Confronto tra HDD ed SSD

Testiamo un SSD Serie 470 di Samsung per scoprire i motivi per cui vale la pena acquistare un SSD.

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a cura di Tom's Hardware

Prestazioni

Non ci possono essere dubbi: come mostra il video alla fine di questo articolo, un SSD può velocizzare in modo significativo un PC moderno nell'avvio di applicazioni o, genericamente, durante il caricamento di dati. Perché? È una questione di velocità.

In teoria un hard disk da 2,5" può arrivare a 60-100 MB/s, e uno da 3,5" a 100-150 MB/s. Ma si tratta di valori teorici, possibili solo con letture o scritture sequenziali di molti dati. Se invece la testina si deve spostare ecco che si verifica un ritardo.

Di conseguenza le applicazioni pesantemente incentrate sull'I/O (come l'avvio di Windows, che prevede la lettura di migliaia di piccoli blocchi di dati) non favoriscono affatto gli hard disk, anche quelli più recenti. La velocità effettiva è di pochi MB/s. Così, mentre gli hard disk sono utili per archiviare grandi quantità di dati, non sono molto adatti a lavorare come disco di sistema o per le applicazioni.

Gli SSD moderni archiviano dati su diversi chip flash usati in parallelo, attraverso i cosiddetti canali. Combinando questi canali per la lettura, gli SSD possono raggiungere una velocità di lettura sequenziale tra 200 e 550 MB/s

Scrivere su un SSD è un'operazione relativamente complicata invece, perché bisogna scrivere su interi blocchi alla volta. Anche se bisogna registrare solo pochi bit è necessario leggere, cancellare e infine scrivere su uno o due blocchi per canale. Così centinaia di megabyte al secondo possono diventare solo poche dozzine. Anche così se parliamo di blocchi da 4 KB, usati dai file system moderni, gli SSD sono comunque da 10 a 20 volte più veloci degli hard disk e sosterranno velocità di scrittura a doppia cifra (in MB/s), mentre le prestazioni degli hard disk collassano nella gamma di pochi KB/s a causa dei movimenti della testina. Questa differenza nelle prestazioni è piuttosto evidente, anche a occhio nudo.

Meccanica

Gli SSD sono detti "allo stato solido" perché non hanno parti in movimento, il che conferisce loro più robustezza, almeno in teoria. In verità le saldature potrebbero danneggiarsi in caso di vibrazioni violente, ma è un caso piuttosto estremo. Il problema degli SSD, semmai, è la difficoltà nel recuperare i dati in caso si rompa qualcosa – per questo è sempre meglio avere una o più copie di sicurezza delle informazioni importanti.

Gli hard disk invece hanno il problema delle testine e dei piatti rotanti, che costituiscono un meccanismo non troppo diverso da quello dei vecchi giradischi in vinile. Qualsiasi vibrazione, anche la più leggera, impedirà l'uso di un hard disk. E c'è anche la possibilità di eventi catastrofici, che si verificano quando la testina "va a sbattere" contro i piatti. Gli hard disk moderni sono piuttosto solidi, ma è opinione comune che gli SSD lo siano di più – anche se in verità non esistono studi statistici abbastanza estesi sui drive flash, e dovrà passare ancora qualche anno prima di vederne.

Consumo e calore

Gli SSD consumano al massimo pochi watt. Gli hard disk invece possono richiedere 10 o più watt durante un movimento sostenuto della testina. Gli SSD moderni non si scaldano, mentre i dischi fissi hanno bisogno di un sistema di raffreddamento. Un leggero flusso d'aria può bastare, ma la dissipazione dell'hard disk è un aspetto da prendere in considerazione per chi assembla un PC.

Punti deboli

Non abbiamo informazioni sufficienti per prevedere se e quando un SSD si romperà, e lo stesso vale per gli hard disk, anche se questi ultimi sono più inclini alla rottura a causa della loro composizione elettronica e meccanica. Di certo ci sono situazioni che "chiamano" una rottura, come un utente che sbatte continuamente con il ginocchio contro il case.