Narcos, il signore della droga in una serie TV

Tratta da eventi realmente accaduti, Narcos è una serie Original Netflix dove seguiamo l'ascesa di Pablo Escobar, il più grande e potente narcotrafficante mai esistito, e la sua guerra nei confronti dello stato colombiano.

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a cura di Andrea Balena

La sospensione dell'incredulità è un tacito contratto tra autore e spettatore (o lettore), un meccanismo che ci rende più inclini a credere alla finzione per apprezzarne un'opera e carpirne la bellezza e i potenziali significati. Molti sceneggiatori a volte ci contano troppo, e la usano come scusa per inserire elementi narrativi eccessivi, che risultano indigesti allo spettatore più attento e critico. Anzi, molte serie TV ne hanno abusato per nascondere evidenti falle narrative; vedi alla voce "Lost".

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Per Narcos, serie di Netflix, è bastato mettere un disclaimer all'inizio per chiarire una cosa: tutto quello che stiamo per vedere, per quanto assurdo o esagerato, è realmente accaduto. Senza naturalmente rinunciare a una buona dose di fiction appunto, ma se il lavoro è ben fatto sarà difficile notare la demarcazione tra l'uno e l'altro. Si potrebbe parlare di "realismo magico" - termine nato in seno alla critica letteraria per parlare di Gabriel Garcia Marquez e della sua generazione di scrittori – manuali alla mano la definizione non sarebbe perfettamente applicabile, ma sarebbe sicuramente di grande aiuto.

Narcos ci racconta di Pablo Emilio Escobar Gaviria: nato da umili origini nelle strade di Medellìn, Pablo è storicamente ricordato come il più ricco e potente narcotrafficante della storia, e la sua influenza continua ancora oggi. Ricordato non solo da Hollywood e dalla cultura pop ma soprattutto fra i suoi connazionali, la sua figura oscilla sempre fra il filantropo demagogo al sanguinario omicida.

Molti aspetti della sua vita privata rimangono ancora oggi un mistero, a più di vent'anni dalla sua morte, e questa serie cerca in tutti i modi di riempire quei buchi e di dare un quadro completo a questo singolare personaggio dal viso rotondo e apparentemente bonario, ma allo stesso tempo mandante di una vera guerra civile con lo Stato colombiano per oltre un decennio.

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La serie prende il punto di vista di Murphy, un agente americano della DEA, volontariamente espatriato con la missione di spodestare Escobar dal commercio di droghe, che negli anni '80 ha raggiunto pure i lidi statunitensi. Affiancato da un agente locale (Pedro Pascal, l'Oberyn di Game of Thrones), Murphy sarà la voce narrante che ci accompagnerà per tutta la serie, raccontandoci i retroscena e le cause dietro le strategie di Escobar. Visivamente questi monologhi vengono accompagnati con un'impostazione documentaristica, con tanto di riprese originali di quegli anni per aumentare la sensazione di realismo della vicenda. In tal modo è possibile seguire anche il pensiero di un gringo, uno statunitense, che man mano si innesta sempre più nella cultura locale e impara a vedere l'ampia zona grigia tra il bene e il male.

La produzione Netflix, da sempre libera dai regimi e limiti imposti dalla Tv americana, è riuscita a rendere bene la realtà colombiana del periodo, dove le guerre fra i narcos infiammavano le strade e coinvolgevano direttamente i civili in attentati terroristici o reclutandoli, anche se bambini. Non viene in alcun modo omessa la parte più violenta del racconto, che in appena 12 puntate presenta più scene cruente di qualsiasi altro serial televisivo andato in onda quest'anno.

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Escobar negli anni è diventato una figura di culto, cinematograficamente come un Al Capone moderno e latinoamericano. In questo caso, l'obbiettivo degli sceneggiatori è stato di allontanarlo il più possibile dalle logiche umane, capace di ordinare un massacro senza batter ciglio e nella scena dopo farlo sembrare un padre di famiglia buontempone. L'attore brasiliano Wagner Moura si è pienamente inserito nel ruolo non soltanto mettendo su peso per raggiungere la stazza dell'originale, ma anche riuscendo a "indossare" una maschera diversa a seconda del contesto, in un contrasto visivo fortissimo per gli spettatori. Se rimanevate impressionati dal percorso e dagli eccessi criminali seguiti da Walter White in Breaking Bad, qui troverete un uomo che ha fatto ben di peggio. E l'ha fatto realmente.

La prima stagione si chiude con la fine degli eventi di La Catedral e la latitanza di Escobar nel 1992, un anno prima della sua morte. Una scelta che impone quindi un ritmo più lento e compassato per la confermata seconda stagione, probabilmente anche l'ultima. Nell'attesa non posso che consigliarvene la visione, nonostante i temi forti trattati; Narcos si conferma un altro Original Netflix qualitativamente ottimo.

Le puntate precedenti della rubrica sulle Serie Tv sono qui.