cultura.

Il Cavaliere Jedi Mandaloriano

La storia della Darksaber affonda le proprie radici nel passato remoto della Repubblica, quando questa si trovò ad affrontare una lunga guerra con i Mandaloriani. A contrapporsi ai guerrieri di Mandalore furono soprattutto i Jedi, che tramite il loro uso della Forza e la loro abilità con la spada laser si dimostrarono subito una minaccia per i Mandaloriani, che non si persero d’animo e svilupparono nuovi strumenti per bilanciare la situazione, dando vita a uno stile di combattimento che comprendesse le loro nuove armature, dotate di attrezzature che limitassero il vantaggio tattico dei Jedi. Durante questa guerra, nonostante l’appartenenza a versanti opposti, tra Jedi e Mandaloriani si sviluppò un mutuo rispetto, che in anni seguenti portò a una decisione storica: l’ammissione di un mandaloriano nell’Ordine Jedi.

Tarre Vizsla seguì l’addestramento Jedi, arrivando al rango di Cavaliere, affrontando anche uno dei rituali tipici dei Jedi: la creazione della propria spada laser. Fedele alla sua tradizione mandaloriana, che favoriva armi dalla lama corta e dotate di un’elsa a protezione della mano, Vizsla realizzò la sua spada laser in modo da adeguarsi a questi precetti, dotandola di un’inusuale colorazione oscura, che le fruttò il nome di Darksaber. Come per ogni spada laser, il funzionamento di quest’arma era legato al suo cristallo kyber, che nel caso della Darksaber entra in sintonia con il possessore in modo unico, tanto che nei momenti di massima emotività il cristallo genera delle scariche elettriche lungo la lama.

La carriera di Jedi di Tarre Vizsla durò poco, considerato che durante una delle numerose guerre civili su Mandalore Vizsla decise di intervenire per riportare unità tra la sua gente, cercando di unificare i diversi clan. Un successo che lo costrinse a divenire guida del suo popolo, assumendo il titolo di Mand’alor, ruolo che rese la Darksaber che brandiva un simbolo di comando, associato nella cultura mandaloriana alla figura del Mand’alor. Alla morte di Vizsla, i Jedi presero in custodia la Darksaber, conservandola presso il tempio Jedi di Coruscant.

L’importanza della Darksaber

Ogni dettaglio di Star Wars ha una propria funzione, grazie a un lavoro sempre più attento di world building e costruzione della lore, che specialmente con la nascita del Canon dopo Il risveglio della Forza sta mostrando una propria validità. Fedeli a questa concezione, quando si trattò di introdurre la Darksaber, i creatori di Clone Wars, serie animata dove questa arma fa la sua prima apparizione nell’episodio La Ronda della Morte, dovettero accogliere la richiesta di George Lucas, che voleva una funzione non solo bellica ma anche culturale per questa spada, rifiutando l’idea di renderla una semplice vibrolama, considerata un’arma troppo comune.

Scelta che si rivelò ottima, considerato come la Darksaber sia divenuta parte integrante della mitologia mandaloriana. Nonostante i Mandaloriani siano apparsi già in maniera piuttosto fugace in L’impero colpisce ancora con la presenza di Boba Fett, la loro cultura è stata sviluppata maggiormente in opere derivate di Star Wars, appartenenti ora al Legends, soprattutto grazie al grande successo della figura del cacciatore di taglie. L’avvento del Canon ha spinto a dare maggior risalto alla società mandaloriana, iniziando proprio da Clone Wars e introducendo l’elemento della Darksaber come simbolo del potere di Mandalore.

Non a caso, i ribelli della Ronda della Morte guidati da Pre Vizsla, erede del Jedi mandaloriano Tarre Vizlsa, per legittimare la proprio rivendicazione al controllo di Mandalore non esitarono a introdursi nel Tempio Jedi di Coruscante pure di rimpossessarsi della Darksaber. Da questo gesto, ebbe inizio una guerra civile su Mandalore che si concluse con la vittoria di Vizlsa, che venne però sconfitto in duello dal suo alleato Darth Maul, che prendendo possesso della Darksaber divenne il nuovo Mand’alor, ruolo che sfruttò per creare un nuovo cartello criminale. Nonostante sia stato sconfitto da Bo-Katan Kryze, Maul non rinunciò alla Darksaber, che dopo diverso tempo finì nelle mani delle Sorelle della Notte di Dathomir.

Durante gli eventi di Star Wars Rebels, ambientati nei primi anni dell’Impero, le streghe di Dathomir cedono la Darksaber a Sabine Wren, mandaloriana legata al clan Vizsla, che intende detronizzare il viceré Gar Saxon, uomo fedele all’impero. Addestrata dal Jedi Kanan Jarrus, Sabine riesce a padroneggiare l’uso della Darksaber, sconfiggendo Saxon ma scegliendo infine di lasciare il titolo di Mand’alor a Bo-Katan Krize.

Il ruolo della Darksaber

Questo passaggio tra Sabine e Bo-Katan rappresenta un’incongruenza all’interno della lore di Star Wars. La tradizione mandaloriana, infatti, vuole che la Darksaber non possa essere consegnata spontaneamente, ma che sia vinta dopo un duello all’ultimo sangue. La mentalità mandaloriana, infatti, premia la forza e l’abilità nel combattimento, due doti considerati essenziali per essere un buon Mand’alor, che non posso essere testate in altro modo. Quando Sabine cede a Bo-Katan spontaneamente la Darksaber la lore dei mandaloriani non è ancora stata canonizzata in modo rigido nella continuity di Star Wars, ma quando accade in The Mandalorian sembra andare in contrasto con quanto visto in Star Wars Rebels.

Durante la reazione dell’Impero alla sconfitta di Gar Saxon, Bo-Katan perde la Darksaber, oltre a Mandalore. La leggendaria spada laser finisce nella mani di un Moff imperiale, Gideon. È proprio Gideon a brandire la Darksaber nell’episodio Redenzione di The Mandalorian, introducendo l’arma nel live action di Star Wars, dando vita a una missione di recupero della stessa che sarà al centro della seconda stagione, quando Din Djarin e Bo-Katan Krize uniranno le forze per fermare Moff Gideon.

È proprio nell’episodio finale di The Mandalorian, Il salvataggio, che Din Djarin, dopo aver affrontato in duello Gideon, prende possesso della Darksaber. Per indole Din non vuole essere Mand’alor, e come da accordi consegna la Darksaber a Bo-Katan, che incalzata da Gideon, deve rifiutare l’arma, dato che non può assumere il ruolo di Mand’alor senza affrontare l’attuale detentore della Darksaber.

 Il finale di stagione di The Mandalorian ci lascia dunque con la curiosità sul destino della Darksaber. Di sicuro, la volontà di Bo-Katan di riconquistare Mandalore vedrà coinvolto anche Din Djarin, ora che il suo ruolo di protettore del piccolo Grogu si è concluso, una nuova missione che potrebbe finalmente riportare la Darksaber su Mandalore.

Darksaber: la replica da collezione

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