Possiamo parlare con Steve Jobs, con Silente o con i parenti morti

Un'app permette di chattare con personaggi storici o immaginari, mentre altri creano avatar realistici di defunti.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

C’è chi si farebbe volentieri due chiacchiere con Steve Jobs, e chi preferirebbe Leonardo Da Vinci. C’è chi vorrebbe conversare amabilmente con personaggi immaginari come Albus Silente o Guglielmo da Baskerville. E c’è chi sarebbe felicissimo di poter parlare di nuovo con qualcuno che non c’è più.

Tutte queste conversazioni sono possibili con i nuovi algoritmi di Intelligenza Artificiale Generativa, in particolare grazie a versioni modificate di ChatGPT.

C’è, per esempio, un’app per iOS chiamata Superchat (via Techcrunch), che consente di chattare con personaggi virtuali come Shakespeare, Albert Einstein, Cleopatra, Neil Armstrong e altri ancora. Oppure con amati personaggi della fiction, come per esempio Biancaneve, Medusa o Sherlock Holmes. Nel gruppo, potete trovare anche un giardiniere a cui chiedere consigli (ma eviterei lo psicoterapeuta), e qualche assistente personalizzato, casomai vi servisse.

L’app usa ChatGPT per “dare vita” ai personaggi, e Midjourney per la parte visiva.

Anche alcuni dei grandi, come Google o Meta, stanno lavorando a progetti simili. Mentre le startup vogliono lanciarsi velocemente sul mercato e capitalizzare il buon momento, però, i grandi colossi sono chiamati a una maggior prudenza.

Prudenza che sembra mancare nell’iniziativa di certe aziende di pompe funebri in Cina, che stanno creando avatar realistici dei defunti. Anche qui, è un mix di ChatGPT e Midjourney, che vengono addestrati con foto e vocali delle persone decedute. Se il materiale è sufficiente, ecco l’avatar virtuale.

Il primo funerale di questo tipo è stato quello di un chirurgo: molti non potevano partecipare di persona, ma hanno potuto parlare con una versione di lui generata dall'intelligenza artificiale.

Non è la prima volta che sentiamo qualcosa del genere: solo qualche tempo fa, Amazon avevano annunciato la possibilità di usare Alexa per far leggere le favole ai bambini con la voce della nonna defunta. Doveva essere solo un esempio, ma fu subito chiaro che era un po’ troppo inquietante.