Che cosa fa LockItTight
Come altri strumenti analoghi, LockItTight gestisce un piccolo client che resta attivo in background finché non viene attivato da remoto. LockItTight traccia la posizione GPS dei dispositivi registrati al servizio, scatta foto con la webcam per cercare di identificare la posizione del prodotto perso/rubato o "vedere in faccia" il ladro, effettua catture video del desktop per capire quali informazioni lo sconosciuto sta consultando, e permette di accedere alla lista dei siti consultati con il browser. C'è anche un Key Logger per sapere cosa sta digitando il ladro.
La cadenza di tutte le azioni elencate è quella prevista dalle versioni: ogni 120 minuti per chi usa la Free, fino a 5 minuti per la Ultimate. Dalla web app potete consultare tutti i report, tenendo presente che il buffer ha una capacità massima di 25 file per la versione free.
L'aspetto interessante è che si può riavviare il computer, cancellare file da remoto o salvarli (massimo 25 file per la versione Free). Su smartphone invece si possono registrare le telefonate e i messaggi di testo. Infine, si può anche inviare una notifica sul dispositivo, per esempio per chiedere a chi l'ha ritrovato di renderlo.
Anche se pare superfluo, meglio sottolineare che tutte le funzioni si basano sull'assunto che il ladro terrà acceso il prodotto o cercherà di usarlo, e che lo collegherà in Rete. Se dovesse tenere spenta la refurtiva o non connettersi a un Wi-Fi LockItTight non servirà a niente, ma sarà valso la pena provare, visto che non costa nulla.
Come funziona
Dopo un paio di settimane di test la prima buona notizia è che nessuno mi ha rubato né il notebook, né lo smartphone. La seconda è che mi aspettavo un impatto pesante sull'autonomia dello smartphone, invece la durata della batteria ha continuato ad essere quella di sempre. A tarda sera ho continuato ad avere un residuo del 30% circa. Il motivo è che LockItTight non attiva il GPS, né dichiaratamente né di nascosto, e ne è la prova il fatto che in caso contrario la mia batteria sarebbe morta in un paio d'ore al massimo.
Dov'è lo smartphone?
L'ipotesi più probabile è che il servizio sfrutti la triangolazione con gli hotspot Wi-Fi, ossia i segnali in entrata inviati dai trasmettitori la cui posizione è nota, al fine di individuare la posizione del prodotto. A suffragio di questa ipotesi, per ciascuna posizione registrata nel report sono indicati il MAC Address e l'IP. Considerato che ho sempre Wi-Fi attivo, sono giustificabili sia la rilevazione precisa della posizione sia il consumo di batteria invariato.
Questa informazione nasconde in sé anche un risvolto negativo, ossia che, come detto sopra, se il ladro spegne il prodotto non sarà possibile individuarne la posizione.
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Per il resto, trattandosi di un'app web può essere usata sia per monitorare il notebook dallo smartphone sia vice versa.
Usate applicazioni simili che ritenete più interessanti? Diteci quali, un confronto fa sempre bene per trovare la soluzione ideale!