Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi, dai fumetti di Stan Sakai a Netflix

Arriva su Netflix Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi, serie animata ispirata al fumetto cult di Stan Sakai.

Avatar di Manuel Enrico

a cura di Manuel Enrico

Quando Netflix aveva annunciato di avere messo in cantiere una serie animata ispirata alla figura di Usagi Yojimbo, gli amanti del coniglio samurai di Stan Sakai erano speranzosi di poter vedere comparire sul servizio streaming di Reed Hastings una trasposizione animata dell’avventuroso ronin. La decisione di rendere questo prodotto animato una libera interpretazione del mondo creato da Stakai non ha tardato a manifestarsi, avvisando i fan della serie a fumetti che l’impronta data alla seria animata prodotta e sviluppata da Candie Kelty Langdale e da Doug Landale si sarebbe rivolta a un pubblico adolescenziale, abbandonando il terreno noto conosciuto sui comics di Stakai per offrire una declinazione contemporanea a questo invitante universo narrativo. Un’intenzione che si è infine palesata su Netflix con Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi, disponibile dal 28 aprile.

Il giovane Yuichi Usagi vive con la zia nella fattoria di famiglia, dove si occupa di mantenere in funzione le strumentazioni agricole. Accompagnato dalla fedele lucertola tp kage Spot, Yuichi affronta le sue giornate sentendosi prigioniero della sua vita, sognando di seguire le orme dell’illustre antenato Miyamoto Usagi, leggendario samurai le cui imprese sono divenute leggenda. Tra fantasticherie e piccoli incidenti causati dalla sua irruenza, Yuichi decide infine di abbandonare la sua casa per cercare fortuna e gloria nella grande città di Nuova Edo, dove spera di potersi costruire la propria fama di leggendario Samurai.

Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi, samurai e alta tecnologia

Il giovane Yuichi Usagi vive con la zia nella fattoria di famiglia, dove si occupa di mantenere in funzione le strumentazioni agricole. Accompagnato dalla fedele lucertola tp kage Spot, Yuichi affronta le sue giornate sentendosi prigioniero della sua vita, sognando di seguire le orme dell’illustre antenato Miyamoto Usagi, leggendario samurai le cui imprese sono divenute leggenda. Tra fantasticherie e piccoli incidenti causati dalla sua irruenza, Yuichi decide infine di abbandonare la sua casa per cercare fortuna e gloria nella grande città di Nuova Edo, dove spera di potersi costruire la propria fama di leggendario Samurai.

Yuichi non è, nelle prime batture, un eroe tradizionale. Adolescente con un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità, Yuichi crea un legame emotivo con gli spettatori della fascia adolescenziale e pre-adolescenziale, cui si rivolge la serie animata di Netflix. L’impostazione narrativa tradisce una riscrittura del viaggio dell’eroe, archetipo narrativo che viene rivisto in una formula intrigante, creando una riuscita sinergia tra la tradizionale iconografia del Giappone tradizionale, mutuata dai fumetti di Sakai e da un immaginario collettivo radicato in opere come Lone Wof & Cub, e una visione che strizza l’occhio alla fantascienza cyberpunk. Un impatto visivo che convince, capace di creare un affascinante contrasto visivo che ritrae, tuttavia, un ambiente urbano credibile e vivace, caratterizzato da architetture in cui si intrecciano tradizione e innovazione.

Una natura ibrida che viene valorizzata ottimamente nella caratterizzazione di Yuichi. Giunto a Nuova Edo, il giovane coniglio si ritrova a dovere affrontare una progressiva disillusione delle sue aspirazioni eroiche, confrontandosi con una realtà più terrena, fatta di leggi sociali e di consuetudini in cui la sua divertente ingenuità diventa un paradigma narrativo avvincente, presentato tramite un’intrigante presenza di un ritratto dell’immaginazione di Yuichi ritratta con un taglio grafico che omaggia sia l’originale opera del maestro Sakai che l’arte figurativa tradizionale nipponica. Yuichi è un personaggio ben costruito, cardine emotivo della serie su cui vanno a inserirsi una serie di figure di supporto che, innegabili echi di personaggi del fumetto di Sakai, creano con il giovane coniglio dei semplici ma divertenti siparietti, vero motore della serie.

Il concept di Samurai Rabbit: Le Avventure di Isagi segue una formula già utilizzata in precedenza, ossia ispirarsi a un personaggio noto per espanderne il mito coinvolgendo altri membri della sua famiglia. Un concetto di legacy che in passato ci ha consentito, ad esempio, di vedere serie animate come James Bond Jr., che vedeva come protagonista il nipote della celebre spia britannica. Per quanto simili esperimenti possano incontrare lo scetticismo dei fan più intransigenti e puristi, va riconosciuto il merito di volere dare a personaggi che rischiano di rimanere appannaggio di una ristretta cerchia di appassionati una maggior esposizione, andando a creare un nuovo potenziale target. Una demografica che necessita di una diversa grammatica narrativa, in cui i coniugi Langdale hanno mostrato di avere una notevole esperienza, maturata nella scrittura di avventure di Scoby-Doo, dove l’equilibrio tra umorismo e avventura era una componente essenziale. Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi fa tesoro di questa chiave narrativa, creando situazioni in cui la prodezza combattiva dei protagonisti viene affiancata da uno spirito divertente e ironico, in cui la dinamica tra Yuichi e i suoi compagni viene incentrata su una sorta di fraterna rivalità, fatta di situazioni ironiche e battute semplici ma efficaci.

Espandere l'universo di Stan Sakai rivolgendosi a un nuovo pubblico

Samurai Rabbit: Le avventure di Usagi rientra in pieno entro questo perimetro, dove anche il creatore di questo universo, Stan Sakai, si è prodigato per dare consigli non solo sulla lore, ma anche sul comparto delle animazioni, contribuendo a far respirare parte del carisma del suo amato samurai.  Gaumont, lo studio responsabile della realizzazione della serie Netflix, ha mostrato di avere voluto realizzare un prodotto moderno e tecnicamente pregevole, pur preservando i tratti essenziali dell’opera di Sakai, visivamente e narrativamente. Sul piano tecnico, le animazioni di Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi sono fluide e dettagliate, con rari momenti in cui si evidenziano dei cali di qualità, solitamente presenti nel momento in cui su schermo compaiono degli avversari dotati di scarso appeal.

L’arrivo su Netflix di Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi rappresenta un’interessante proposta per il giovane pubblico, che potrebbe appassionarsi al mondo di Stan Sakai partendo proprio da questa serie animata. Nel palinsesto del servizio streaming, l’animazione sta rivestendo un’importanza non indifferente, che nonostante il recente annuncio della cancellazione della serie animata tratta da Bone di Jeff Smith, sta ampliando la propria offerta stuzzicando la curiosità di diverse fasce d’età. Samurai Rabbit: Le Avventure di Usagi potrebbe divenire una nuova attrattiva per un pubblico pre-adoloscenziale, soprattutto se riuscisse a limare alcune ingenuità narrative andando a rinsaldare una promettente ambientazione che, al netto di un finale di stagione traballante, potrebbe divenire uno dei punti di forza dell’animazione di Netflix.