I Carabinieri adottano un cane robot, si chiama Saetta

Saetta affiancherà i Carabinieri e le unità cinofile nelle operazioni più complicate.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

I Carabinieri hanno ora un nuovo alleato di nome Saetta: un cane robotico che molti riconosceranno come una versione di Spot di Boston Dynamics. Questo innovativo compagno è stato progettato appositamente per collaborare con l'Arma in compiti specifici.

Saetta, destinato al Nucleo Artificieri di Roma, prende il suo nome dal simbolo presente sulle autovetture di pronto intervento dei Carabinieri, con la tipica livrea blu e rossa. Si prevede che diventerà l'agente tecnologicamente più avanzato, affrontando attività ad alto rischio al posto dei militari specializzati, come ricognizioni anti-sabotaggio e ricerca di esplosivi.

Il controllo di Saetta avviene attraverso un tablet con un raggio d'azione di fino a 150 metri. Grazie alle sue capacità, può muoversi su qualsiasi tipo di terreno, anche in zone impervie non percorribili dai veicoli convenzionali.

Integrando le più moderne tecnologie di Boston Dynamics, Saetta è dotato di sistemi di rilevazione laser, termici e altre strumentazioni specializzate per individuare tracce di esplosivi e sostanze chimiche o radiologiche. Il cane robot è in grado di operare con un braccio robotico per la rimozione di ordigni, compresi i pericolosi petardi inesplosi che minacciano la sicurezza urbana. 

Saetta sarà di grande valore durante il Giubileo del 2025, quando milioni di persone si riverseranno a Roma. Contribuirà ad aumentare gli standard di sicurezza complessivi, riducendo i rischi e agevolando la gestione di situazioni operative ostili.

Va sottolineato che Saetta non mira a sostituire completamente i Carabinieri e le preziose unità cinofile, ma a fornire un valore aggiunto in attività ad alto rischio per la sicurezza.