I/O al secondo, un ambito critico

Per migliorare le prestazioni di un hard disk meccanico è possibile apportare una modifica software, conosciuta come "Short Stroking".

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a cura di Tom's Hardware

I/O al secondo, un ambito critico

I veloci SSD basati su memoria SLC flash sono superiori a qualsiasi hard disk tradizionale quando si tratta di rispondere a carichi di lavoro di I/O elevati per database, webserver o workstation. Gli hard disk solitamente forniscono poche centinaia di operazioni di I/O al secondo, mentre gli SSD professionali possono fornirne migliaia. È una differenza molto rilevante, soprattutto per quelle applicazioni che richiedono molte operazioni, in particolare in ambito server. È un aspetto talmente importante che rimette in discussione tutto gli ambiti dove le operazioni I/O al secondo sono importanti, dove, infatti, gli SSD si stanno già diffondendo con una certa velocità.

Non tutte le applicazioni di archiviazione online, tuttavia, richiedono la massima prestazione, e molti consumatori dovrebbero barattare la prestazione per la massima stabilità. Questo è un chiaro beneficio degli hard disk convenzionali.

Contenere il raggio d'azione

Lo short stroking è pensato per minimizzare il riposizionamento delle testine, riducendo il numero di tracce usate per hard disk: immaginate di avere un HDD da 1 TB, basato su 3 piatti da 333 GB ciascuno, i cui settori esterni sono quelli che offrono le maggiori prestazioni, e i primi ad essere utilizzati. Se fosse possibile usare solo i settori esterni, allora le prestazioni aumenterebbero, perché le testine non dovrebbero muoversi molto per andare a leggere e scrivere i dati. Il problema sarebbe che i settori interni, e lo spazio che offrono, andrebbero persi.

Lo short stroking fa proprio questo, usando solo il 10% dello spazio disponibile su un HDD, e massimizzando le prestazioni. Il nostro disco da 1 TB, quindi, diventa un disco da 100 GB (33 GB per piatto) ma, in teoria, offre un elevato numero di operazioni I/O al secondo, perché le testine praticamente non si muovono.

Prime impressioni

La perdita di capacità non è un problema, visto che siamo alla ricerca di prestazioni maggiori. La capacità disponibile, a conti fatti, è comparabile a quella di un comune SSD enterprise. Le configurazioni short stroking, inoltre, solitamente consistono di più hard disk in configurazioni RAID ottimizzate per le prestazioni, quindi la capacità generale dovrebbe essere più che sufficiente.

Lo short stroking, inoltre, potrebbe avere un impatto positivo sull'aspettativa di vita dell'hard disk, perché la riduzione dell'attività fisica contiene il logoramento generale. È difficile fare previsioni sulle prestazioni, però, ed è meglio affidarsi ad un analisi dell'hardware coinvolto e dei risultati dei benchmark.