Top 10 graphic novel straniere 2021

Ed ecco anche la Top 10 Graphic Novel Straniere 2021, cn il meglio della produzione fumettistica estera del 2021 secondo Zeth Castle e la redazione di CulturaPOP

Avatar di Giovanni Zaccaria

a cura di Giovanni Zaccaria

Dopo avervi deliziato con le nostre classifiche dedicate ai fumetti italiani  e alle migliori serie straniere,  ecco il momento  per condividere con tutti voi la Top 10 graphic novel straniere 2021, redatta dal sottoscritto con il contributo dei miei fidi compagni della Trinità, ovvero Manuel “Clark” Enrico e Domenico “Bruce” Bottalico. Si, io sono Diana.

Per questa classifica serve una precisazione: non si tratta di una classifica aperta solo ai  graphic novel ma, più in generale, alele storie a fumetti straniere pubblicate in Italia in volume unico nel corso del 2021.

Potremmo definirla quindi una Top 10 volumi unici stranieri, considerando più il formato editoriale che la forma originale. Non cambia molto la sostanza ai fini dei nostri intenti, ovvero fornirvi una lista di consigli di titoli autoconclusivi provenienti dall’estero.

Il secondo (superfluo) disclaimer è per ricordarvi che (tutte) le classifiche sono frutto dell’esperienza, del gusto e delle specifiche letture dei relativi redattori che le scrivono. Vi invitiamo quindi a farci presente le vostre scelte e preferenze per la Top 10 graphic novel straniere 2021, così da poterci confrontare e dialogare su quest’anno che ormai si conclude.

Bando alle ciance, ho scritto fin troppo, voi volete sapere chi c’è in classifica e perché e vi accontento subito!

Top 10 graphic novel straniere 2021: Giovanni Zeth Castle Zaccaria

Il Mio Amico Morto di Simon Gärdenfors (Coconino)

Ho deciso che questo fumetto sarebbe entrato nella Top 10 graphic novel straniere 2021 l’istante dopo aver letto l’ultima pagina.

Di rado ho letto una così intensa esperienza legata all’elaborazione del lutto, ne sono rimasto colpito in maniera assoluta. Il libro racconta autobiograficamente la perdita del migliore amico dell’autore, Kalle, quando erano entrambi ancora adolescenti. Ma non è semplicemente un lungo diario di dolore e ricordi, è una elaborata indagine psicologica sulle fasi che si passano a riguardo, con uno stile grafico originale e talmente lontano dal nostro modello di riferimento per temi del genere da sorprenderci. Si, ovviamente c’è il dolore, ma anche il passato viene descritto più con un sentimento che sembra dire “per fortuna l’ho vissuto” invece di “purtroppo l’ho perso per sempre”.

Se il racconto parte subito con la perdita dell’amico per poi darci un po’ di “tregua” con il lungo flashback (tra primi amori ed esperienze sessuali, hip hop, qualche canna e genuina turbolenza adolescenziale), le mazzate arriveranno nella parte finale, dopo tanti anni dalla scomparsa.

Un libro semplicemente strepitoso, credo la miglior lettura dell’anno per quanto mi riguarda.

Black Kiss Omnibus di Howard Chaykin (saldaPress)

Black Kiss è una delle opere più importanti di Howard Chaykin, veterano del fumetto americano e orgoglioso porta bandiera di una certa indipendenza (a tutti i costi). Potrei dire che Black kiss è un noir dal forte contenuto erotico. Più correttamente è un fumetto hardcore (puoi anche leggere pornografico) con grandissimo spirito di ribellione, declinato a noir e horror soprannaturale.

Il fumetto nasce come profondo atto di rivolta dell’autore di American Flagg verso l’omologazione che le grandi major DC e Marvel stavano prendendo per le proprie pubblicazioni nei primi anni '80. Un atto di protesta, una dichiarazione di indipendenza e libertà artistica. La storia? Presto detta. Cass Pollack, musicista jazz coinvolto in vicende criminali, viene accusato del brutale assassinio della moglie e della figlia e cercherà riparo dalla prostituta transgender Dagmar Lane e da Beverly Grove, ex attrice che nasconde un terribile e oscuro segreto. Mafia, sesso, hard boiled, droga, sesso e ancora sesso e perversioni ci portano in un turbine da cui è impossibile sfuggire.

L’opera si completa con il sequel (che ci porta a spasso nel tempo per conoscere la storia di Beverly Grove) e con lo special di Natale più nero che ci sia.

Un capolavoro. Sono davvero un po’ stupito che un’opera così estrema abbia riscosso così tanto successo dopo varie edizioni.

Un Brutto Weekend – Pulp – Reckless di Ed Brubaker e Sean Phillips (Panini Comics)

Ho un debole per questi due ragazzi. Ogni volta che leggo una storia realizzata da questi due divento un semplice fanboy in ammirazione. E devo dire che loro raramente sbagliano un colpo.

L’universo di Criminal si arricchisce con Un Brutto Weekend e ci porta all’interno del mondo delle fiere del fumetto. Avete letto bene. La leggenda dei comics Hal Crane è coinvolta in un gran numero di vicende criminali e il suo ex assistente dovrà fargli da balia per un intero weekend, portando alla luce tutto il marcio. L’ambientazione, inusuale e originale, diventa una caratteristica irresistibile, mostrandoci un lato dei comics che in molto nemmeno potevamo immaginare.

Il problema è che non me la sono sentita di lasciar fuori i bellissimi Pulp e Reckless (il primo un racconto che spazia tra la fine dell’epoca del West e dei pistoleri e i ruggenti anni ’30 attraverso uno scrittore di racconti Pulp, il secondo la storia di un regolatore di conti che dovrà affrontare alcuni fantasmi del passato), pubblicati poco dopo: due altri esempi di narrazione pulp e hard boiled moderno che davvero ci confermano quanto Brubaker e Phillips assieme siano una delle coppie più efficaci della storia del fumetto americano contemporaneo. Insomma, nel dubbio prendeteli tutti e tre.

Nonostante Tutto di Jordie Lafebre (Bao Publishing)

L’originale e delicata storia d’amore scritta da Jordie Lafebre è davvero uno di quei fumetti capaci di emozionare con semplicità ed efficacia. E soprattutto la storia tra la sindaca Ana e il poeta/scrittore Zeno è scritta al contrario.

I due si sono amati per tutta la vita, rimanendo separati e conducendo ognuno un’esistenza indipendente, ma solo in età ormai avanzata si decidono di coronare il loro sogno. E il fumetto parte da quella che dovrebbe essere la fine e procede a ritroso, passo dopo passo fino al primo incontro tra i due.

Questa trovata narrativa davvero carina e molto ben realizzata ci permette un punto di vista abbastanza inusuale sullo sbocciare dell’amore e sul percorso che porta dalla passione alla maturità. Al disegno l’autore catalano è sempre interessante e dettagliato regalandoci una prova affascinante e delicata.

Insomma Nonostante Tutto è ben di più del “fumetto per San Valentino” (visto il periodo in cui è stato pubblicato in Italia) da proporre per l’occasione. Togliendosi l’impiccio di dover portare a compimento un percorso (interesse, nascita dell’amore, difficoltà, separazione, ricongiunzione) l’autore è libero di concentrarsi sui sentimenti e sui singoli momenti regalandoci più di qualche perla.

Aleister e Adolf di Douglas Rushkoff e Michael Avon Oeming (Magic Press)

Il potere dei simboli è spesso un po’ sottovalutato dalla nostra società. Aleister Crowley è considerato uno dei più grandi occultisti della storia, la “Bestia” addirittura, mago e scrittore. Adolf Hitler, beh, è semplicemente la personificazione del male. Cosa sarebbe accaduto se per eliminare il secondo fosse stato chiamato il primo e se la guerra scaturita fosse un conflitto di simboli di potere e strategie occulte?

Nasce una storia intrigante che inizia a metà anni ’90 e procede a ritroso fino agli anni dell’ascensa nazista, tra spie, complotti, guerre sotterranee e occulto. La prefazione di Grant Morrison era inevitabile.

Gli autori riescono a mettere in piedi un fumetto incredibilmente originale, carico di fascino e riferimenti storici, potremmo anche definirlo avventuroso in alcune parti. Il segno grafico stilizzato è efficacissimo così come la rappresentazione dei tantissimi simboli rappresentati.

Perché la magia è legata al significato che diamo alle cose, più che all’abracadabra.

My Broken Mariko di Waka Hirako (J-Pop Manga)

Ed ecco arrivato il momento per la coltellata al fegato della Top 10 graphic novel straniere 2021. My Broken Mariko, opera d’esordio di Waka Hirako, è un josei di grande intensità. Tomoyo e Mariko sono amiche da tanti anni. I percorsi della vita le hanno portate purtroppo a separarsi, complici i ritmi di vita intensi a cui è sottoposta la prima. Ma tutto cambia quando Mariko si toglierà la vita.

Mariko è sempre stata vittima di abusi da parte del padre, taciuti dalla madre e la fragilità della ragazza viene compromessa fino al punto di non ritorno.

E qui comincerà il viaggio di Tomoyo, struggente, nel cercare di recuperare quei pezzi che credeva di aver perduto, per realizzare gli ultimi sogni dell’amica scomparsa.

Questa lettura colpisce duro, ma è anche un’opera di grande bellezza e maturità, che tratta un tema delicatissimo, non nascondendo le reazioni umane comprensibili.

Un fumetto autoconclusivo che si legge rapidamente ma che resta a lungo, portandoci a riflettere sulle fragilità umane e sull’importanza della denuncia sociale. Perché certe tragedie possono essere evitate, anzi devono.

L’altra Storia dell’Universo DC di John Ridley, Giuseppe Camuncoli e Andrea Cucchi (Panini DC)

Il premio Oscar per la sceneggiatura di 12 Anni Schiavo, John Ridley, scrive una vera e propria cronaca di alcuni personaggi del pantheon di supereroi DC comics da sempre lontani dai riflettori affindandosi ai disegni dei nostri Cammo e Andrea Cucchi.

Nasce un’opera in 5 capitoli in cui viene data voce a chi di solito è nell’ombra, ai margini della storia ufficiale, ai supereroi neri, ispanici o asiatici, ovvero Jefferson Pierce e sua figlia Anissa (l’originale Black Lightning e il successore), Mal Duncan e la sua amata Karen Beecher Duncan (Guardiano e Bumblebee), Renee Montoya (prima del GCPD e poi Question) e Tatsu Yamashiro alias Katana.

Per ogni Metropolis scintillante esiste un Suicide Slum. Per ogni Superman che affronta minacce cosmiche un supereroe nero che difende la popolazione dai magnaccia, dagli spacciatori, e dai mafiosi.

Bellissimo, il racconto affronta le vicende personali e mai ufficialmente emerse dei protagonisti raccontando una storia che va oltre il Black Lives Matter e ci porta uno spaccato dalla credibilità enorme, il tutto illustrato in maniera eccellente dai nostri Cammo e Andrea e colorato ottimamente da Villarrubia.

Ne avevo sentito tanto parlare, anche dallo stesso Cammo che continuava a ripetere quanto andasse fiero di questo incarico, sapevo che aveva le carte in regola per finire nella Top 10 graphic novel straniere 2021 e posso solo confermare che si tratta di un pezzo di inestimabile valore della produzione DC, che tratta l’argomento giusto nel momento giusto. DA AVERE.

P.T.S.D. Lontana da casa di Giullame Singelin (Edizioni BD)

Il disturbo da stress post traumatico affligge, in maniera più o meno intensa, chiunque sia stato in uno scenario di guerra. Ed è quello che affligge la protagonista del fumetto di Singelin, Jun, ex cecchina in una guerra assurda, che dopo essersi conclusa azzera i confini tra gli schieramenti e porta come unico risultato il declino, sociale ed economico. Jun vive come una senzatetto e necessita di medicine per riuscire ad affrontare quel che resta della sua miserabile vita. L’incontro con Leona e Bao offrirà a Jun uno spiraglio di luce, ma il passato e il suo temperamento la trasformeranno in una sorta di Frank Castle, pronta a tutto per salvare il proprio quartiere.

Per quanto l’analisi psicologica sia messa in primo piano, Singelin riesce a costruire un fumetto con numerose atmosfere, tanta azione e che riesce ad emozionare sinceramente. Il tutto con un tratto grafico vicinissimo all’estetica orientale, originale, morbido a che riesce ad esprimere anche con intensità l’aggressività e la violenza. C’è anche una morale, un insegnamento, mai banalizzato e trattato con grande cura e rispetto, perché quando il dolore è troppo intenso da sopportare esiste solo una soluzione ragionevole per sopravvivere: condividerlo con qualcuno che possa aiutarci. Davvero un gioiellino di nona arte.

Cyclopedia Exotica di Aminder Dhaliwal (Edizioni BD)

La canadese Dhaliwal mi ha stupito davvero con questa interessante opera, dal forte carattere sociale. Il libro è in pratica un incrocio tra un trattato di biologia e un’analisi sociale dei ciclopi, che dopo una ancestrale separazione con gli umani (a due occhi) oggi “convivono” con gli stessi, ma subendone tutta l’influenza, in quanto minoranza. Il fumetto che ne nasce è caustico, ma senza alzare mai la voce.

Si parla ovviamente di inclusione e accettazione, ma entrando nel dettaglio. Ovvero concentrandosi sull’aspetto che quando si parla di questi concetti si tende spesso a confonderli con l’assorbimento. Integrazione significa accettazione di culture e modi di vivere diversi dal nostro, consapevoli che al “diversità” porta ad arricchimento. Invece i ciclopi del libro della Dhaliwal cercando di assomigliare in tutto per tutto agli umani per sentirsi davvero integrati e accettati.

La formula della narrazione a capitoli (quasi delle strisce) è funzionale e perfetta per lo scopo, i disegni semplicissimi e puliti sono di grande trasversalità e in generale, l’opera che ne risultata è davvero meritevole di un post nella Top 10 Graphic Novel Straniere 2021, per messaggio, prosa e critica sociale attenta e pungente e tuttavia ricca di un grande umorismo.

Il Diario di Anne Frank di Antoine Ozanam e Nadji (Star Comics)

Tutti conosciamo il Dario di Anna Frank e la straziante cronaca di un’innocenza rubata dall’orrore della persecuzione nazista. La versione della coppia del fumetto franco belga Ozanam e Nadj riesce a comunicare tutta l’intensità e la profonda amarezza della vicenda, restituendoci nel contempo un ritratto della giovane tredicenne protagonista umano e verosimile. Anne è costretta a vivere prigioniera del proprio rifugio, incapace di decidere per la propria vita, infastidita dalla presenza degli altri inquilini del piccolo appartamento nascondiglio. Vorrebbe volare con le ali della libertà verso la sua maturazione e crescita, mossa da tutta la fase della pubertà che è stato annichilita dall’orrore nazista.

Il libro pubblicato da Star Comics è intenso e delicato, umano e coinvolgente e ci riporta con grande determinazione a riflettere sulla nostra condizione sociale. Quanto ci siamo lamentati del lockdown, delle “privazioni” della libertà e delle restrizioni durante questi maledetti due anni di Covid? Ecco che la lettura di questo fumetto potrebbe aiutarvi a riflettere su cosa abbiano passato persone che erano del tutto simili a noi, ma vivevano semplicemente in un secolo diverso (ma neanche così tanto) dal nostro.

Una splendida trasposizione.

Top 10 graphic novel straniere 2021: Manuel Enrico

Torna di Nate Powell (BAO Publishing)

Dietro la verità percepita socialmente si annidano spesso i segreti intimi di persone comuni, intrappolate tra la maschera del quieto vivere e la ricerca di una propria serenità che sembra cozzare con la dimensione sociale in cui si vive. Una visione che Powell condivide con altri autori contemporanei, che hanno dato vita a un ritratto sociale dell’America contemporanea, declinandola in altre chiavi fumettistiche, ma sempre preservandone lo spirito critico, da Undiscovered Country ad American Monster e Redneck. Powell non si limita a ritrarre questo America sconosciuta, ma la rende il teatro di una vicenda umana profonda e angosciosa, un’odissea interiore che si appella a una visione del misterioso intima e angosciosa.

Con Torna, Powell stupisce nuovamente per la sua incredibile visionarietà. La dinamicità visiva del suo lavoro esula dalle gabbie, la pagina diventa l’unico limite in cui vanno a inserirsi istanti di vita dei protagonisti o voragini oscure in cui una voce melliflua scandisce il ritmo. L’elemento interiore della vicenda ha il sapore inquietante di un’entità segreta, atavica, che si annida nell’oscurità, ma che scava per emergere e costringere finalmente Haluska ad affrontare la verità. Powell trova una sintesi grafica perfetta per la sua verve narrativa, in cui i dettagli, come sguardi e gesti accennati, sono portati all’attenzione del lettore con cura e passione, in un flusso visivo continuo, naturale, che riesce a cogliere in modo unico e impagabile l’emotività dei personaggi, piagati da ansie e rimorsi che Powell interpreta anche cromaticamente, con una colorazione che gioca mirabilmente con le atmosfere della storia, unendo a una bicromia delle lievi tonalità rosse e gialle, dando ai flashback una più identificativa tinta verde.

Aleister e Adolf di Douglas Rushkoff e Michael Avon Oeming (Magic Press)

Chi ha scritto questo graphic novel non è uno sprovveduto che basa le proprie illazioni sul sentito dire. Douglas Rushkoff è infatti un saggista e documentarista esperto di mass media, che negli anni ha indagato il rapporto tra tecnologia e uomo attraverso numerosi saggi quali Presente Continuo, Team Human, Cyberia, Media Virus e Programma o Sarai Programmato. L’opera targata in Italia MagicPress è infatti il risultato di un lavoro di ricerca storica, una trama di finzione che tuttavia ripesca dalle pieghe degli eventi reali quei fatti avvenuti nell’ombra aventi per protagonisti personaggi che hanno avuto un peso decisivo nel corso degli avvenimenti. Nomi che hanno marchiato in maniera indelebile i libri di storia o eminenze grigie che si sono mosse nell’oscurità per volgere da una parte o dall’altra le sorti della Seconda Guerra Mondiale.

Aleister & Adolf incute timore, quindi, non solo per la descrizione di quelli che possono essere stati gli avvenimenti del passato “dietro le quinte”, ma anche per le conseguenze e gli influssi che si sono riverberati da tali fatti fino ai giorni nostri, comunicando con noi ogni giorno sul piano inconscio attraverso la struttura economica e politica che regge la nostra società. Aleister & Adolf non è semplicemente il racconto di una guerra combattuta da maghi e spie. É la rivelazione su come la nostra società funziona, anche e soprattutto oggi, retta sovente da associazioni mentali inconsce che avvengono in particolar modo nel mondo dell’economia e della propaganda politica.

Mostri di Barry Windsor-Smith (Mondadori Oscar Vault)

L’affinità tra Windsor-Smith e le sfumature dell’animo umano è parte integrante di alcuni dei suoi lavori più celebri. Basterebbe citare la storia Arma X, saga marveliana in cui l’autore esplorò per la prima volta il passato di Wolverine, raccontando il momento in cui James Howlett divenne il letale mutante conosciuto nelle storie degli X-Men. Una tendenza narrativa confermata anche nel suo racconto delle avventure di Machine Man, dove il rapporto con l’umanità contrapposta alla visione meccanica dell’eroe robotica creato da Jack Kirby nuovamente giova della sua dialettica emotiva. Questa tradizione narrativa di Barry Windsor-Smith trova però una sua consacrazione definitiva proprio in Mostri. Ridotta ai minimi termini, questa opera mostra una certa affinità con la citata creatura della Shelley, con la presenza di esperimenti scientifici che esulano dalla liceità del mondo contemporaneo, ma questa sorta di eredità concettuale trova una nuova forza nel modo in cui Windsor-Smith cala la sua creazione all’interno della storia americana contemporanea, lasciando che ferite mai pienamente sanate della società americana siano il motore di questa dramma umano.

Maestro indiscusso del mondo della nona arte, Windsor-Smith riesce a ritrarre sia la mostruosità palese che la distorta umanità dei suoi personaggi, creando una sinergia tra l’aspetto da weird science del Progetto Prometheus e gli elementi più paranormali di questo complesso dramma umano. Le tavole di Mostri sono popolate di vignette che enfatizzano il vissuto emotivo dei protagonisti, trovando una chiave empatica con il lettore. Le pose dei corpi e i punti di vista che amplificano il dramma umano, intrecciano volti e vicende personali che vedono nell’interpretazione grafica di Barry Windsor-Smith un autore magnetico, capace di studiare intuizioni visive emozionanti, da cui trapelano sia disperazione e rimpianto che una struggente poesia. A scandire questa ricchezza visiva è l’incredibile padronanza dell’autore della bicromia, con una gestione delle tinte scure che esaltano le atmosfere urticanti  per poi lasciare spazio al biancore dei rari, liberatori momenti di serenità.

Book Tour - L'auotre incontra il suo pubblico di Andi Watson (Edizioni BD)

Dopo la pubblicazione del suo ultimo romanzo, G. H. Fretwell, uno scrittore inglese di basso livello, si imbarca in un tour promozionale. Nulla sta andando secondo i piani e il suo viaggio si trasforma gradualmente in un incubo. Quando la polizia vuole fargli alcune domande su una misteriosa scomparsa, i guai di Fretwell sono solo all'inizio. Andi Watson realizza un piccolo capolavoro, intrecciando a una surreale storia di equivoci una disanima ironica e lucida della vita di autore, ritraendone speranze e delusioni, calando il tutto in una narrazione dal sapore kafkiano che travolge il lettore.

Con uno stile pulito, ricco di dettagli e capace di portare su carta un mondo vivo ed emozionante, Watson compie un esercizio di stile, offrendo ai lettori una visione atipica, lontana dai canoni tradizionali del racconto grafico, ma capace di trasmettere un solidità narrativa senza eguali.

Black Kiss Omnibus di Howard Chaykin (saldaPress)

A un primo impatto, Black Kiss Omnibus rischia di essere relegato al semplice ruolo di fumetto pornografico, ma il cuore narrativo di questa saga parla di un’America, anzi di più Americhe, autentiche, delle loro idiosincrasie e perversioni, senza voler edulcorare il tutto con la morale retorica tipica dell’american way, ma proponendo un ritratto autentico di cosa dietro i sorrisi e le convenzioni sociali. Trovare un giusto punto di equilibrio tra quelle che sembrano essere due componenti inconciliabili è il dono dei grandi maestri, e non è un caso che saldaPress abbia deciso di omaggiare il lavoro di Chaykin inserendolo all’interno della collana Maèstro, un titolo assolutamente meritato dal frizzante autore americano. Con Black Kiss, Chaykin decide di infrangere ogni tabù, trasformare quello che è sempre stato un elemento critico della società americana, la sessualità, in uno slancio narrativo che interpreti al meglio una narrazione basata sulla dualità. I suoi personaggi vivono su due piani, si muovono con una maschera all’interno del quotidiano, del pubblico, per poi lasciar emergere una natura più libera e ferina al riparo da occhi indiscreti, cercando anime affini che siano parte di questa loro affannosa ricerca di liberazione. Il sesso, in quest’ottica, non è più una semplice manifestazione pornografica, ma è parte di un meccanismo di rilascio della ansie e pulsioni interiori, l’amplesso diviene catarsi emotiva, si concretizza tanto nello sforzo muscolare e organico che nel dialogo libero, che tende a mostrare una parità tra uomini e donne. È interessante notare come i due sessi sembrino trovare un’uguaglianza, quando non addirittura un ribaltamento del solito ruolo percepito, proprio nella libido.

Costante tra tutti i diversi capitoli di Black Kiss Omnibus è il tratto espressivo e realistico di Chaykin. Sembra incredibile che la stessa mano sia stata autrice delle prime trasposizioni di Star Wars firmate Marvel (vedere Star Wars Classic Collection di Panini per credere), ma in Black Kiss Chaykin padroneggia con incredibile talento la bicromia, esaltando l’aspetto violento e sensuale delle sue tavole, con una gestione impeccabile della griglia. Le espressioni dei personaggi sono perfetto veicolo per le emozioni di Cass e dei protagonisti, una tensione umorale che si rispecchia nella fisicità dei personaggi, con un utilizzo della nudità che, se da un lato mira a scandalizzare, dall’altro è parte integrante del tessuto narrativo della storia.

Paybacks - Eroi in debiato di Donny Cates e Geoff Shaw (saldaPress)

Le geniali trovate di Cates consentono di avere un parterre di eroi che, pur omaggiando alcuni dei più noti eroi del panorama fumettistico mondiale, si muove in modo personale e credibile in questo folle mondo. Una visione del mito del supereroe che segue, comunque, alcune regole, specialmente sul piano narrativo, con una trama che affonda le proprie radici all’interno della grande letteratura supereroica. I Paybacks, infatti, si trovano a dover affrontare una minaccia che incombe sulla loro stessa esistenza, un pericolo che potrebbe divenire la fine stessa della formazione, quando durante alcuni recuperi gli scagnozzi di Pierce si scontrano con altri misteriosi supetizi intenzionati a uccidere i loro debitori prima della riscossione. Sin dal titolo, Cates cerca di indirizzare il lettore verso l’essenza della propria storia. Payback può esser tradotto come rimborso, rifacendosi al casus belli della formazione della supersquadra, ma anche con vendetta, elemento essenziale all’interno della trama di Paybacks – Eroi in debito. Un dualismo che viene ben mantenuto nella trama, con pochi ma efficaci colpi di scena, inseriti perfettamente all’interno degli eventi più esplosivi della trama. Da premiare anche il lavoro di saldaPress nello scegliere il sottotitolo italiano, Eroi in debito, che ricorda quell’Eroi in vendita (Hero for Hire) con cui hanno operato in passato Luke Cage e Danny ‘Iron Fist’ Rand, quando scelsero di mettere a disposizione del miglior offerente i propri poteri.

Geoff Shaw, già al fianco di Cates per Buzzkill – Il potere dell’ebbrezza, torna a disegnare questo eccentrico mondo eroico. Il suo tratto è perfetto per imprimere vitalità ai personaggi, utilizzando un’anatomia esagerata, quasi caricaturale, ma ottima a enfatizzare le tensioni emotive dei protagonisti. Shaw si muove abilmente all’interno delle tavole, crea un dinamismo che esalta l’eroismo di questi insoliti supereroi arricchendolo di un’ironia grafica che diviene il perfetto tramite espressivo della trama di Cates.

Sabbia Bianca di Brandon Sanderson, Julius Gopez, Fritz Casas, Rik Hoskins (Mondadori Oscar Ink)

Abituati a leggere i romanzi di Sanderson, sperimentare la sua creatività all’interno di un fumetto è un’esperienza nuova, ma che diviene uno strumento per comprendere quali siano stati gli spunti dello scrittore. In ogni opera del romanziere si riscontra una cura quasi maniacale nella creazione del word building, non limitandosi a una semplice caratterizzazione stilistica, ma costruendo una dinamica sociale completa e credibile, che tocca aspetti spesso trascurati come politica e forme linguistiche. Sabbia Bianca, che rappresenta l’origine concettuale della narrativa di Sanderson, mostra già queste sue doti, in una forma seminale che risente ancora dell’influenza di altri celebri scrittori fantasy e sci-fi a cui Sanderson non manca di riconoscere un ruolo formativo per la sua vena autoriale.

In Sabbia Bianca, adattato poi per il medium fumetto da Rik Hoskins, si intravedano già le future caratteristiche dell’opera di Sanderson. Il protagonista che affronta il mondo da una posizione di svantaggio e costretto ad affrontare la diffidenza di tutti, un percorso di comprensione dei propri poteri che coincide con l’ascesa al ruolo di eroe sono tematiche care a Sanderson, capace di narrarle con enfasi e passione. A questo, si unisce la perfetta costruzione di un ordine sociale che Sanderson perfezionerà poi in Mistborn e Le Cronache della Folgoluce. Questa sua capacità, da Sabbia Bianca, si evolve passando per Elantris o Il Conciliatore, ma è in Sabbia Bianca che possiamo apprezzare al meglio questa sua iniziale voglia di non limitarsi a raccontare storie, ma creare dei mondi di incredibile bellezza.

Dune - Il Graphic Novel, di Frank Herbet, Kevin Anderson, Raul Allén, Patricia Martin (Oscar Ink)

Trasporre la complessità della dialettica di Herbert e il suo barocco universo in un medium come il fumetto non è così semplice come si può pensare. Sin dalla sua concezione, Dune era un’opera titanica, animata da una serie di tematiche e suggestione narrative che avrebbe rappresentato una rivoluzione all’interno della sci-fi, un’identità che, a prescindere dal medium in cui la si voglia trasporre, deve essere preservata per non tradire la visione originaria di Herbert. Un intento che è stato fortemente difeso da Brian Herbert, figlio del romanziere e scrittore a sua volta, e Kevin J. Anderson, che dopo avere espanso l’universo di Dune raccontandone il passato in diversi cicli, hanno voluto trasporre il primo capitolo della saga all’interno del mondo fumettistico.

Se già la semplice ma suggestiva copertina di Bill Sinkiewicz riesce cogliere l’essenza di Arrakis, le tavole realizzate da Raùl Allen e Patricia Martìn sono perfette nel ricostruire l’universo futuro ideato da Herbert. Lontane dall’immaginario cinematografico, sia di Lynch che di Villeneuve, eppure a esso unito da un senso di coesione nato dal rispetto di un’idea architettonica, dal sapore esotico di alcuni tratti somatici e di movenze, le tavole di Dune – il Graphic Novel colgono i giusti dettagli dei personaggi, che si muovono secondo la loro indole, mantenendo sempre una certa plasticità che, seppure priva di un dinamismo che avrebbe giovato ad alcune scene, aiuta a trasmettere l’epicità del concept di Frank Herbert. Il sense of wonder tipico di Dune trova in questi disegni una degna incarnazione, grazie a un racconto visivo bene congegnato, capace di lasciar spazio a una caratterizzazione di situazioni e volti impeccabile. I momenti più iconici di Dune sono ritratti con la giusta sensibilità, dalla valorizzazione dei tormenti interiori dei personaggi alla spettacolarità del primo incontro con un verme delle sabbie.

L’altra Storia dell’Universo DC di John Ridley, Giuseppe Camuncoli e Andrea Cucchi (Panini DC)

Esercizio di stile narrativo, capace di raccontare il lato meno nobile e noto del comparto supereroico del mondo DC Comics. Lontani dallo sfarzo delle avventure della Trinità, John Ridley (premio Oscar per 12 anni schiavo) volge lo sguardo del lettore in basso, nella quotidianità più meschina e violenta dell'America oscura, fatta di criminalità, disperazione e lotta urbana. Non si lesina nulla al lettore, la sopita rabbia di una fetta di popolazione americana trova finalmente voce nelle parole di Jefferson Pierce e sua figlia Anissa (l’originale Black Lightning e il successore), Mal Duncan e la sua amata Karen Beecher Duncan (Guardiano e Bumblebee), Renee Montoya (prima del GCPD e poi Question) e Tatsu Yamashiro alias Katana.

Camuncoli e Cucchi sono perfetti intepreti grafici di un manifesto di denuncia sociale travestito da storia supereroica, veicolano appieno la forte tensione emotiva di questi eroi in ombra, rendendo omaggio alla trama di Ridley. Non una semplice declinazione in salsa comics del Black Lives Matter, non si mira a fare un compitino sociale, ci si sporca le mani con il marcio di una società ipocrita, raccontata finalmente dal basso e scevra di artefatti socio-culturali, uno dei migliori esempi di rappresentazione del volto umano sotto la maschera del supereroe.

Nonostante Tutto di Jordie Lafebre (Bao Publishing)

Lafebre riscrive le regole per raccontare una storia d'amore, andando a ritroso nel tempo, affidandosi a un amore complesso, lungo una vita e dal difficile compimento. Il rincorrersi di Ana e Zeno lungo la loro intera esistenza è una delicata poesia fatta di momenti sospirati e incroci perduti, con la vita reale che sembra imporre una danza crudele nell'allontanare queste due anime indissolubilmente legate.

Dal compimento, il traguardo a lungo atteso, Lafebre ci accompagna lungo la strada dei ricordi dei due innamorati, caricando la storia di un'emotività palpabile e poetica, che avvolge il lettore grazie a una stupenda rappresentazione visiva, fatta di piccoli gesti e di sguardi sognanti. Lettura impagabile.

Top 10 graphic novel straniere 2021: Domenico Bottalico

Karmen di Guillem March (Panini Comics)

Karmen è davvero un'ottima lettura, fuori dagli stereotipi in cui purtroppo il fumetto non di genere è caduto negli ultimi anni soprattutto quando vengono tirati in ballo l'amore e l'introspezione. Guillem March invece dosa sapientemente l'elemento fantastico-onirico con l'ironia e il racconto intimo e personale offrendo un punto di vista vero e vitale su dubbi ed incertezze che affliggono, in maniera diversa, tantissime persone di qualsiasi sesso, età e religione ma senza scadere in ovvie banalità. Dal punto di vista grafico, Karmen mostra una incredibile maturazione del tratto e dello stile di March che abbandona la plasticità grottesca dei corpi in favore di un rigore anatomico sensuale e super-realistico.

Godzilla all'Inferno di James Stokoe e AA.VV. (saldaPress)

Godzilla All'Inferno è un viaggio brutale e immaginifico in un Inferno che non è ovviamente quello degli uomini ma è a misura di kaiju e che da incredibile metafora e allegoria socio-politica assume la dimensione di una parabola intima e personale.

Asterix e il Grifone di Jean-Yves Ferri & Didier Conrad (Panini Comics)

Con il quinto albo realizzato in coppia, Jean-Yves Ferri e Didier Conrad continuano la loro maturazione alla guida di Asterix aggiungendo profondità e consapevolezza in un percorso narrativo che li sta portando a rendere più sfaccettate le avventure del duo di incontenibili Galli sia dal punto di vista delle ambientazioni che dei personaggi "secondari" sempre meno "comprimari" e sempre più attori attivi nella sviluppo della trama. Asterix e il Grifone è una lettura piacevolissima e divertentissima che non manca di strizzare l'occhio a certe tematiche e nevrosi moderne cullandosi forse nel finale un po' prevedibile e meno d'impatto rispetto al resto della trama.

Teen Titans: Beast Boy di Kami Garcia & Gabriel Picolo (Il Castoro)

In Teen Titans: Beast Boy, Kami Garcia ha il grande merito di creare un racconto spiccatamente young adult con al centro la fragilità fisica (e di riflesso psicologica) al maschile. Peccato che l'ottimo spunto non venga accompagnato da riferimenti super(eroistici) più puntuali e da una parte grafica più incisiva.

Blacking Out di Chip Mosher & Peter Krause (Star Comics)

Chip Mosher imbastisce in Blacking Out una solidissima storia di detection moderna che si rifà, per stilemi e ritmo, ai capisaldi del genere del fumetto americano contemporaneo firmati da autori quali Brian Azzarello e Greg Rucka strizzando contemporaneamente l'occhio ad alcune proposte televisive e cinematografiche. Il twist finale, davvero inaspettato, rappresenta l'elemento di interesse di un graphic novel che non ha alcune velleità di rivoluzionare un genere ma al contrario di inserirvisi con prepotenza. Buona la ricerca grafica di Peter Krause impreziosita da un lavoro eccellente ai colori di Giulia Brusco fra realismo ed espressionismo pop.

Voraci di Christophe Bec & Stefano Landini (saldaPress)

Voraci utilizza tutti i topoi del genere zombie in maniera lapalissiana (il contagio sconosciuto, l'orda famelica, la missione disperata di un gruppo di sopravvissuti) salvo diluirli lentamente ma in maniera efficace e sempre più marcata verso il drama e il thriller a sfondo bellico. Quella di Bec è una operazione che, seppur poco ortodossa, riporta il genere alle sue radici di critica sociale ma con piglio attuale e brutale. Efficace è invece il miglior aggettivo per descrivere la prova del disegnatore Stefano Landini che capitalizza al meglio il suo stile aggressivo e spigoloso trovando una inedita dimensione espressiva anche a fronte delle mezzetinte (cioè su toni di grigio) e mantenendo un ritmo e uno storytelling sempre sostenuto ed incalzante anche grazie a sequenze d'azione sempre ben dosate e cariche di realismo.