I backup sono la risposta alla minaccia ransomware in crescita

Il Data Breach Investigations Report di Verizon mostra un aumento degli attacchi ransomware, da cui ci si può proteggere grazie ai backup.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

In passato abbiamo parlato spesso di backup, consigliandovi più volte i migliori software di backup gratuiti e a pagamento per tenere al sicuro tutti i vostri dati, in modo da poterli recuperare anche nel malaugurato caso foste colpiti da un ransomware, un particolare malware capace di crittografare tutti i file presenti sul PC e renderli irrecuperabili, a meno che non si paghi un riscatto; se volete saperne di più, abbiamo approfondito l'argomento in questo articolo.

Il prossimo 31 marzo sarà il World Backup Day, giornata mondiale dedicata proprio a questa pratica definibile in molti casi "salvavita"; in occasione della Giornata Mondiale del Backup Verizon ha rilasciato un nuovo Data Breach Investigation Report, che mette in luce come gli attacchi ransomware siano aumentati del 13% in un solo anno, rendendo il backup un alleato ancora più importante per PMI, organizzazioni governative ma anche singoli cittadini che vogliono tenere al sicuro i propri file.

L'indagine di Verizon ha anche analizzato i punti di accesso, mostrando come il 40% degli incidenti ransomware coinvolge software di condivisione del Desktop, mentre il 35% è legato all'email. Seguono poi applicazioni web (15%) e installazione diretta del virus da parte dell'utente (8%), che viene tratto in inganno da file che mascherano molto bene il software malevolo.

In caso di attacco ransomware molte organizzazioni tendono a pagare il riscatto, in modo da risolvere il più velocemente possibile la situazione. Come ripetiamo sempre questa non è la soluzione giusta, dato che in molti casi i malintenzionati non sono in possesso della chiave di decriptazione, o peggio usano un ransomware che danneggia irreparabilmente i file, rendendoli irrecuperabili. Stando al report, su 300 incidenti simulati il guadagno medio si attesterebbe sui 178.465 dollari, con picchi che potrebbero superare i 3 milioni di dollari. 

Il backup si configura quindi come una potente arma di difesa dagli attacchi ransomware ed è fondamentale eseguirlo regolarmente e salvarne più copie in luoghi diversi, uno dei quali possibilmente offline (per saperne di più, vi rimandiamo al nostro approfondimento sul backup 3 2 1). Questa, insieme ad altre misure per la prevenzione di attacchi come l'uso di uno dei migliori software antivirus, l'aggiornamento continuo dei sistemi operativi e delle macchine che si collegano alla rete aziendale, così come l'applicazione di tutte le patch di sicurezza più recenti, contribuiscono a scongiurare attacchi ed evitare situazioni spiacevoli. Ovviamente, dato che la posta elettronica è uno dei veicoli d'ingresso principali, l'errore umano non può essere ignorato ed è opportuno intervenire con filtri per le mail e per la navigazione web, uniti a una formazione continua del personale per informalo e tenerlo aggiornato sulle minacce della rete e sulle best practice da adottare per stare al sicuro.