Gotham, un adattamento controverso

In assenza del suo vigilante di punta, la metropoli di Gotham è un buon setting per un police drama che narra le origini degli iconici cattivi di Batman? La risposta non è semplice.

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a cura di Andrea Balena

Fin dalla sua creazione, il personaggio di Batman ha affascinato i lettori per i motivi più vari: l'iconografia, la simbologia e le metafore legate alla sua figura lo hanno reso negli anni uno dei supereroi più popolari di casa DC, tanto da aver ispirato numerosi registi a fornire la propria versione del personaggio sul grande (e piccolo) schermo. Ma uno degli aspetti più amati, se non addirittura più amato del Pipistrello stesso, è la città dove si svolgono le sue avventure: Gotham, una oscura metropoli tentacolare e dall'architettura gotica, dimora di cattivi e freak altrettanto famosi e iconici, contribuendo a far risaltare il Cavaliere Oscuro su qualsiasi altro pantheon fumettistico.

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Ma cosa succede se eliminiamo da questo universo proprio il suo personaggio principale? La risposta è la serie TV Gotham, prodotta da FOX. La storia parte dal famoso omicidio dei coniugi Wayne, il vero punto d'inizio di ogni versione del supereroe. A seguire il caso è il giovane e neo assunto detective James Gordon (Ben McKenzie), uno degli migliori alleati del futuro eroe. Dominato da un incrollabile senso di giustizia e da una morale di ferro, il poliziotto ben presto intuisce che dietro l'omicidio si nasconde una gigantesca cospirazione che coinvolge la malavita organizzata.

Non è l'unica storia che gli spettatori possono seguire. Un altro pilastro della narrazione è Oswald Cobblepot (Robin Lord Taylor) in arte Pinguino, scaltro gangster che approfitta dello scompiglio creato dall'assassinio dei Wayne per fare carriera nel mondo del crimine, oppure le investigazioni del piccolo Bruce Wayne (David Mazouz), che ritiene i manager della Wayne Enterprise complici o addirittura mandanti dell'omicidio dei suoi genitori.

Nonostante erediti la struttura dello spin-off poliziesco cartaceo Gotham Central, lo show si pone idealmente come il prequel delle vicende di Batman e si concentra sulle origini del protagonista e del folto cast di cattivi che infestano Gotham, più volte definita come la città più criminale e corrotta mai esistita. Ed è proprio una spirale di violenza senza fine quella in cui veniamo catapultati: nella prima stagione lo show è a tutti gli effetti una storia di mafia ben ritmata che si alterna con un procedural poliziesco abbastanza classico, con casi della settimana legati al variopinto e folle sottobosco dei futuri villain.

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Gran parte del dibattito fra fan e detrattori di Gotham verte sul trattamento riservato ai personaggi cartacei più amati. Tralasciando il Pinguino, probabilmente il personaggio migliore della serie, di cui ne incarna perfettamente la natura, pochi altri personaggi hanno subito un lavoro di adattamento sul piccolo schermo realmente degno. L'approccio dello showrunner Bruno Heller spesso rivela una raffazzonata trasposizione di molti personaggi, più utile a mandare avanti la storia in maniera meccanica che farne parte in maniera attiva, e dà l'impressione che il mostro/pazzo di turno sia stato buttato in scena per strizzare l'occhio ai fan, a volte in maniera forzata. Tale modus operandi diventa praticamente la norma nella seconda stagione, durante la quale viene introdotto un nuovo cattivo che viene subito fatto sparire nel dimenticatoio. Questo andirivieni di personaggi tende a fare calare la credibilità della narrazione, fino a farla diventare fantascienza di basso livello.

La versione del giovane Gordon risulta invece una delle più interessanti del personaggio: con un passato da ex militare ed animato dalla sua innata onestà, il poliziotto si rende ben presto conto di combattere una battaglia che è quasi impossibile vincere agendo secondo le regole. Gotham è un'enorme ragnatela retta principalmente dalla criminalità, e nel suo intento utopico di ripulire la città dalla feccia Gordon dovrà sporcarsi le mani e compiere scelte al di là della legge. Il risultato supera sicuramente la bidimensionalità delle versioni classiche del personaggio, spesso limitato a fare da consigliere positivo e onesto per il supereroe.

Anche il personaggio di Bruce ha subito molte modifiche, principalmente per il suo ruolo all'interno delle vicende. Sicuramente oggetto di discussione è il suo percorso di crescita: ovviamente il fine a cui tende la produzione è l'apparizione del giustiziere mascherato, ma in Gotham lo vediamo più interessato a comprendere gli affari della città che ad allenarsi per diventare il Cavaliere Oscuro che tutti conosciamo, di cui manca ancora tutta la parte simbolica del pipistrello citata all'inizio.

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Se siete nuovi all'universo narrativo di Batman o lo conoscete quasi soltanto per i film a lui dedicati, Gotham potrebbe piacervi: è una serie capace di intrattenere con la sua massiccia dose di azione, la quale conserva fin troppo bene il suo stile fumettistico e a tratti assurdo, talvolta scendendo persino in un trash divertente e appagante.

Gotham ha polarizzato l'opinione degli spettatori: i puristi del brand lo considerano un adattamento svogliato della reale natura del Bat-mondo, altri vedono nello show un divertissement senza né infamia né lode, adatto a una visione più leggera, magari in compagnia. Se volete unirvi al dibattito, potete recuperare le stagioni su Premium Action di Mediaset oppure parzialmente su Netflix.


Tom's Consiglia

Se siete al contempo appassionati di videogiochi e siete rimasti colpiti da Gotham, vi consigliamo di recuperare la trilogia dei giochi Batman Arkham, vere enciclopedie digitali dell'affascinante universo del Crociato di Gotham.