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Recensione Philips 276E6, il primo monitor Quantum Dot

Il Philips 276E6 è il primo monitor per computer che usa la tecnologia Quantum Dot. Si tratta di uno schermo IPS-ADS da 27 pollici con risoluzione Full HD e color gamut Adobe RGB. Ecco la nostra prova.

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Avatar di Christian Eberle

a cura di Christian Eberle

Pubblicato il 17/03/2016 alle 15:25 - Aggiornato il 18/03/2016 alle 07:58
  • Recensione Philips 276E6, il primo monitor Quantum Dot
  • Confezione, il monitor e accessori
  • Configurazione OSD e calibrazione
  • Luminosità e contrasto
  • Tracking in scala di grigi e risposta gamma
  • Color Gamut e prestazioni
  • Angoli di visione, uniformità, risposta e lag
  • Conclusioni

Philips 276E6

 

Test del monitor Philips 276E6 da 27 pollici Full HD, il primo basato su tecnologia Quantum Dot. Tutti i pregi e i difetti.

Philips 276E6

Acquistaeprice

PRO: gamut ampio, prezzo basso, gamma e scala di grigi accurati, super luminoso, nitidezza e chiarezza, angoli di visione, risposta rapida, input lag basso, stile, qualità costruttiva.

CONTRO: il colore non è pienamente conforme allo standard Adobe RGB, nessuna opzione sRGB, non c'è il montaggio VESA, nessuna possibilità di modificare altezza, rotazione e altezza, nessuna USB, speaker assenti.

VERDETTO: il Philips 276E6 offre un gamut ampio a un prezzo basso ma non è sufficiente per qualificarlo come schermo professionale. Produce tuttavia un'immagine satura super luminosa con un colore brillante, profondità di contrasto ottima e dettaglio nitido. Se state cercando di andare oltre sRGB e volete risparmiare dei soldi, questa è un'ottima scelta.

Introduzione

Per decenni gli schermi sono stati creati prima con in mente lo standard Rec.601 e ora per il color gamut Rec.709/sRGB. Questi gamut rappresentano però solo una frazione dello spettro colore visibile all'occhio umano. Gli standard più recenti come D-Cinema, Adobe RGB e Rec.2020 cercano di aumentare la quantità di colore mostrato a schermo, ma la tecnologia attuale rappresenta ancora un limite.

a angle

I monitor Adobe RGB sono disponibili da diversi anni ma di solito l'opzione "wide gamut" si trova solo sui prodotti professionali più costosi. Questa è una scelta ben precisa dei produttori, in quanto nella maggior parte dei contesti, sia grafica che video, sono masterizzati per lo standard Rec.709/sRGB. L'immagine ideale nelle nostre teste è quella in cui il contenuto e il display sono conformi agli stessi parametri di colore, punto di bianco e gamma.

È importante quindi spingersi in avanti, in modo che un giorno potremmo davvero avere schermi e contenuti capaci di riprodurre l'intero spettro del colore visibile. In questo articolo diamo uno sguardo a una nuova tecnologia, Quantum Dot, che ha il potenziale di avvicinarci a quell'obiettivo. Il monitor al centro di questa prova è il Philips 276E6.

Specifiche

Philips 276E6
Tipo pannello e retroilluminazione IPS-ADS Quantum Dot-enhanced LED edge array
Dimensione e Aspect ratio 27 pollici / 16:9
Risoluzione massima e refresh rate 1920x1080 @ 60Hz
Profondità colore nativa & Gamut 8-bit / Adobe RGB
Tempo di risposta (GTG) 5 ms
Luminosità 300cd/m2
Speaker ✗
Ingressi video 1 x HDMI/MHL, 1 x DVI, 1 x VGA
Audio Uscita cuffie 3,5 mm
USB ✗
Consumi 26 watt tipici, 0,5 watt standby
Dimensioni 640 x 471 x 235mm
Spessore pannello 48 mm
Ampiezza cornice 19 mm
Peso 5,3 chilogrammi
Garanzia 3 anni

Il 276E6 ha molto in comune con altri monitor desktop IPS. È un display da 27 pollici e 60 Hz con risoluzione Full HD e retroilluminazione LED. Le somiglianze però finiscono qui. Philips ne parla come un prodotto Adobe RGB, ma come abbiamo scoperto nei nostri test questo non è tutto. La novità in questo caso riguarda la retroilluminazione: stiamo parlando di Quantum Dot.

Per raggiungere le lunghezze d'onda necessarie ad avere un color gamut più ampio la maggior parte degli schermi Adobe RGB usa una configurazione GB-r o RGB LED. Entrambe usano diodi di differenti colori per accrescere i filtri usati nello stato a cristallo liquido. Questo approccio è sia costoso che inefficiente dal punto di vista energetico. Con Quantum Dot, invece, potete davvero avere la botte piena e la moglie ubriaca.

a qdots

In termini più semplici Quantum Dot assorbe brevi lunghezze d'onda di luce e le converte in lunghezze d'onda più lunghe cambiando così il colore emesso. Nell'implementazione di Philips i Dot (punti) sono all'interno di un tubo di vetro sigillato, installato sopra i LED blu. Un punto di 3 nanometri emette luce verde e un punto di 7 nanometri produce il rosso. Quando combinati con il blu nativo della retroilluminazione, avete un bianco con picchi spettrali stretti. Sono questi picchi che espandono il color gamut. E questo si ottiene riducendo il costo di produzione e con consumi inferiori.

Per evidenziare il maggiore colore disponibile nel 276E6, Philips ha esteso l'implementazione del gamut Adobe RGB. Come vedrete nei nostri test, lo schermo ha prodotto una quantità maggiore di saturazione rossa rispetto a quanto richiesto dallo standard. Ne risulta uno schermo che non è necessariamente accurato ma è bellissimo. Le immagini sono ricche e molto dettagliate, più di quelle che potreste vedere su un monitor sRGB tradizionale. Non è l'immagine che vorreste in un prodotto professionale ma come pannello per uso generale e intrattenimento non vedrete nulla di simile.

C'è un'altra tecnologia in questo monitor che non abbiamo visto prima: IPS-ADS. ADS sta per Advanced Super Dimension Switch e porta l'IPS a un altro livello, con consumi ridotti e angoli di visione migliorati. Sposta anche le molecole di cristallo liquido con un'efficienza maggiore, portando così a una risposta più rapida del pannello.

I nostri test hanno messo in luce alcuni aspetti interessanti, ed è piuttosto semplice comprendere le intenzioni di design di Philips non appena vedete il monitor in azione. Passiamo quindi a un'analisi più mirata di questo 276E6.

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  • Conclusioni

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