5 motivi per guardare Vinland Saga, l'anime ora su Netflix

Perché guardare Vinland Saga? La serie animata, da poco tornata su Netflix, ha almeno 5 grandi punti di forza. Scopriamoli insieme!

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

Dal 10 gennaio Netflix ha fatto una gradita sorpresa a tutti colore che desideravano guardare Vinland Saga, iniziando a distribuire per i suoi abbonati la seconda stagione dell'anime basato sul manga omonimo scritto e illustrato da Makoto Yukimura e distribuito in Italia da Star Comics. Il suo lavoro è valso a Yukimura il Gran Premio nella categoria manga al Japan Media Arts Festival, nel 2009. La prima stagione dell'anime è stata realizzata da Wit Studio, mentre la seconda è stata affidata allo studio MAPPA, un po' come è avvenuto per L'attacco dei Giganti. Pubblicato inizialmente con cadenza settimanale sulla rivista Weekly Shōnen Magazine, Vinland Saga venne in seguito trasferito sulla rivista seinen Afternoon, a cadenza mensile, poiché l'uscita settimanale aveva tempi di consegna troppo stretti per l'autore, che ha anche creato un manga crossover con Assassin's Creed: Valhalla, in cui il suo Thorfinn incontra Eivor. La cura per i dettagli, sia visivi che storiografici, rende quest'opera affascinante e avvincente. Ma perché iniziare a guardare Vinland Saga? In questo articolo, vi forniremo 5 buone ragioni per non perdervi la strabiliante epopea vichinga di Thorfinn.

5 motivi per guardare Vinland Saga, l'anime ora su Netflix

La scoperta dell'America prima di Cristoforo Colombo

Il titolo dell'opera fa riferimento esplicito all'antico nome dato dai vichinghi islandesi all'isola canadese su cui approdarono, oggi nota come Terranova. Il nome fu scelto dall'esploratore islandese Leif Ericson, il primo europeo a toccare il suolo americano, e significa "Terra del Vino" o "Terra dei Pascoli". Per via della temperatura, in media più alta di quella attuale di circa 1 grado, era infatti possibile coltivare la vite anche a latitudini più elevate.

I vichinghi giunsero lì nel 1000 circa, quasi 500 anni prima di Cristoforo Colombo. Ed è proprio la ricerca di una terra ospitale in cui vivere in pace che spinge diversi guerrieri vichinghi originari di un piccolo villaggio dell'Islanda, stanchi del loro stile di vita violento, a intraprendere un lungo e periglioso viaggio...

L'accurata ricerca storiografica

Makoto Yukimura è un mangaka che potremmo definire "ossessivo". La sua ricerca della perfezione è maniacale, ed è il motivo per cui non riusciva a produrre un nuovo capitolo di Vinland Saga ogni settimana. Ogni aspetto dei manga di Yukimura è curato fin nei minimi dettagli, a partire dalla ricerca storiografica e finendo con lo stile grafico, incredibilmente realistico. Per conferire maggior realismo alle vicende raccontate, Yukimura ha effettuato accurate ricerche, e ha perfino intrapreso un viaggio in Europa per poter fare ricerche direttamente sul campo. Un lavoro immenso, che conferisce a quest'opera un fascino unico e inimitabile.

Lo stesso protagonista, Thorfinn, è ispirato a Thorfinn Karselfni, un esploratore islandese realmente esistito. Per quanto le vicende raccontate possano essere romanzate, la base su cui poggiano affonda le proprie radici nella storia, al punto da trascendere la propria natura di manga. Vinland Saga è infatti considerato, oltre che un manga seinen, quindi destinato prevalentemente a un pubblico maschile maturo, anche un dramma storico e un romanzo di formazione.

Proprio per l'accuratezza storica, guardare Vinland Saga significa assistere a scene di vita quotidiana e battaglie incredibilmente realistiche perché basate su usi e costumi reali. Anche l'abbigliamento, le armi, le tecniche di combattimento e di sopravvivenza e perfino la coltivazione dei campi rispecchiano perfettamente le abitudini dei diversi popoli protagonisti della storia, dai vichinghi agli abitanti dei villaggi che assediavano e depredavano. La seconda stagione dell'anime, poi, ci mostra uno spaccato realistico proprio della vita nei campi, in cui lavoravano sia schiavi che uomini liberi pagati dal proprietario terriero.

Inoltre, molti dei protagonisti delle vicende sono realmente esistiti, come il già citato Throfinn e Canute, basato sulla figura storica del re norreno di Danimarca, Inghilterra e Norvegia passato alla storia con il nome di Canuto il Grande.

Battaglie mozzafiato, sanguinose e spietate

Makoto Yukimura ha dichiarato di non amare la violenza, per cui si è dovuto liberare delle proprie convinzioni per mostrare battaglie realistiche nella sua opera. Non c'è spazio per i sentimenti, come dimostra il sempre freddo e lucidissimo Thorfinn, un ragazzo che, dopo aver visto morire suo padre Thors sotto una pioggia di frecce, decide di sgattaiolare nella nave dell'uomo che lo ha ucciso, Askeladd, per potersi, un giorno, vendicare. Ironicamente, la terrificante e violentissima avventura di Thorfinn ha inizio dalla ricerca di una vita tranquilla... Ma un fiero guerriero vichingo come Thors che decide di abbandonare le scorrerie vichinghe per fare il contadino era un affronto troppo grande. Un affronto che doveva pagare con la vita.

Nella prima stagione di Vinland Saga possiamo vedere diversi campi di battaglia che traspongono in modo realistico delle battaglie storiche reali, in attesa di giungere alla tanto agognata Vinlandia. Le coreografie dei combattimenti sono ultradinamiche e galvanizzanti. Vedere Thorfinn combattere con quello sguardo gelido e vuoto nei suoi occhi è meraviglioso e inquietante al contempo, se pensiamo che si tratta solo di un ragazzino: quando suo padre viene ucciso, Thorfinn ha solo sei anni. Ma questo trauma lo ha reso fin da subito una macchina da guerra spietata e inarrestabile, perfetta da mandare in avanscoperta prima di un attacco.

Un'attenta analisi psicologica dei personaggi

Vinland Saga si sofferma in diversi puti della narrazione sull'indagine psicologica soprattutto del protagonista, senza però trascurare personaggi chiave come Askeladd. Il rapporto fra i due è quantomeno conflittuale: da un lato, Thorfinn vorrebbe semplicemente ammazzarlo, ma è ancora troppo giovane e inesperto per poterci riuscire, come dimostrano i suoi primi, goffi tentativi. D'altro canto, però, Akeladd è in qualche modo attratto dalla foga e dalla sete di sangue di quel bambino, così decide di accoglierlo fra le sue fila.

Naturalmente, non si tratta di senso di colpa nei confronti di Thorfinn per avergli ucciso il padre. Akeladd intuisce che può sfruttare la furia di Thorfinn a suo vantaggio, sul campo di battaglia. Tuttavia, sa anche perfettamente che più battaglie affronterà Thorfinn, migliori diventeranno le sue tecniche di combattimento, il che è certamente un vantaggio quando si tratta di abbattere i nemici, ma, prima o poi, sa che gli si ritorcerà contro.

Da parte sua, anche Thorfinn usa Akeladd: da solo non sarebbe mai riuscito a sopravvivere, e probabilmente non avrebbe mai davvero imparato a combattere, a maggior ragiobe se fosse migrato nella mite Vinlandia. Per questo, decide di sfruttare Askeladd per imparare delle tecniche di combattimento che, prima o poi, gli permetteranno di ucciderlo.

La seconda stagione dell'anime, tuttavia, inizia come una sorta di intermezzo bucolico: Thorfinn è ora un semplice contadino che si è ormai rassegnato a una vita tranquilla, ma monotona. E nel primo scontro in cui lo vediamo protagonista capiamo anche perché Thorfinn incassa fendenti su fendenti senza battere ciglio. Immobile, freddo. La ragione è che non teme la morte. Ecco le sue parole, così incisive da non richiedere alcuna spiegazione:

Perché dovrei avere paura di morire? Vivi perché non vuoi morire? C'è qualcosa di buono nell'essere vivi? A me non viene in mente. Di tutti gli anni che ho vissuto, non sono mai stato felice di essere vivo.

La qualità della versione animata

Come già accennato, la prima stagione della serie animata di Vinland Saga è stata affidata a Wit Studio, mentre la seconda a MAPPA. Stando alle dichiarazioni del regista Shuhei Yabuta, il cambio di studio è avvenuto perché Wit aveva deciso di sciogliere il team che aveva lavorato alla prima stagione dell'anime. Inoltre, lo stesso Yabuta aveva da poco iniziato a lavorare per MAPPA. Poiché il regista e il suo staff avevano già iniziato a lavorare alla seconda stagione di Vinland Saga, quando il progetto è stato abbandonato da Wit il regista ha cercato un nuovo studio. MAPPA ha risposto alla chiamata, non solo perché il regista della serie ormai lavorava già per loro, ma anche perché la prima stagione di Vinland Saga ha ottenuto ottimi risultati, ricevendo elogi sia dalla critica che dal pubblico.

Dunque, almeno fino a questo momento, non si è notato un cambiamento drastico, fra prima e seconda stagione, nello stile grafico e delle animazioni, paragonabile a quello riscontrabile in Shingeki no Kyojin, in cui sono presenti maggiori differenze fra gli stili dei due studi. Questo si spiega con il fatto che gran parte dello staff che ha lavorato alla prima stagione di Vinland Saga sta lavorando anche alla seconda.

Potete guardare Vinland Saga su Netflix, dove trovate sia la prima che la seconda stagione ancora in corso di questa straordinaria epopea animata. Per guardare questo e altri contenuti, acquistate Fire TV Stick con telecomando vocale Alexa.