All'interno dell'SSD Micron P400m

Recensione - Test del Micron P400m, SSD di classe enterprise pensato per rispondere a requisiti di durata, affidabilità e protezione dei dati. Ecco le tecnologie che lo rendono un prodotto degno di nota e come si comporta rispetto alla concorrenza.

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a cura di Tom's Hardware

All'interno dell'SSD Micron P400m

Il P400m risulta abbastanza standard al suo interno. Su un lato del PCB trovate il controller, la cache DRAM, alcuni condensatori e otto chip NAND. La parte inferiore ospita altri otto chip di memoria.

Ogni package è composto da die MLC a 25 nanometri prodotti da Micron e nonostante l'azienda non abbia afflitto alcuna terminologia speciale di marketing alla stessa NAND (come eMLC o HET MLC) i rappresentanti dell'azienda ci hanno spiegato inequivocabilmente che non si tratta certo della memoria MLC che si trova su un SSD desktop.

Micron usa memoria ad hoc per il suo P400m. Si tratta di una soluzione presente unicamente sugli SSD dell'azienda statunitense, non disponibile ad altre aziende. Accanto al controller troverete 256 MB di DRAM DDR3 di Micron (2SD22-D9LGQ). Insomma, tutta la parte di archiviazione nel prodotto in questione è realizzata da Micron.

Il controller è un Marvell 88SS9187-BLD2, che si ritrova in altri prodotti come il Plextor M5 Pro. Ha otto canali, ed è un ASIC dual-core che si connette all'host tramite un'interfaccia SATA 6 Gbps. Quindi, se la logica del controller non è di Micron, lo è invece il firmware, personalizzato per supportare la propria NAND MLC. Il controller ha anche buffer hardware dedicati che aiutano ad accelerare i calcoli RAID. Micron gode di un maggior grado di integrazione verticale rispetto alla maggior parte dei produttori di SSD. Che cosa è in grado di fare con questo vantaggio?