She-Hulk, Rhaenyra e Galadriel: quando le donne delle serie tv "spaccano"

She Hulk, Rhaenyra e Galadriel, uno spaccato sulle donne nelle serie tv di oggi, ma soprattutto sulle donne di oggi.

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a cura di Elisa Erriu

Ci sono state serie tv che parlavano di donne coraggiose ammazza vampiri, donne che avevano la mamma come amica, donne dottoresse, donne archeologhe, donne deboli di fronte all'altro sesso, donne potenti e regine e donne regine degli scacchi. Ma nell'ultimo periodo abbiamo assistito a un particolare trio di donne che hanno fatto tanto scalpore: She-Hulk, la donna in carriera, Rhaenyra, la donna in lotta per il Trono (di Spade) e Galadriel, la donna (elfo) in cerca di vendetta. Pur essendo così diverse tra loro, c'è qualcosa che le accomuna, qualcosa di sottile, di delicato, eppure così profondo che non potevamo fare a meno di parlarne: tutte loro stanno combattendo per i propri diritti.

Sembra uno di quegli articoli moralistici, vero? Si parla così tanto di "donne" e "diritti" menzionate nella stessa frase, ci mancava di ritrovare questa combinazione anche dentro una semplice serie tv. Qualcuno, però, doveva pur avvisarvi: la serie di She Hulk e de Gli Anelli del Potere, conclusasi da poco, oltre a House of the Dragon, in dirittura d'arrivo, sono tra le serie tv più "femminili" pubblicate di recente. Tutte e tre le protagoniste delle loro serie cercano di esprimere concetti che accomunano le donne di oggi, cercano di rappresentarle, talvolta di consolarle e di farci capire perché, nonostante i pregi e i difetti delle rispettive sceneggiature, siano più reali di quanto vogliamo ammettere. E ora vi spieghiamo perché.

Le donne delle serie tv contro le donne di oggi

La donna "She Hulk"

Jennifer Walters ci è apparsa sin dal primo episodio come una donna "semplice", una giovane avvocatessa determinata a fare bene il suo lavoro, simpatica, sincera, schietta, una donna che, diciamocelo, è uguale a tantissime altre. Non ha niente di speciale nel senso stretto del termine, non ha super poteri o particolari doti e ambizioni che la rendono diversa da uno standard comune nell'occidente civilizzato.

Il personaggio interpretato da Tatiana Maslany è una donna che ama il suo lavoro, proprio come si evince dal titolo subito dopo al suo importante nome da "super eroe": lei è She-Hulk, ma anche "avvocatessa in carriera". Ed è proprio questo ciò che vuole essere, sin dall'inizio, anche quando acquisisce i poteri dal cugino famoso, Bruce Banner. Lo dice chiaramente, senza giochi di parole o possibili fraintendimenti: non le interessa essere una super eroina.

Abbiamo visto quanto possa risultare difficile sembrare una persona "semplice" una volta che sei alta più di due metri e puoi sollevare tonnellate di roccia con un braccio. Di particolare interesse sottolineare il discorso di "Smart Hulk" a proposito: una volta che She Hulk ha acquisito i poteri da Hulk, Bruce sostiene il dovere, da parte di chi ha poteri speciali, di assumersi le proprie responsabilità. Nonostante ciò, She Hulk non è interessata a combattere il crimine e spaccare tutto, sebbene sia più forte di suo cugino, più talentuosa e più capace di saper gestire il suo lato "verde". Nel corso di una prima stagione ideata da Jessica Gao per Disney Plus, il fulcro della trama non era la crescita del personaggio, la sua lenta salita gloriosa verso la padronanza dei suoi poteri e l'acquisizione di qualche titolo altisonante. E in effetti, qual era l'obiettivo? Di certo non vedere She Hulk twerkare o sentirla fare un riferimento ambiguo sui frigoriferi. Molti si son anche chiesti chi potesse essere il vero "antagonista" della serie, dato che abbiamo visto Abominio e Titania, ma sembrava mancare un rivale in carne e ossa per la nostra avvocatessa verde. She Hulk è una donna adulta, con le sue debolezze e i suoi amabili pregi: non nasconde le sue voglie sessuali, i suoi sbagli, le sue libertà e i suoi (motivati) apprezzamenti verso Daredevil. Ma una storia non può reggersi senza un antagonista.

Soprattutto verso la fine della stagione, si è andato sempre più a delineare il vero nemico di She-Hulk: il sessismo. Le molestie verbali da parte dei colleghi, i fallimentari tentativi di avere una relazione come "semplice" donna, i dubbi sulla sua professionalità oltre alla sua integrità morale e, infine, un'intera organizzazione segreta che pianificava la sua morte perché "non meritava di possedere quei poteri". Ecco perché lei è più forte di Hulk. Perché una donna deve saper gestire la propria rabbia ogni giorno. Per davvero. Letta sotto questa prospettiva, quanto è drammaticamente autentica e attuale la vita di Jennifer Walters?

Può non avervi entusiasmato il suo stile comico, provocatorio e sbeffeggiante che tanto ricordava Deadpool, ma è giusto che lo ricordiate: non è Deadpool ad aver inventato la rottura della quarta parete. È stata proprio She Hulk. È stata proprio una donna a infrangere le regole e inventare uno stile originale, accattivante, innovativo, un meccanismo narrativo capace di spaccare gli schemi. Letteralmente.

La donna "Rhaenyra"

La donna con "la famiglia complicata". Non che Jen Walters avesse una famiglia modello, però, almeno non tentavano di ucciderla soltanto per sedere su un seggio tagliente. Casa Targaryen, circa duecento anni prima le vicende de Il Trono di Spade, rimane una casata fatta di sangue e fuoco. Rhaenyra, in questa intricata trama di potere, incarna la giovane con uno scopo e, nel seguirsi della prima stagione, diventa la donna disposta a tutto per realizzarlo.

La Rhaenyra di Milly Alcock è una ragazza un po' viziata, la figlia di un re che si convince, dopo aver perso moglie e figlio, che lei sarà l'erede al trono, pur disobbedendo così a tutte le tradizioni del regno. Rhaenyra, appassionante e appassionata cavalca draghi, si trova così a capire che nella sua vita può esserci di più di pizzi, merletti, rose al Torneo e preghiere agli Dei. Si convince che il sogno di suo padre, Viserys, sia vero e lo trasforma nella propria visione. Lei, un giorno, regnerà. Ma prima di veder realizzato tutto ciò, deve combattere per dimostrare il suo diritto al Trono. Deve combattere anche contro un altro avversario temibile: l'amore.

Emma D'Arcy, la Rhaenyra adulta, ha l'arduo compito di mostrarci come la vita di una casata forgiata nel sangue abbia cresciuto una giovane Targaryen: il tempo non è stato clemente con gli intrighi che scintillano alle basi del regno, tutti vorrebbero impedire a Rhaenyra di salire al Trono di Spade non soltanto perché è una donna, ma perché osa pure essere una donna "libertina". Quale disonore (a quei tempi, perché i tempi sono cambiati. Giusto?). Persino suo padre, l'unico che l'ha sempre sostenuta in tutti i modi che ha potuto, glielo dice chiaramente: se lei fosse nata uomo, avrebbe potuto avere amanti. Non così però, non da donna.

Soltanto suo zio, Daemon Targaryen, le insegna i segreti della carne. Ed è proprio grazie a lui (o per colpa sua?) che la giovane erede al trono impara a rispettare il diritto più importante, non tanto quello verso la corona, quanto verso sé stessi e i propri desideri. Tra le donne nelle serie tv odierne, Rhaenyra fa parte di un gigante drago a più teste, tutte femminili: House of the Dragon è un sublime canto su un regno dominato, vessato e popolato da donne che amano, che muoiono per amore e che vivono nonostante il sangue che sono costrette a versare. Donne figlie e donne madri, donne vittime dei propri padri e donne aiutate da genitori che le amano, disposti a tutto per loro, anche camminare tra sale e occhi avidi di potere, mentre il proprio corpo perisce lentamente.

La serie, figlia dell'opera di George Martin, sembra una crudele, agrodolce danza di draghi, destinati tutti a morire per legami di sangue più scottanti del fuoco. Ma sotto la cenere, arde un fuoco nascosto, una domanda a cui sembra facile rispondere: è giusto che scoppi una guerra perché una donna ha scelto da sé chi essere e chi amare? Rhaenyra non ha super poteri, ma rispetto alla precedente protagonista di questa lista di donne nelle serie tv di oggi, non deve convivere con due personalità contrastanti.

La donna "Galadriel"

"Il mondo è cambiato" così la dama di Lórien diede inizio alla leggenda: la Galadriel della trilogia di Peter Jackson, interpretata da una divina Cate Blanchett, porta un canone da tempo idealizzato in una radiosa realtà. Eppure, il mondo è cambiato davvero. Con la serie de Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere, vediamo sostituita l'immagine chiara, precisa e fiabesca della Galadriel che un'intera generazione aveva sognato, con una nuova figura, nei panni di Morfydd Clark.

Gli sguardi si assomigliano, la lunga chioma bionda non manca, la pelle candida e la sua luce soffusa che brilla, ci sono in entrambe le Galadriel. Tuttavia in molti hanno notato che qualcosa manca tra le due: non è colpa della differenza anagrafica, non può esserlo se si vuole rispettare una credibilità interpretativa; non è neppure l'ambizione, che in una Galadriel è rivolta verso la propria affermazione e nell'altra verso la vendetta. Sembra che nella serie de Gli Anelli del Potere manchi a questa Dama dei Boschi una certa "anima".

Non ci dilungheremo sulle critiche positive e negative nei confronti della serie, per cui abbiamo investito numerosi articoli oltre alle dirette Twitch. Concentriamoci sulla lezione di questa donna guerriera: nel corso della serie di Prime Video, abbiamo conosciuto una donna-elfa intraprendente, coraggiosa e abile tanto nei combattimenti con la spada quanto nei duelli a voce. Con astuzia e diplomazia, Clark è riuscita a sottrarsi dall'esilio/morte e ha guadagnato un esercito da Nùmenor per proseguire nel suo viaggio contro Sauron. Se dovessimo analizzare soltanto la sua evoluzione narrativa in questi termini, sarebbe un personaggio magnetico, forte, risoluto, positivo. Ma non è così. Galadriel vive tanto di luci quanto di ombre, anzi, la futura Custode di Nenya degli Amazon Studios è tutt'altro che l'eroe dalla scintillante armatura: rappresenta la cieca sete di vendetta, una Erinni contemporanea, una donna vittima del suo dolore.

Come affrontano le donne di oggi una perdita? Come vivono da sole, dopo aver perso un fratello e un marito? Galadriel ha trovato risposta a queste domande in una soluzione drastica, ovvero chiudendo il suo cuore: ecco spiegate la sua freddezza, la sua alterigia e, talvolta, il suo essere più irrazionale di quanto sembri. Non c'è nulla che, a quanto sembra al momento, possa alleviare il suo cuore ferito. Galadriel, tra gli esempi di donne a cui le serie tv si ispirano oggi, è la protagonista femminile con tratti più "negativi" rispetto alle altre, avendo curato la sua sofferenza causando altra sofferenza. Ma chi può giudicare cosa sia giusto e sbagliato? Chi può dire se Galadriel merita di portare alla morte giovani soldati, pur di sconfiggere l'Oscuro Signore? Non siate troppo ansiosi di elargire morte e giudizi. Neanche i più saggi conoscono tutti gli esiti.