La piattaforma hardware, questione di compromessi

Pregi, difetti e curiosità dei notebook carrarmato di Panasonic, i Toughbook.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La piattaforma hardware, questione di compromessi

Abbiamo fatto notare a Luca che i Toughbook hanno una piattaforma hardware (e sistema operativo) relativamente datati, domandandogli se si tratti di una scelta fatta per la robustezza o per mantenere i costi. Ci ha risposto che rugged e semi-rugged seguono due filosofie differenti: per i primi si preferisce affidarsi a piattaforme affidabili, piuttosto che all'ultimo grido in fatto di tecnologia. I secondi, invece, cedono più facilmente al fascino della moda.

C'è, quindi, un divario tecnologico tra i notebook comunemente in commercio e i Toughbook, che ad alcuni potrebbero sembrare un po' datati. "Non abbiamo mai messo l'ultima piattaforma di grido, forse siamo sempre stati un po' indietro, in confronto alla grande distribuzione. Perché sulle nostre macchine (sulle full-rugged) non c'è ventola di raffreddamento e si punta molto sull'autonomia delle batterie quindi si deve arrivare ad un compromesso".

Luca Legnani aggiunge poi che è ancora il materiale, la lega di magnesio, a fornire la dissipazione ottimale, grazie ad una struttura a nido d'ape. L'assenza della ventola, d'altra parte, è un elemento fondamentale per costruire un computer sigillato, che resista ad acqua e polvere. Le feritoie per il passaggio dell'aria, infatti, sarebbero per lo meno pericolose, per questi computer. Il rovescio della medaglia è che bisogna scegliere componenti hardware che scaldino poco, proprio perché non è possibile dissipare troppo calore.

Il divario rispetto ai prodotti consumer, però, secondo Luca è destinato a scomparire. Il recente CF-C1, per esempio, già monta un touch-screen capacitivo multitouch, e ha caratteristiche vicine a quelle di un comune portatile. È un prodotto della linea semi-rugged, per la quale Panasonic può permettersi qualcosa in più, in termini di piattaforma. Chi deve usarlo con i guanti, comunque, può scegliere la versione con schermo resistivo.

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Sui "full rugged", invece, resteranno gli schermi resistivi non multitouch che, secondo Luca, sono più adatti ai contesti in cui sono utilizzati, dove la prerogativa è la resistenza, come "abbiamo constatato nel corso degli anni".  

I prossimi Toughbook, infine, saranno dotati dei recenti processori Intel Core i5, già presenti sul CF-C1, con il Core i5-520. L'autonomia di questo prodotto, nonostante il potente processore, è molto estesa: ben 10 ore, stando alle dichiarazioni dell'azienda. Se non dovessero bastare, comunque, la batteria del CF-C1 si può sostituire anche a computer acceso.

L'ultima nota riguarda il costo: circa il 50% del prezzo di un Toughbook è rappresentato dalle sue caratteristiche uniche. Per un prodotto affidabile che dura 10 anni è un investimento da fare a cuor leggero, per chi ha bisogno di macchine del genere. A titolo di esempio, ricordiamo il nuovissimo CF-C1, che uscirà la prossima estate, ha un prezzo di partenza di 1998 euro.