Risultati benchmark: multimedialità e codifica
iTunes è forse l'indicatore migliore dell'efficacia di Turbo CORE. Sappiamo che questa applicazione non è ottimizzata per sfruttare i thread, quindi ci aspettiamo che il nostro Phenom II X6 1090T da 3,2 GHz passi a 3,6 GHz grazie alla nuova tecnologia.
I risultati, tuttavia, suggeriscono che la soluzione da 3,2 GHz è in grado solo di raggiungere le prestazioni di un quad-core Phenom II X4 965. I processori Intel, invece, dal Core i5-750 al Core i7-980X, sono in grado di offrire prestazioni migliori rispetto al chip AMD.
Tornando sul punto precedente, Turbo CORE compensa solo la perdita di frequenza del passaggio ai sei core. Non sembra migliorare la prestazione rispetto al precedente modello di punta nei titoli single-threaded.
Certamente le applicazioni multimediali non sono influenza negativamente come iTunes. MainConcept è ben ottimizzato per sfruttare i thread, quindi anche se l'X6 non ha una frequenza pari all'X4, i core extra permettono al chip di passare davanti anche ai quad-core i7 920 e 930 e di finire dietro al Core i7 975 Extreme. Questo è un risultato importante dato il gap di prezzo tra il 975, l'X6 1090T e il 930.
HandBrake dipinge un quadro ancora più favorevole al core Thuban di AMD. Il Phenom II X6 1090T risparmia oltre 2 minuti nella transcodifica rispetto all'X4 ed è persino in grado, anche se solo per tre secondi, di battere il Core i7 975. Thuban non può avvicinare Gulftown, ma ancora una volta stiamo parlando di processori con prezzi radicalmente differenti.
Nel test DivX il Phenom II X6 1090T supera ancora una volta il Core i7 975, perdendo solo nei confronti dell'i7 980X. La parte Xvid del test non è ottimizzata e l'X6 soccombe all'X4 dalla frequenza maggiore. I concorrenti di Intel non si comportano altrettanto bene.
È interessante notare che, malgrado il fatto che il sei core Gulftown abbia un problema con Xvid, il processore a sei core di AMD non soffre dello stesso problema e completa il test senza bloccarsi.