Convincere il consumatore

La fisica nei videogiochi è un argomento caldo di questo periodo. Ageia, ATI e Nvidia hanno mostrato al mondo le loro idee. Abbiamo parlato con alcuni scienziati per cercare di capire quali sono i problemi e il futuro della fisica nei videogiochi.

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a cura di Tom's Hardware

Convincere il consumatore

Discussioni su processori separati in grado di amministrare la fisica (e altri aspetti di grande importanza come l'intelligenza artificiale) hanno tenuto banco per oltre una decade, ma solo ora possiamo toccare con mano i primi risultati. Com'è stata accolta questa "rivoluzione"? Dal punto di vista del consumatore, il problema principale ha riguardato le prestazioni in relazione alla spesa. Investire circa 300 euro per un altro dispositivo richiede delle giustificazioni, tra cui un miglioramento importante dell'esperienza di gioco. Inoltre, come produttore, bisogna essere capaci di proporre il prodotto in maniera convincente. Le schede PhysX di AGEIA ancora non sono state in grado di fare tutto ciò, in quanto i test hanno mostrato addirittura dei rallentamenti nei giochi. I punti a favore di questa tecnologia sono quindi pochi, se non nessuno.

Semplicemente parlando, la fisica è il modo in cui una materia si comporta quando interagisce con un'altra materia. Rappresentare la fisica non è facile quanto rappresentare la grafica. Innanzitutto bisogna possedere molte conoscenze ed esperienze. La fisica c'è, ma è invisibile fin quando non si inizia a muovere o toccare un'oggetto.

AGEIA ha provato a mostrare la fisica con Cell Factor, dove sono visibili un gran numero di oggetti con cui è possibile interagire. Tuttavia, la fisica sembra rallentare la grafica, un avvenimento non del tutto così strano. Centinaia di nuovi oggetti che hanno bisogno di essere renderizzati all'interno delle scene, già limitate dalla grafica, sarà tutto quello che avrete.

Cell Factor è accellerato dal PhysX di AGEIA

AGEIA deve fare poi i conti con un altro problema: sia ATi che Nvidia possono intervenire sull'aspetto fisico. Le due aziende hanno infatti mostrato alcuni demo con migliaia di oggetti in movimento renderizzati in tempo reale grazie a una GPU anzichè a un'unità di processo fisico separata. Tutto questo è stato accompagnato da grandi numeri volti alla demolizione della tecnologia di AGEIA. Ma i grandi numeri sono tutto?

In breve, la risposta è "no". Quando si confrontano giochi 3D con e senza scheda grafica, la differenza è abbastanza rilevante. Oggi, le visuali possono essere prodotte in tempo reale, senza nessun tipo di renderizzazione precedente delle immagini.. Tuttavia, questo tipo di schede ci accompagnano da ormai 10 anni e la tecnologia si è affermata ed evoluta. Senza una scheda grafica 3D, non potrete giocare a pressochè nulla, persino con l'ultima CPU di fascia alta; la GPU è quindi il miglior investimento da fare in un computer moderno.

Persino l'audio su una scheda separata richiede risorse alla CPU, sebbene non come avviene con la grafica. L'idea di aggiungere un altro processore per amministrare la fisica ha senso. Sgravare la CPU il più possibile è senz'altro una buona cosa, specialmente se questo comporta la creazione di giochi maggiormente realistici.

Ma qui la cosa si fa delicata...