Italia, 8,4 milioni di lavori a rischio a causa dell'IA

Secondo il rapporto di Confartigianato, ben 8,4 milioni di lavoratori italiani sono a rischio di subire l'impatto dell'IA.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

L'intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente guadagnando terreno nei diversi aspetti della nostra vita, incluso il mercato del lavoro. Un recente rapporto rilasciato da Confartigianato, un'associazione che rappresenta le piccole e medie imprese italiane, getta luce sul crescente impatto dell'IA sui lavoratori italiani e sulle strategie adottate dalle imprese per fronteggiare questa trasformazione.

Secondo il rapporto, ben 8,4 milioni di lavoratori italiani sono a rischio di subire l'impatto dell'IA. Questo rappresenta il 36,2% della forza lavoro totale nel Paese. Tuttavia, sebbene il numero possa sembrare significativo, esso si situa al di sotto della media europea del 39,5%. Questa situazione pone l'Italia in una posizione relativamente migliore rispetto ad altre nazioni europee come Germania e Francia, che hanno percentuali di lavoratori a rischio più elevate al 43% e al 41,4%, rispettivamente.

Le categorie professionali più esposte all'IA sono quelle che richiedono un alto grado di qualificazione e competenze intellettuali, come tecnici dell'informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell'amministrazione, oltre a specialisti in scienze e ingegneria. D'altra parte, le professioni che coinvolgono compiti manuali non standardizzati sembrano avere un rischio minore.

Una delle scoperte interessanti del rapporto è che l'IA non rappresenta solo una minaccia, ma anche un'opportunità per le imprese italiane. Secondo il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, l'IA dovrebbe essere considerata dalle imprese come uno strumento da governare saggiamente, in modo da sfruttarne appieno i vantaggi senza sacrificare la creatività e l'artigianalità italiane che caratterizzano i prodotti "Made in Italy".

Un aspetto particolarmente positivo è che molte piccole imprese italiane stanno abbracciando l'IA per migliorare le proprie attività. Il rapporto rivela che il 6,9% delle piccole aziende italiane utilizza robot, superando la media europea del 4,6%. Inoltre, il 5,3% delle PMI italiane sta già adottando sistemi di intelligenza artificiale, e il 13% prevede di investire in soluzioni basate sull'IA nel prossimo futuro.

Mentre il progresso tecnologico e l'adozione dell'IA portano inevitabilmente a cambiamenti nel mercato del lavoro, è fondamentale che le nazioni e le imprese considerino questa sfida come un'opportunità per la crescita e l'innovazione. L'Italia sembra essere sulla giusta strada per bilanciare l'integrazione dell'IA nel mondo del lavoro, ma è cruciale che ci sia una strategia olistica che coinvolga formazione, riqualificazione e una visione a lungo termine per garantire che nessun lavoratore venga lasciato indietro in questa rivoluzione tecnologica.