Intervista a David Chevalier, voce di Loki nel MCU

Le interviste ai professionisti del doppiaggio all'interno di Voices continuano con David Chevalier, voce di Loki nell'omonima serie Marvel.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Nel mese di Luglio si è svolta l'ultima puntata della prima stagione di Voices, lo show in onda sul canale Twitch di Cultura Pop ogni primo e terzo giovedì del mese che parla di doppiaggio e di tutto ciò che riguarda questa professione legata al mondo del cinema, delle serie TV e dei videogiochi (e che riprenderà prestissimo). In questa occasione abbiamo avuto modo di parlare con David Chevalier, storico doppiatore di molte personalità del mondo del cinema e delle serie TV, che ha donato la sua voce nel Marvel Cinematic Universe a Tom Hiddleston in Loki (e in altre produzioni), oltre che a Morty in Rick & Morty e al personaggio di Samuel "Sam" Winchester in Supernatural.

Quello che leggerete di seguito è un estratto della lunga chiacchierata che abbiamo fatto con David Chevalier durante Voices. Se siete curiosi di vedere (e ascoltare) l’intera intervista, potete andare direttamente al video che trovate in fondo all’articolo.

Intervista a David Chevalier, voce di Loki nel Marvel Cinematic Universe

Partiamo con la classica domanda di rito: perchè hai scelto di fare il doppiatore?

Io ho tanti interessi paralleli come la musica e la scrittura, però il doppiaggio, che è iniziato come un gioco perchè lo facevo da bambino, è diventato un qualcosa che volevo utilizzare anche per togliermi un po' di soddisfazioni, così ho iniziato a studiare e a prenderlo un po' più seriamente e sono riuscito a farne un lavoro, perchè non c'è cosa migliore che riuscire a fare bene una cosa ed averne anche un ritorno economico.

Hai parlato anche di musica e scrittura. Cosa ti piace suonare e scrivere?

Il capitolo sulla musica è qualche anno che è stato "messo da parte", ma quando ero più giovane cantavo, suonavo la chitarra e il basso, scrivevo pezzi miei in inglese e mi piaceva fare indie-rock. Poi, ovviamente, arrivi al punto che devi fare delle scelte, perchè non è così semplice portare avanti più cose contemporaneamente, e così l'ho messo un po' da parte. Ma quella passione è sempre lì, chissà che un giorno possa ricominciare!

Per quanto riguarda la scrittura, mi è sempre piaciuto farlo fin da quando ero adolescente, perchè oltre ai testi delle canzoni, mi divertivo a scrivere sceneggiature e soggetti, pensando che li avrei poi sviluppati "in futuro quando avrò tempo". Anche in questo caso, mai dire mai!

In Rick & Morty riesci ad avere una voce totalmente diversa e quasi irriconoscibile, rispetto, ad esempio, a quella di Loki. Quanto è faticoso lavorare ad un personaggio del genere?

Ovviamente è molto faticoso ed è difficile mantenere quella caratterizzazione per troppo tempo, specialmente se devi fare anche altri turni nel corso della giornata. Col passare del tempo, ho trovato dei metodi per riuscire a non affaticarmi troppo, ma ci sono delle scene in cui, se ti lasci trasportare troppo, rischi di arrivare a sforzarti eccessivamente, per questo è sempre meglio rimanere concentrati per evitare di farsi del male.

Inoltre, fin dall'inizio, ho espressamente chiesto di non caricarmi troppo i vari turni, perchè non posso fare duecento righe di un prodotto del genere, perchè altrimenti non riuscirei a fare altro.

Non capita mai di trovarsi assieme al leggìo?

Ormai sono un po' di anni che si incidono le varie parti tutti separati, sia per la comodità del mixaggio audio, sia per la gestione delle disponibilità dei vari doppiatori, in modo tale che si possano fare più righe con la stessa persona in meno tempo possibile. E' più comodo quindi sia per gli studi, anche per una questione di costi, sia per gli attori, che hanno tutto il lavoro accorpato in una sessione sola.

E' un peccato, perchè prima era molto meglio oltre che più divertente: ad esempio, durante il mio primo film da protagonista American Pie, ero abbastanza imbarazzato in alcune scene con Nino Prester (che interpretava mio padre), perchè io non smettevo di ridere e non riuscivo a rimanere serio! (ride)

Inoltre, lavorando con dei colleghi al proprio fianco riesci ad entrare in sintonia, specialmente per quanto riguarda i dialoghi dove tu parli con qualcuno e quello effettivamente ti risponde, oltre che fare due chiacchiere ogni tanto, allentare la tensione eccetera. Quando sei da solo in sala, è un po' più triste.

Esiste il rischio di "portarsi dietro" un personaggio con una personalità forte (ad esempio Loki) anche nella vita di tutti i giorni?

Forse questo è un problema più degli attori cinematografici o teatrali, poichè noi passiamo molto meno tempo, rispetto a loro, coi personaggi: questi, infatti, prima di portare in scena un determinato ruolo si preparano per mesi, leggono la sceneggiatura e si immergono totalmente in un determinato ruolo; noi, in quattro o cinque turni, il film lo abbiamo terminato e alla fine dei conti saranno state poche ore, quindi è difficile che succeda.

Hai doppiato il personaggio di Samuel "Sam" Winchester in Supernatural per ben quindici anni e l'anno scorso la serie è terminata. Come ci si sente ad aver concluso questa esperienza dopo così tanto tempo?

Alla fine, ci siamo un po' commossi durante l'ultima scena, soprattutto perchè è stato un appuntamento annuale per ben quindici anni e siamo letteralmente cresciuti insieme agli attori, sia io con Jared Padaleki, sia Stefano Crescentini con Jensen Ackles e sono convinto che la mancanza la sentiremo più l'anno prossimo, quando per la prima volta non ci ritroveremo in sala a doppiare Supernatural. Mi piaceva tanto farla e in quindici anni di serie sono successe tante cose.

Hai già interpretato Loki nei lungometraggi del Marvel Cinematic Universe. Come è stato tornare ad interpretarlo in una serie a lui dedicata?

E' stato fantastico, perchè è uno dei miei personaggi preferiti, se non IL personaggio preferito e ogni volta che lo devo interpretare sono molto contento. Inoltre, questa volta, era il protagonista indiscusso, nella sua serie, dedicata alla sua evoluzione, quindi è stata davvero una soddisfazione. Ovviamente, io non sapevo nulla prima di entrare in sala e mi ha piacevolmente sorpreso vedere come avessero scritto e approfondito così tanto il personaggio.

Inoltre, si vede tantissimo come anche Tom Hiddleston si diverta a farlo e di come gli calzi a pennello, perchè riesce ad usare tutte le sfumature che vuole. E di conseguenza, quando vedi un attore così a suo agio nel ruolo, anche tu sei spinto a fare il meglio e sicuramente lo fai più volentieri.

https://www.youtube.com/watch?v=1aGB8ErInMw&list=PL68GkiPazPC6Hf9_p6yxJVqWiVpBKaBdi&index=2&t=1648s

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