Questi robot-formica si collegano tra loro per superare ostacoli

Piccoli robot, capaci di agganciarsi tra loro per superare ostacoli e non solo, ideati da Yasemin Ozkan-Aydin dell'Università di Notre Dame, potrebbero avere sorprendenti applicazioni future.

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a cura di Alessandro Crea

Se una formica incontra un divario troppo ampio per attraversarlo da sola, l'insetto a volte segnala ad altre formiche l'esigenza di formare un ponte aggrappandosi tra loro. Tale comportamento è stato copiato in un piccolo robot a quattro zampe.

I robot quadrupedi hanno alcuni vantaggi rispetto alle loro controparti su ruote, incluso il fatto che possono salire e superare gli ostacoli mentre attraversano terreni accidentati. Si prevede quindi che gli "sciami" collaborativi di tali robot potrebbero alla fine trovare uso in applicazioni come la ricerca di sopravvissuti nei siti di un disastro.

Anche i robot con le gambe, tuttavia, possono essere ostacolati da profonde voragini o ostacoli troppo ripidi per essere scalati. Con queste limitazioni in mente, il professor Yasemin Ozkan-Aydin dell'Università di Notre Dame ha costruito un gruppo di robot a quattro zampe, stampati in 3D, che possono lavorare insieme per aggirare tali sfide.

Ognuno misura da 15 a 20 cm di lunghezza e incorpora una batteria ai polimeri di litio, un microprocessore, un sensore di luce montato anteriormente, oltre a un sensore tattile magnetico nella parte anteriore e un altro nella parte posteriore. Quando il robot rimane bloccato da qualcosa, invia in modalità wireless un segnale ad altri robot nelle sue vicinanze.

Una volta che questi lo raggiungono, usano i loro sensori tattili magnetici per stabilire il loro orientamento l'uno rispetto all'altro e per collegare i loro corpi insieme in una catena. In questo modo, possono formare un ponte che supera l'ostacolo, inoltre possono lavorare insieme per trasportare oggetti troppo grandi o pesanti per un singolo robot.

Ozkan-Aydin sta lavorando per migliorare la sensibilità, le capacità collaborative e la potenza della batteria del suo sistema robotico a sciame. Insieme al suo uso nelle operazioni di ricerca e soccorso, potrebbe alla fine trovare impiego in applicazioni come l'esplorazione spaziale, il monitoraggio ambientale o per studiare le dinamiche collettive di insetti come formiche e termiti.