Slingbox, la spina nel fianco dell'IPTV

Sbarca in Europa il primo set-top-box capace di distribuire online i contenuti audio-video trasmessi dalla TV satellitare, DTT e analogica; con poco più di 300 dollari la fruizione è assicurata in tutto il mondo.

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a cura di Dario D'Elia

L’IPTV rappresenta senza ombra di dubbio la nuova frontiera del broadcasting televisivo. Ne sono convinti gli operatori del settore, un po’ meno i marketer che continuano a spingere il cosiddetto digitale terrestre (DTT). I service provider ne stanno cavalcando l’onda profilando nuovi pacchetti che comprendono anche l’accesso broadband, e quindi il VoIP. Insomma, in un prossimo futuro, il concetto di media center è destinato a diventare una soluzione mainstream, con un evidente beneficio anche sui costi.

Le aziende coinvolte nell’affaire, però, potrebbero risentire degli effetti collaterali provocati dall’avvento di nuovi prodotti in grado di rendere gli utenti/telespettatori completamente indipendenti dalle strategie commerciali. Su tutti si distingue Slingbox, una sorta di set-top-box realizzato dalla statunitense Sling Media. L’oggetto in questione può essere collegato a decoder (DTT, satellitare, cable), all’antenna RF o a DVR (inclusi TiVo, DirecTV, DISH, ReplayTV, UltimateTV) per trasmettere il segnale video su Internet. In pratica effettua il cosiddetto “place-shifting” – citando semanticamente il “time-shifting” dei video-recorder. Grazie all’istallazione di un’applicazione specifica sul PC (dotato di sistema operativo Microsoft Windows XP Home/Pro/MCE o Windows 2000 SP4), l’utente è in grado in ogni parte del mondo di fruire dei contenuti video “catturati” dall’unità hardware.

Ovviamente non si può prescindere da una connessione broadband, ma questo certamente rappresenta un limite tollerabile. Inoltre, in remoto, si può interagire con il proprio hardware magari per cambiare canale o per effettuare la registrazione via DVR. Le porte integrate di uscita comprendono: RCA Audio, Video Composito, S-Video, RJ-45 Ethernet.

In che cosa si traduce esattamente tutto questo? Per prima cosa nell’opportunità di scegliere fra le tariffe, senza preoccuparsi troppo delle modalità di trasmissione dei servizi. Se l’IPTV giocherà al rialzo gli utenti potranno continuare ad affidarsi al broadcasting tradizionale ed investire circa 338 dollari per l’acquisto di Slingbox. Certamente questo parallelo è valido se si considera i normali palinsesti televisivi e non il bouquet cinematografico. Le major, infatti, sono intenzionate a rivoluzionare il sistema di distribuzione dei nuovi titoli, uscendo in contemporanea nei cinema e online. Cosa che molto probabilmente lascerà fuori i classici broadcaster, destinati ad attendere le versioni noleggio per la messa in onda. Attualmente, infatti, le pay-per-view satellitari o via cavo, ad esempio, trasmettono le novità rispettando la disponibilità commerciale on-street dei titoli.