Prestazioni SSD 860 EVO da 500GB

Prova degli Samsung SSD 860 EVO da 1TB, 500GB e 250 GB. Il nuovo controller MJX e la memoria V-NAND di quarta generazione fanno la differenza?

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Abbiamo tre nuove unità nella classe da 512 GB di cui non vi avevamo ancora mostrato i dati. Il primo è ovviamente il Samsung 860 EVO, ma abbiamo anche il Crucial MX500 e il SanDisk Ultra 3D, i due concorrenti principali dell'EVO. L'Ultra 3D dovrebbe raggiungere gli stessi risultati del Western Digital Blue 3D da 500GB. Entrambi i prodotti usano lo stesso firmware, memoria NAND e controller. Abbiamo anche l'SSD 545s di Intel, il primo SSD consumer con NAND a 64 layer. Questi si uniscono a Crucial BX300, 850 EVO, Corsair Neutron XTI e Toshiba VX500 nel gruppo di confronto.

Tutti questi SSD usano sedici die da 256 Gbit (32GB) per arrivare alla capacità di 512 GB. Questo è sufficiente per mantenere prestazioni vicine ai limiti dell'interfaccia SATA, ma dovremmo vedere maggiore variazione in questa classe di capacità rispetto ai modelli da 1 TB.

Lettura sequenziale

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C'è una differenza molto ridotta nelle prestazioni di picco tra i vari modelli durante un semplice test in lettura sequenziale. Tutte le unità superano 530 MB/s a QD2. Il Corsair Neutron XTI guida con quasi 560 MB/s a QD2, dove tutte le unità raggiungono il limite dell'interfaccia SATA.

Scrittura sequenziale

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Come scritto in precedenza, passando alle capacità inferiori dovremmo vedere maggiori differenze. Rispetto agli SSD da 1 TB vediamo che più unità di questa classe non riescono a raggiungere più di 500 MB/s per quanto riguarda il throughput in scrittura a QD2. L'860 EVO non fa parte di quel gruppo e si trova al livello del Corsair Neutron XTI, con una velocità in scrittura sequenziale più alta a QD2.

Scrittura sequenziale sostenuta

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Samsung ha tagliato della metà il numero di die NAND in questo modello e questo impatta distintamente sulle prestazioni dell'860 EVO quando il carico satura la cache TurboWrite e finisce nella NAND TLC. Le prestazioni scendono a 285 MB/s. Samsung fornisce circa 50 GB di cache SLC, sufficienti per scrivere un'intera ISO Blu-Ray senza sperimentare le prestazioni ridotte della NAND TLC nativa.

Lettura casuale

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Samsung è davanti nei test in lettura casuale a QD basse da molto tempo, principalmente perché l'unica con 3D NAND. Ora il vento è cambiato: Intel, Micron, Toshiba e SanDisk/Western Digital hanno chiuso l'enorme gap con gli ultimi due cicli produttivi di 3D NAND. L'860 EVO fornisce ancora prestazioni in lettura casuale impressionanti a basse QD, ma non è più al vertice.

Scrittura casuale

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Il nuovo 860 EVO prende il primo posto nelle prestazioni in scrittura casuale a basse queue depth. Le prestazioni in scrittura casuale sono esplose con l'introduzione della cache SLC, quindi tutti i prodotti garantiscono prestazioni molto alte.

Carico sequenziale misto al 70%

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Il nuovo 860 EVO e il Toshiba VX500 sono al top con un carico misto QD2. Molti prodotti usano 3D NAND che supera 400 MB/s. Il SanDisk Ultra 3D finisce al fondo del grafico con appena 304 MB/s.

Carico casuale misto al 70%

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L'MX500 guida con un carico casuale misto QD2, mentre l'860 EVO da 500GB termina in mezzo al gruppo. Il nuovo EVO è dietro l'850 EVO.

Stato di equilibrio sequenziale

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L'ottimizzazione dell'860 EVO per i carichi di tipo desktop lo rende adeguato agli utenti tradizionali, ma non è stato progettato per carichi pesanti di lunga durata. In passato potevamo far riferimento alle specifiche di resistenza per capire quali SSD consumer avrebbero lavorato bene in questo ambiente. La memoria TLC ha cambiato l'industria e creato due classi distinte; gli SSD che possono scrivere ad alte velocità per un periodo di tempo esteso, e gli SSD che possono garantire alte prestazioni per brevi periodi. La serie EVO con memoria V-NAND ricade nel mezzo.

Adesso anche le altre aziende hanno una valida memoria 3D NAND e sono riuscite a migliorare le loro prestazioni in stato di equilibrio, riducendo la leadership degli EVO.

Stato di equilibrio casuale

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L'860 EVO è l'unico SSD consumer a questo livello di capacità che mostra un risultato adeguato e costante in questo test. Il Neutron XTi guida per la maggior parte della prova grazie alla sua area di riserva più capiente, ma quando è saturo l'860 EVO passa davanti. Vediamo un incremento di circa 2000 IOPS rispetto alla precedente generazione 850 EVO.

Prestazioni software reali, PCMark 8

L'860 EVO da 500GB sembra migliore del modello da 1 TB, ma è un risultato ingannevole. Tutti gli SSD sono quasi a identici, ma l'860 EVO si comporta meglio durante gli ultimi stadi di questa serie di test estesi.

Bandwidth archiviazione

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L'860 EVO da 500 GB restituisce un throughput combinato di quasi 305 MB/s, lo stesso del modello da 1 TB. L'MX500 è comunque attaccato all'860 EVO, con il vantaggio di costare decisamente meno.

Prestazioni carichi avanzati PCMark 8

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L'860 EVO è davanti a tutti nelle fasi di ripristino, pause di 5 minuti che consentono agli SSD di riassettarsi durante il tempo di idle. Il SanDisk Ultra 3D è al livello del vecchio 850 EVO, ma gli altri prodotti non sono molto indietro. Il nuovo EVO di Samsung si distanzia dal gruppo ed è di nuovo in cima al mercato degli SSD consumer.

Tempo di servizio totale

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Il test sul tempo di servizio si lega all'esperienza utente, ovvero quanto impiega l'unità per completare le operazioni, e non quanto rapidamente sposta i dati. L'860 EVO garantisce la migliore esperienza utente nei software quotidiani, ma è in compagnia del SanDisk Ultra 3D, dell'850 EVO e del Corsair Neutron XTI.

Tempo di occupazione dell'unità

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L'860 EVO lavora più duramente con i carichi pesanti rispetto ad altre unità. I test sul tempo di occupazione dell'unità ci mostrano quanto a lungo le unità lavorano per completare le operazioni assegnate. Può variare rispetto ai due test precedenti e ha un impatto sul consumo. L'unità rimane in stato di consumo attivo per un periodo di tempo più lungo quando non riesce a completare il carico rapidamente.

Test di reattività BAPCo SYSmark 2014 SE

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L'850 EVO è uno degli SSD più reattivi mai presentati. L'860 EVO non garantisce la stessa reattività durante i leggeri carichi quotidiani tipici di un ufficio.

Test autonomia BAPCo MobileMark 2012.5

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Anche in questo caso vediamo alcuni problemi con l'860 EVO e l'autonomia notebook. Secondo le specifiche sui consumi questa serie dovrebbe comportarsi molto bene e garantire un'autonomia estesa, ma non è questo il caso. Sospettiamo che Samsung risolverà il problema a un certo punto con un update del firmware.