Video: avvio applicazioni, SSD contro HDD
Abbiamo creato uno script che avvia simultaneamente più applicazioni in modo ripetibile e abbiamo documentato le differenze in un breve video. Lo script inizia non appena si avvia Windows, ma poi attende trenta secondi, per avere la certezza che il sistema sia davvero completamente avviato. Lo script avvia Internet Explorer 9 (versione offline di tomshardware.de), Microsoft Outlook con la stessa cartella di posta che usa SYSmark 2012, Powerpoint con una presentazione di grandi dimensioni e Adobe Photoshop con un file di grandi dimensioni.
Abbiamo eseguito questo test quattro volte. La memorizzazione nella cache migliora leggermente il tempo di avvio della quarta sessione, rispetto alla prima, ma questo è evidente solo sul sistema con HDD.
Questo scenario di test cerca di riprodurre quello che succede quando si accende il PC e si vogliono diverse applicazioni pronte all'uso più o meno immediatamente. Per esempio potreste volere avviare subito Microsoft Office, Skype, un browser, un visualizzatore d'immagini o altro.
Finché il sistema ha una quantità sufficiente di RAM, 4 GB o più, le prestazioni del processore giocano un ruolo secondario. Anche 500 MHz di differenza sono in gran parte irrilevanti, ma il passaggio da un disco rigido a un SSD è, al contrario, di grande rilevanza.
A questo punto vale la pena di soffermarsi sulle eventuali differenze tra i vari SSD disponibili sul mercato. Il nostro parere su questo tema è che persino un SSD basato su controller SF-2200, che sfoggia una velocità di lettura di più di 500 MB/s, non migliorerà in modo significativo i risultati. Se il sistema si avvia in 9 o 7,5 secondi non fa alcuna differenza per l'utente medio, rispetto al miglioramento enorme maturato passando da un disco rigido a un SSD. È molto chiaro: dopo aver lavorato su un sistema basato su un SSD, non si vuole tornare a un hard disk.